Giornata mondiale dell’Acqua, ad Agira la festeggiano scoprendo il “Vallone”

Quest’anno il tema centrale è l’accelerazione al cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria

Alfio Russo
Gli studenti dell'Ic "Giusto Sinopoli" ad Agira con il personale dell'Università di Catania
Gli studenti dell'Ic "Giusto Sinopoli" ad Agira con il personale dell'Università di Catania
Gli studenti dell'Ic "Giusto Sinopoli" ad Agira con il personale dell'Università di Catania
Gli studenti dell’Istituto comprensivo “Elio Vittorini”

Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell'Acqua, un evento ideato nel 1994 dalle Nazioni Unite e quest’anno incentrato sull'accelerazione del cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria. Le problematiche che si presentano durante tutto il ciclo dell'acqua, infatti, minano i progressi su tutte le principali questioni globali: dalla salute alla fame, dall'uguaglianza di genere al lavoro, dall'istruzione all'industria, dai disastri alla pace.

Anche l’Università di Catania, tramite l’Area della Terza missione, ha celebrato la giornata con una serie di iniziative rivolte principalmente agli studenti delle scuole secondarie.

Gli effetti del cambiamento climatico

«In questi ultimi anni stiamo registrando lunghi periodi di siccità, con precipitazioni sempre più scarse e con il livello delle acque di laghi e fiumi ai minimi storici – spiega Emilia Musumeci, coordinatrice del progetto ScuolAmbiente dell’Università di Catania -.  Gli effetti del cambiamento climatico sul ciclo dell’acqua sono evidenti e raggiungere l'Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 è sempre più urgente. È necessario mettere in campo tutte le risorse tecnologiche e le conoscenze scientifiche per fare fronte a questa nuova realtà. Ognuno di noi devefare la propria parte partendo proprio dalla vita in famiglia. In particolar modo occorre porre attenzione agli sprechi e alle cattive abitudini, e proprio da qui che è partita la programmazione di educazione ambientale del progetto ScuolAmbiente che nasce per sensibilizzare i giovani e la comunità tutta sulla tutela del patrimonio naturali sul ruolo fondamentale che le aree naturali hanno nel mitigare il cambiamento climatico e ripristinare il ciclo delle stagioni».

Le iniziative dell’Università di Catania

L’area della Terza missione, diretta da Rosanna Branciforte, ha messo in campo anche altre specifiche programmazioni di formazione per le scuole di ogni ordine e grado studenti e insegnanti.

Le aree protette, infatti, hanno il compito di tutelare habitat unici oltre ad avere un forte legame con la presenza dell’acqua: alcune riserve naturali, come ad esempio il “Vallone di Piano della Corte” di Agira, sono attraversate da corsi d’acqua che mantengono ambienti dalle caratteristiche biologiche uniche.

Proprio la riserva naturale agirina, infatti, è attraversata dal torrente Brace, tra le colline dei Monti Erei. Un sito di particolare bellezza naturalistiche e paesaggistica che i ragazzi dell‘Istituto comprensivo “Giusti Sinopoli” di Agira, in questi giorni, hanno scoperto grazie al personale della Terza missione dell’Università di Catania per celebrare la Giornata dell’Acqua 2023.

Nel corso della visita gli studenti – guidati dal direttore della riserva naturale, Renzo Ientile, e dagli esperti Emilia Musumeci e Attilio Mamo - hanno potuto ammirare alberi secolari con una vegetazione igrofila, anfibi e una speciale avifauna che predilige luoghi boschivi.

Gli studenti del "Giusto Sinopoli" con il personale dell'Università di Catania

Gli studenti dell'Ic "Giusto Sinopoli" ad Agira con il personale dell'Università di Catania

A San Pietro Clarenza, invece, 350 studenti dell’Istituto comprensivo “Elio Vittorini” hanno aderito all’iniziativa sul tema “A.. come Acqua”, organizzata nell’ambito del progetto di educazione ambientale “ScuolAmbiente”, realizzato sempre dall’ateneo catanese per sensibilizzare i giovani e la comunità tutta sulla tutela del patrimonio naturale sul ruolo fondamentale che le aree naturali hanno nel mitigare il cambiamento climatico e ripristinare il ciclo delle stagioni.

A San Pietro Clarenza gli studenti hanno preso parte a una serie di incontri per riflettere insieme sui comportamenti e quanto hanno inciso sulle modifiche del ciclo dell’acqua con piogge torrenziali e prolungate siccità.

«I comportamenti errati rischiano di compromettere anche la nostra salute – spiega Emilia Musumeci -. Le risorse idriche spesso sono inquinate dalla plastica e da prodotti tossici diventando così veicolo di malattie e non solo. Rischiamo di perdere anche importanti risorse alimentari con conseguenze gravi per numerose popolazioni che saranno costrette nel prossimo futuro a migrare per mancanza di acqua».