Afro Celt Sound System, un mix di folk celtico e ritmi afro-blues

Lo storico collettivo afro-europeo-indiano di world music ha incantato il Catania Summer Fest nell’unica tappa italiana del nuovo tour europeo

Giusy Andolina
Un momento del concerto degli Afro Celt Sound System
Un momento del concerto degli Afro Celt Sound System
Un momento del concerto degli Afro Celt Sound System
Un momento del concerto degli Afro Celt Sound System

È partito da Catania, unica data italiana, il tour degli Afro Celt Sound System, lo storico collettivo afro-europeo-indiano di world music.

Il live dell’ensemble, inserito nel cartellone del Catania Summer Fest, ha incantato il folto pubblico presente nello splendido scenario del Palazzo della Cultura con suoni che combinano le ricche tradizioni musicali della Sicilia con la scena musicale europea.

Un concerto che, oltre a dare il via al tour degli Afro Celt Sound System, ha inaugurato la diciannovesima edizione di Alkantara Fest, il festival internazionale di folk e world music organizzato dall’associazione Darshan.

«Beautiful places, beautiful souls (belle anime per posti di grande fascino)», l’incipt con cui il frontman dello storico collettivo internazionale, con base a Londra, ha aperto le danze tra gli applausi e i balli degli spettatori. Proprio nei giorni scorsi la band, prodotta dalla Real World di Peter Gabriel, ha annunciato l’uscita del nuovo album Ova (abbreviazione di Ovate col simbolo Afro Celt) alla fine di quest’anno.

E soprattutto il ritorno ai live per la band, protagonista della scena world music degli anni ‘90, a pochi mesi dalla scomparsa del suo fondatore, il musicista e produttore 𝐒𝐢𝐦𝐨𝐧𝐄𝐦𝐦𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧.

A raccogliere le redini del collettivo sono adesso i due musicisti simbolo degli Afro Celt Sound System: il percussionista anglo-indiano Johnny Kalsi, nella band dal 2000, e N’Faly Kouyate, cantante e polistrumentista della Guinea e belga d’adozione, con la band dal 1997. 

Della piccola orchestra multietnica oggi fanno parte anche Kalifa Koné, percussionista del Mali, Fanta Yayo, cantante e ballerina originaria della Guinea e svedese d’adozione, e Éric Renwart, musicista, produttore e ingegnere del suono belga. E, inoltre, Miadhachlughain O’Donnell, cantante e flautista irlandese, Robbie Harris, percussionista irlandese, suonatore di bodhran, e Matt Brashford, suonatore di cornamuse irlandesi.

Un momento del concerto degli Afro Celt Sound System

Un momento del concerto degli Afro Celt Sound System

L’ispirazione alla base del progetto Afro Celt Sound System risale al 1991 quando Simon Emmerson, produttore e chitarrista con una nomination ai Grammy Award, collaborò con la star afro-pop senegalese Baaba Maal. Emmerson fu colpito dalla somiglianza tra una melodia africana e un’aria tradizionale irlandese. Pertanto nel 1995 fonda gli Afro Celt Sound System che fanno di Londra il melting point tra la musica tradizionale gaelica e quella dell’Africa occidentale. 

La musica degli Afro Celt unisce un mix di folk celtico e ritmi afro-blues, con un mood contemporaneo che combina elettronica, trip hop e techno. Le loro composizioni - arrangiate con strumenti etnici quali la kora, cornamuse e flauti ed elettronici quali i sintetizzatori - sono spesso cantate in gaelico, lingue africane e inglese. 

Sono cinque gli album realizzati dagli Afro Celt con la Real World: Sound Magic del 1996, Release del 1999, Further in Time del 2001, Seed del 2003 e Anatomic del 2005. Negli ultimi anni hanno pubblicato The Source del 2016 e Flight del 2018.

Fra i tanti che hanno cantato e suonato con gli Afro Celt anche gli irlandesi Sinead O’Connors con il suonatore di cornamusa Davy Spillane e la cantante Iarla Ó Lionáird. Ma anche il percussionista senegalese Moussa Sissoko, i musicisti inglesi James McNally e Martin Russell e il cantante e suonatore di cormanusa scozzese Griogair Labhruidh.