Alla scoperta della scena del crimine

Al Salone dell’orientamento 2024 presente anche la Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Catania

Alfio Russo

Ricostruire la scena del crimine basandosi sulle tracce ematiche presenti. Ad illustrarle ai giovani studenti degli istituti superiori presenti al Salone dell’orientamento 2024 sono stati gli esperti della Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Catania.

Una metodologia di analisi utilizzata dal Ris e denominata Bloodstain Pattern Analysis che, come ha illustrato Giovanni Marcì della Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Catania consiste nell’esame delle tracce ematiche presenti sulla scena del crimine.

Una disciplina che si occupa dello studio delle macchie di sangue (“bloodstain”), delle traiettorie che le hanno generate e della morfologia (“pattern”) che assumono dopo la deposizione sul luogo del delitto.

In seguito a crimini violenti, infatti, la perdita di sangue ed il successivo deposito sul luogo del delitto determinano schizzi e macchie di varie forme e dimensioni che possono fornire importanti indizi.

Una tecnica che richiede – come ha spiegato lo specialista in Patologia clinica e dottore di ricerca in Fisiopatologia - l’applicazione ai casi forensi della scienza e quindi dei principi scientifici della biologia, chimica, fisica e matematica.

Il dott. Giovanni Marcì

Il dott. Giovanni Marcì

Si tratta della prova scientifica regina per ricostruire gli elementi fondamentali di un delitto in quanto a seguito a crimini violenti, la perdita di sangue ed il successivo deposito determinano schizzi e macchie di varie forme e dimensioni. Lo studio dei parametri delle proiezioni di sangue consente di ricavare l’origine e l’azione che hanno provocato il sanguinamento.

Le informazioni raccolte possono così essere poi usate per la ricostruzione della scena del crimine e per verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rese dai soggetti coinvolti.

I principali parametri che vengono presi in considerazione durante una ricostruzione della scena del crimine tramite BPA sono la direzione di provenienza, l'angolo d'impatto e il punto d'origine per poi ricostruire il tutto tridimensionalmente.

Una tecnica che si avvale dell’impiego della chimica e in particolar modo della chemiluminescenza, l'emissione di radiazione elettromagnetica con il luminol o luminolo, un composto chimico utilizzato per rilevare il sangue. In particolar modo è utilizzato dai chimici e biochimici per la ricerca di rame, ferro e cianuro e permette così l'identificazione di specifiche proteine separate mediante elettroforesi.

Un momento della "lezione"

Un momento della "lezione"

Tecniche che, come ha spiegato Giovanni Marcì – laureato in Biologia molecolare e specializzato in Patologia clinica all’Università di Catania – purtroppo sono state utilizzate diverse volte nel corso delle indagini da parte della Sezione Investigazioni Scientifiche Comando provinciale dei Carabinieri, una delle ventidue presenti in Italia di cui due in Sicilia, l’altra è a Palermo.

Una “sezione” che si avvale dei laboratori specializzati per le analisi del Dna del Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) di Messina, uno dei quattro presenti in Italia insieme con Roma, Cagliari e Parma.

Lo stand che ha ospitato la Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Catania è stato uno dei più visitati da parte delle future matricole universitarie che hanno approfondito, grazie agli esperti, quali corsi di laurea richiesti per intraprendere questa carriera.

Ovviamente, come ha spiegato loro il dott. Giovanni Marcì, alla presenza del rettore Francesco Priolo e del direttore generale Corrado Spinella dell’Università di Catania, si tratta di una tecnica che richiede conoscenze trasversali tra informatica, chimica, biologia e fisica.

Bloodstain Pattern Analysis

La tecnica del Bloodstain Pattern Analysis