Alterazioni muscolo-scheletriche della schiena, l’importanza dello screening

Uno studio interdisciplinare dei ricercatori Unict “promuove” l’applicazione di sistemi non invasivi come la termografia e la rasterstereografia 

Alfio Russo

Un innovativo metodo combinato non invasivo per valutare la corretta postura nei giovani adulti. Lo studio – pubblicato di recente sulla rivista Scientific Reports di Nature dal titolo “Thermography and rasterstereography as a combined infrared method to assess the posture of healthy individuals” – porta la “firma” di un gruppo interdisciplinare dell’ateneo catanese e dimostra l'importanza dello screening delle alterazioni posturali in giovani adulti apparentemente sani. 

Coordinato dal prof. Giuseppe Musumeci del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania, lo studio ha coinvolto un ampio numero di soggetti sani per valutare le alterazioni muscoloscheletriche della schiena, utilizzando la termografia ad infrarossi e la rasterstereografia, analisi topografica della schiena, come metodo combinato non invasivo per valutare la postura.

Una ricerca interdisciplinare che ha registrato la partecipazione e la collaborazione dei gruppi di ricerca coordinati dai docenti dell’ateneo catanese Giuseppe Musumeci (Scienze motorie), Vito Pavone coadiuvato da Gianluca Testa (Ortopedia), Pietro Pavone (Pediatria), Venerando Rapisarda (Medicina del lavoro) e Michele Vecchio (Fisiatria).

«È importante implementare i sistemi non invasivi per la valutazione posturale poiché la versatilità di questi metodi permette di applicarli con facilità non solo in laboratorio, ma anche nelle palestre, campi sportivi o scuole» spiega il dott. Federico Roggio, ricercatore dell’Università e primo autore dell’articolo.

Una ricerca nata dalla necessità di implementare metodiche non invasive per la valutazione della postura tra soggetti sani. Secondo il Global Burden of Disease Study, un programma di ricerca globale che valuta la mortalità e la disabilità dovute a malattie, le alterazioni muscoloscheletriche sono una delle principali cause di anni vissuti con disabilità tra i giovani adulti. 

Termografia

Termografia a infrarossi (immagini 2, 3 e 6 di ThermoHuman)

Ma come possiamo rilevare queste alterazioni prima che l'individuo provi disagio o dolore?

«La risposta potrebbe essere nella combinazione di due metodi non invasivi: la rasterstereografia e la termografia ad infrarossi – spiegano i ricercatori -. Questi metodi, altamente affidabili, possono essere utilizzati per analizzare i muscoli velocemente e senza nessun effetto nocivo. I risultati dello studio, pubblicato su Scientific Reports di Nature, suggeriscono che questa 'combinazione' può rappresentare un metodo oggettivo per analizzare il corpo umano. In particolare, la rasterstereografia è un'ottima opzione per valutare la postura fisiologica o patologica della schiena, mentre la termografia ad infrarossi ha dimostrato di essere un valido supporto per il processo di diagnosi sfruttando l’emissione termica del corpo come risposta ad eventuali processi patologici sottostanti».

I campi di utilizzo della termografia 

«La termografia ad infrarossi è una tecnica di imaging non invasiva utilizzata in diversi campi, tra cui la medicina e lo sport – sostengono i ricercatori -. Questa tecnica si basa sulla rilevazione dell'emissione di radiazione infrarossa dal corpo umano, che varia in base alla temperatura delle diverse aree del corpo. Grazie alla sua capacità di rilevare variazioni termiche minime, la termografia ad infrarossi può essere utilizzata per rilevare precocemente lesioni o patologie in diversi tessuti, inclusi quelli muscolari, ossei e vascolari». 

«Nel campo della diagnosi medica, la termografia ad infrarossi viene utilizzata per la valutazione non invasiva di diverse patologie, tra cui lesioni muscolari, disturbi articolari e patologie vascolari – aggiungono -. Questa tecnica può essere utilizzata per monitorare l'efficacia dei trattamenti e per la diagnosi precoce di patologie tumorali». 

Un altro recente studio condotto sempre dal gruppo di ricerca del prof. Giuseppe Musumeci, pubblicato sul giornale Thermal Biology, ha investigato sulla validità della termografia come screening nella diagnosi della scoliosi adolescenziale. I risultati hanno provato che questo metodo risulta efficace perché individua le alterazioni muscolari secondarie alla scoliosi, diventando quindi un ottimo strumento di screening iniziale ed evitando la prescrizione di radiografie ove non necessario. 

«Paesi come gli Stati Uniti, la Francia, la Spagna, il Brasile ed il Sud Korea utilizzano la termografia nella diagnosi medica e nella medicina dello sport – ci tengono a precisare i ricercatori -. Ad esempio, la società spagnola TermoHuman del Politecnico di Madrid che collabora con “LaLiga Spagnola”, la massima serie calcistica spagnola al vertice del sistema del campionato di calcio spagnolo, impiega la termografia per individuare i principi di infiammazione dei giocatori di calcio e prevenirne infortuni in campo». 

In un articolo pubblicato nel 2020, gli autori riportano che sono stati in grado di ridurre l’incidenza di traumi sportivi da 26 a 9 durante il periodo pre-season, riducendo i giorni di pausa per infortunio da 10 a 2-3 giorni per giocatore. 

Il gruppo di ricerca del prof. Giuseppe Musumeci

Il gruppo di ricerca del prof. Giuseppe Musumeci

Prospettive future

«Il mio gruppo di ricerca – spiega il prof. Giuseppe Musumeci - si colloca tra i pochi in Italia ed in Sicilia che utilizzano questa metodica e sicuramente primi nel territorio catanese ad impiegare questa metodica come strumento di valutazione clinica e sportiva. Questo studio ha importanti implicazioni nella prevenzione e nella diagnosi precoce delle complicazioni posturali. Potrebbe, inoltre, rappresentare un punto di partenza per ulteriori ricerche sulla postura e sulla valutazione del corpo umano».

«Speriamo che i risultati di questo studio possano contribuire alla prevenzione e alla diagnosi precoce di complicazioni muscoloscheletriche, migliorando la qualità della vita dei pazienti – aggiunge il docente -. Le prospettive future del gruppo di ricerca prevedono l’utilizzo di queste metodiche nel campo sportivo per la valutazione degli atleti pre e post-gara e lavorare quindi sulla riduzione degli infortuni sportivi, problematica molto comune a tante società sportive dal dilettantismo al professionismo». 

Il metodo proposto dallo studio pubblicato su Scientific Reports di Nature, dunque, rappresenta una nuova frontiera nella valutazione della postura e dei problemi muscolari. La combinazione di due metodi non invasivi, la rasterstereografia e la termografia ad infrarossi, potrebbe rappresentare una soluzione per la diagnosi precoce e la prevenzione delle complicazioni, diventando un valido approccio di prevenzione primaria delle alterazioni muscoloscheletriche.