Al Coehar la delegazione dell’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica della Romania

La delegazione ospite ha avuto l’opportunità di conoscere da vicino i progetti scientifici più avanzati sviluppati dal team del centro di ricerca Unict

Una delegazione dell’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica della Romania è stata ospite del Coehar – Centro di Eccellenza per l’Accelerazione della Riduzione del Danno dell’Università di Catania. A comporre la delegazione dell’Insp la general director Simona Parvu insieme con le ricercatrici Teodora Vremera e Maria-Teodora Savu.

Nella due giorni di visita - scanditi da incontri istituzionali, sessioni tecniche di lavoro e visite ai laboratori - i rappresentanti dell’Insp hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino i progetti scientifici più avanzati sviluppati dal team del Coehar. Il dialogo si è concentrato in particolare sulle prospettive di cooperazione per la definizione di protocolli scientifici condivisi, lo sviluppo congiunto di proposte nell’ambito di Horizon Europe e l’adattamento delle metodologie di ricerca del Coehar al contesto normativo e sanitario della Romania.

“La visita della delegazione della Romania rappresenta un passaggio significativo verso la costruzione di un dialogo scientifico solido tra le nostre istituzioni,” ha dichiarato il prof. Riccardo Polosa, fondatore del Coehar.

“Lo scambio di competenze e buone pratiche è essenziale per promuovere l’innovazione in ambito di salute pubblica, in particolare per quanto riguarda la riduzione del danno da fumo – ha aggiunto -. Il Coehar ha sviluppato e validato protocolli di ricerca avanzati, già applicati con successo in diversi contesti internazionali. Consideriamo questa partnership un catalizzatore per la co-progettazione di iniziative strategiche allineate con il programma Horizon Europe”.

La delegazione dell'Insp insieme con i ricercatori del Coehar

La delegazione dell'Insp insieme con i ricercatori del Coehar

La Romania affronta una sfida significativa in termini di salute pubblica legata al consumo di tabacco: secondo i dati più recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 30% della popolazione adulta è costituito da fumatori abituali, con una prevalenza particolarmente elevata tra i giovani adulti e gli uomini.

La visita ha riscosso entusiasmo anche da parte della general director dell’Insp Simona Parvu, che ha sottolineato come “in questo contesto, siamo particolarmente interessati a valutare l’impatto delle metodologie standardizzate già adottate in diversi paesi e a comprenderne la trasferibilità al contesto rumeno”. 

“La collaborazione con il Coehar – ha aggiunto - potrà costituire una base solida per progetti comuni futuri, capaci di incidere concretamente sulla prevenzione e il trattamento delle patologie legate al fumo, e contribuire allo sviluppo di politiche di riduzione del danno più efficaci”.

“Al Coehar crediamo fermamente che la cooperazione internazionale sia un pilastro per far avanzare una ricerca capace di generare impatto sulla salute pubblica – ha spiegato il prof. Giovanni Li Volti, direttore del Coehar -. Questo scambio rappresenta non solo l’inizio di una collaborazione promettente, ma rafforza anche il ruolo del Coehar come centro di eccellenza e trasferimento di conoscenze in Europa e oltre”.

Il programma della visita ha incluso anche la presentazione delle piattaforme tecnologiche e dei modelli sperimentali innovativi sviluppati dal team di ricerca coordinato dal prof. Massimo Caruso, tra cui figurano metodologie replicabili già applicate in sette paesi nel mondo. L’incontro si inserisce nella più ampia strategia di internazionalizzazione del Coehar, finalizzata all’ampliamento del proprio network scientifico globale e al consolidamento del ruolo della Sicilia. 

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