Il PalaArcidiacono e il PalaCus ospiteranno alcune gare del torneo in programma dal 29 maggio al 4 giugno
Ventotto società, duemila accreditati che arriveranno a Catania fra atleti, tecnici e dirigenti, ma, soprattutto, due strutture universitarie utilizzate per ospitare l’evento. Sono i numeri delle finali nazionali under 16 di volley femminile che si svolgeranno nella città etnea fra il 29 maggio e il 4 giugno prossimi.
Due palazzetti dello sport saranno comunali, gli altri, indispensabili per l’organizzazione dell’evento, sono messi a disposizione dal Cus Catania: il PalaArcidiacono (dove si giocherà una delle semifinali) e il PalaCus della Cittadella.
Per il Centro universitario sportivo catanese è il secondo evento di carattere nazionale nel giro di due anni. Dopo i campionati italiani giovani e cadetti del maggio 2022 (interamente organizzati dal Cus Catania), ecco le finali nazionali di volley.
Il movimento, come detto, sarà importante, e per i più giovani (giocatori di volley e non solo) ci sarà la possibilità di assistere da vicino a uno spettacolo di ottimo livello che assegnerà il tricolore.
A ufficializzare la partnership, per questo speciale evento - fra la Federvolley nazionale e il Cus Ctaania - è stato il presidente della Fipav, Giuseppe Manfredi, in occasione di un incontro con le società etnee che si è tenuto nell’aula magna cusina.
«Voglio ringraziare il Cus – ha detto Manfredi - perché ha messo a disposizione le palestre per le finali nazionali, uno degli eventi più importanti a livello giovanile che è molto partecipato e forma i campioni del domani».
«Siamo partner delle finali under 16 – dice il presidente del Cus Catania, Luigi Mazzone – e la cosa ci fa molto piacere. Un altro campionato nazionale giovanile dopo quello di scherma dell’anno scorso, che torna nel nostro Cus. Un ottimo risultato».
«Il Cus Catania – afferma Maurizio Ragusa, presidente territoriale della Fipav – è una polisportiva storica e nella pallavolo è stata la prima società catanese a riuscire ad ottenere la promozione in serie A negli anni 60».
La macchina organizzativa si è messa già in moto. Grazie (anche) al Cus, le finali sono catanesi.