Al via Bridge Africa, il progetto che promuove iniziative educative transnazionali con Paesi africani

A far parte del partenariato anche l’Università di Catania insieme con altri atenei italiani, europei e dei Paesi africani

Alfio Russo

Promuovere iniziative educative transnazionali tra Italia e Africa nell’ambito del Piano Mattei e del G7 Research Capacity Building with Africa.

Sono gli obiettivi del progetto Boosting Research Infrastructure for Development, Growth, and Empowerment in Africa - Bridge Africa finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, un’opportunità per rafforzare la collaborazione tra l’Europa e l’Africa fornendo a giovani ricercatori una avanzata formazione relativamente a strategie sintetiche sostenibili, caratterizzazione biologica di composti bioattivi di interesse farmaceutico lavorando in sicurezza.

Il partenariato è composto dagli atenei di Bari (ente capofila), Catania (responsabile scientifico il prof. Cosimo Fortuna) e Padova, da tre università dei Paesi membri del G7 (La Rochelle University in Francia, University Siegen in Germania e University of Southampton nel Regno Unito), da istituzioni accademiche ed enti di ricerca dell’Algeria, Camerun, Marocco, Kenya, Sud Africa, Tunisia e Cattedre Unesco o reti Unitwin/Unesco in Africa.

Il progetto enfatizza l’uso di tecniche sostenibili e a basso impatto ambientale, in linea con i principi della chimica verde, e integra un’attenzione particolare alla sicurezza nei laboratori, fornendo ai partecipanti le competenze necessarie per lavorare in modo sicuro e responsabile.

Per la caratterizzazione biologica dei candidati farmaci verranno utilizzati sistemi di screening con metodologie green quali lo sviluppo di saggi che sfruttano per esempio la fluorescenza, o la spettrofotometria, riducendo l’impiego di reagenti tossici o inquinanti.

La proposta progettuale nasce da una collaborazione già avviata tra Uniba e Ucam (accordo di collaborazione accademica già esistente ed in fase di rinnovo), per la quale è stata finanziata nel 2024 una borsa di studio di 9 mesi da parte del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) ad uno studente dell’Università del Marocco per il progetto dal titolo “Synthesis, characterization, DFT calculations, and evaluation of the biological activity as hClpP activator in anticancer therapy of heterocyclic systems based on benzodiazepines” con la finalità di preparare attivatori della proteasi mitocondriale ClpP, con potenziale applicazione nel trattamento di tumori pediatrici cerebrali.

Attraverso questo progetto che prevederà la mobilità bidirezionale, studenti e docenti avranno l’opportunità di acquisire conoscenze avanzate e competenze pratiche su tecniche sintetiche e biologiche. Verranno organizzati corsi teorici, laboratori pratici e seminari congiunti, rafforzati dalla creazione di materiali didattici e piattaforme digitali. Inoltre, il progetto potrebbe rappresentare il punto di partenza per la creazione di laboratori congiunti equipaggiati con strumenti moderni per favorire la ricerca collaborativa a lungo termine in Marocco.

Gli impatti attesi includono il rafforzamento delle competenze tecnico-scientifiche dei partecipanti, l’innovazione nella scoperta di potenziali farmaci sostenibili e sicuri, e il consolidamento dei legami tra Italia e Marocco. Il progetto si propone come un modello per iniziative educative e scientifiche transnazionali, promuovendo la sostenibilità, la sicurezza e il progresso farmaceutico in un contesto globale.

“La collaborazione con istituzioni accademiche africane è una scelta di visione strategica. Questo approccio testimonia la volontà di costruire un partenariato autentico, fondato sul rispetto reciproco e sulla condivisione di obiettivi comuni - ha dichiarato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini - Con gli atenei coinvolti abbiamo condiviso il principio che investire nella formazione e nella ricerca in Africa significa investire nel futuro globale, nella stabilità e nello sviluppo di un continente con cui l'Italia ha legami storici, culturali ed economici profondi. La stella polare di riferimento è il Piano Mattei, che rappresenta per l'Italia uno strumento fondamentale per rinnovare e consolidare i rapporti con l'Africa su basi paritarie e di reciproco beneficio. È questa la strada che continueremo a percorrere con determinazione”.

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