Al via il festival Cantieri intermediali

Alla scoperta di nuovi ‘sentieri selvaggi’ partendo dalla figura di Goliarda Sapienza

Ida Scebba

La prima giornata di Cantieri intermediali ha visto come protagonista la figura di Goliarda Sapienza attraverso la presentazione del libro Scrivere la libertà. Corpo, identità e potere in Goliarda Sapienza di e con Alberica Bazzoni. L’incontro di inaugurazione del festival (sabato 20 maggio) si è tenuto in collaborazione con la libreria Prampolini.

L’occasione che ha portato alla nascita di questo nuovo progetto culturale è una ricorrenza: il decimo anniversario di Arabeschi, rivista di fascia A – fondata da Stefania Rimini e Maria Rizzarelli(leggi il loro intervento) – che negli anni ha coinvolto anche giovani studiose e studiosi, e si è inserita attivamente nei percorsi di ricerca del Dipartimento di Scienze umanistiche.

Il festival si pone l’obiettivo di esplorare la contaminazione tra vari codici espressivi, attraversando i confini del cinema, della fotografia, della letteratura e del teatro. Non solo: i luoghi che apriranno le porte a Cantieri intermediali non saranno soltanto le aule universitarie, ma anche alcuni spazi caratteristici della vita e della cultura catanese, come la Legatoria Prampolini, Zō Centro Culture Contemporanee, Piazza Scammacca e il Centro Universitario Teatrale dell'ateneo catanese. Il fulcro intorno al quale si impernia questa iniziativa è la sperimentazione, il transito, l’apertura di ‘cantieri’ di cui il risultato finale non sarà un prodotto statico, ma un processo costruttivo, fondato sull’intermedialità, sull’intreccio tra linguaggi artistici. 

Ogni giornata si articola in tre momenti: InFabbrica, con conversazioni aperte, workshop e tavole rotonde; Magazzini, cioè presentazioni di libri, dialoghi sugli strumenti e sui risultati delle ricerche; Dopolavoro, ovvero momenti di condivisione e di creatività, con proiezioni, recital e performance.

Il primo incontro, Magazzini: Goliarda 99, ha avuto come protagonista Goliarda Sapienza, figura che incarna il concetto di ibridazione; da una sostanziale poliedricità è caratterizzata non solo la sua produzione letteraria, ma anche la sua persona, in cui sono coesistite e si sono misurate due vocazioni artistiche, la scrittura e la recitazione. Nel corso dell’evento è stato presentato il libro "Scrivere la libertà. Corpo, identità e potere in Goliarda Sapienza" di Alberica Bazzoni, ricercatrice presso l’ICI Berlin Institute for Cultural Inquiry. 

Goliarda Sapienza

Goliarda Sapienza 

Conoscitrice dell’opera di Goliarda Sapienza, Bazzoni ha pubblicato nel 2018 Writing for Freedom. Body, Identity and Power in Goliarda Sapienza’s Narrative, riproposto oggi nella sua edizione italiana auto-tradotta. Muovendosi agilmente tra i campi della letteratura contemporanea e della teoria letteraria, attenta alle prospettive femministe e queer, l’autrice si è concentrata soprattutto sui temi del potere e del corpo fra testi e società. 

Si tratta di argomenti che hanno trovato un riflesso nel dialogo che la studiosa ha intrattenuto con Maria Rizzarelli, docente di Teoria della letteratura, Letteratura e cultura visuale e Giornalismo culturale al Disum di Unict, oltre che fondatrice di Arabeschi e del festival; con Stefania Arcara, associata di Letteratura inglese, fondatrice nel 2014 e presidente del Centro Interdisciplinare Studi di Genere GENUS del Disum di Unict; con Massimo Schilirò, docente di Letteratura contemporanea al Disum di Unict. 

Il dialogo è stato inframezzato da una lettura di alcuni passi delle opere di Goliarda Sapienza proposta da Giorgia Coco, attrice professionista, diplomatasi alla Scuola Civica d’Arte drammatica Paolo Grassi di Milano e dottoranda in Scienze per il patrimonio e la produzione culturale a Unict. 

Al centro del dibattito sono stati posti alcuni nodi fondamentali della scrittura e dell’universo tematico rinvenibile nei testi di Sapienza, tra cui la libertà, vissuta nella sua più forte radicalità, la costruzione e ri-costruzione del sé attraverso l’arte, lo spessore letterario di un’autrice a lungo trascurata, con particolare attenzione verso la densità del testo e la sua fitta rete di rimandi culturali, storici e filosofici. 

Sono stati rilevati i tratti distintivi della poetica della scrittrice, parallelamente a una panoramica sulla ricezione delle sue opere da parte del pubblico: proprio a partire dalla fruizione dei testi di Sapienza si è formata una rete a livello internazionale di lettori e lettrici, di studiosi e studiose, di femministe militanti, che hanno contribuito alla riscoperta dell’autrice. 

Alberica Bazzoni ha magistralmente analizzato i temi dell’autodeterminazione e dell’emancipazione della donna nella figura di Modesta – protagonista de L’arte della gioia – riflettendo sul rapporto ambivalente tra superamento del binarismo di genere e ridefinizione dell’identità presente all’interno dell’opera. 

Sono ancora tante, tuttavia, le domande senza risposta e i luoghi inesplorati del mondo letterario di Goliarda Sapienza; è dunque necessaria più che mai la presenza di un cantiere aperto che possa dare avvio a nuove ricerche e riflessioni, soprattutto in vista del centenario – nel 2024 – della nascita dell’autrice.