Andrea Manganaro rieletto presidente dell’Associazione degli Italianisti-Sezione Didattica

È stato riconfermato alla guida per il triennio 2025-2027 nel corso del congresso che si è tenuto a Genova

Giovanna Zisa

Andrea Manganaro, ordinario di Letteratura italiana al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, è stato rieletto all’unanimità presidente nazionale dell’Associazione degli Italianisti-Sezione Didattica.

Già eletto, primo docente di una università meridionale, nel 2022, in occasione del XXV Congresso dell’ADI, il prof. Manganaro ha ricevuto il nuovo mandato per il triennio 2025-27 durante il XXVIII Congresso dell’Associazione che si è tenuto all’Università di Genova nei giorni scorsi sul tema Egemonie e margini nella letteratura italiana.

Fondata nel 1996, l’ADI è una delle associazioni più rilevanti (anche per numero di iscritti) dell’area umanistica, e un sicuro punto di riferimento per l’Italianistica tutta: docenti universitari, insegnanti e ricercatori di diverso livello, si riuniscono ogni anno in una città italiana nell’ambito di un Congresso in cui si affrontano tematiche di interesse nazionale e internazionale.

La Sezione Didattica dell’Associazione, in particolare, comprende insegnanti di italiano di ogni ordine e grado e contribuisce a tenere vivi il dibattito e lo scambio tra la Scuola e l’Università, promuovendo iniziative di formazione e aggiornamento e incoraggiando la cooperazione tra le due istituzioni.

Attenta ai problemi reali della scuola, l’Adi-Sd riflette criticamente sulle sfide che insegnanti e aspiranti tali devono affrontare oggi. In una società in continua evoluzione, attraversata da trasformazioni rapide e radicali, le modalità di insegnare e di apprendere si modificano. La diffusione di tecnologie sempre più pervasive, spesso introdotte nella didattica senza essere accompagnate da una riflessione profonda sul loro impatto e sulla loro coerenza rispetto agli obiettivi disciplinari, rischia di divenire un vincolo più che una risorsa.

Pesano, inoltre, scelte politiche che tendono a ridurre le discipline, e quelle umanistiche in modo particolare, a semplici strumenti ancillari. Le tecniche acquisiscono maggiore importanza dei contenuti, che rischiano di essere assorbiti e di scomparire dentro forme vuote e sterili.

La svalutazione delle discipline si riflette anche nei criteri di accesso ai concorsi per l’insegnamento: «la prova scritta» nel 2024, ha spiegato Manganaro durante la tavola rotonda conclusiva del Congresso, sull’Attualità dell’italianistica, «è stata la stessa per tutte le classi di concorso; è consistita in 50 quesiti a risposta multipla, ed è stata finalizzata unicamente all’accertamento delle conoscenze in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico».

Un momento del convegno

Un momento del congresso all'Università di Genova

«I candidati non sono pertanto stati selezionati prioritariamente sulla base delle materie che hanno studiato all’università e che saranno chiamati a insegnare – ha aggiunto -. Ed è inoltre stato estremamente ridotto, alla prova orale, il tempo dedicato all’accertamento effettivo delle conoscenze disciplinari».

Per Andrea Manganaro va assolutamente riaffermato il valore imprescindibile dei contenuti disciplinari e, in particolare, la funzione anche civile dell’educazione letteraria, essenziale, come ribadiscono i documenti dell’Adi-Sd, per sviluppare una competenza interpretativa spendibile in tutte le occasioni della vita, per esercitare pienamente il diritto di cittadinanza. 

Grazie all’impegno attivo degli insegnanti di scuola e dei docenti universitari che operano all’interno dell’Associazione, vengono rilevate le criticità di un sistema che, troppo spesso, agisce senza ascoltare la voce degli esperti. L’ADI-SD auspica che le associazioni scientifiche disciplinari, come le Università e le istituzioni scolastiche, vengano coinvolte maggiormente nelle decisioni ministeriali, così da promuovere riforme rispondenti ai reali bisogni delle comunità coinvolte.

La grande partecipazione al Congresso ADI di Genova - che ha ospitato cento panel, circa 500 interventi e diverse tavole rotonde - testimonia la vitalità dell’italianistica e l’ampio consenso che riscuote anche nel mondo della scuola e fra i giovani studiosi in formazione. 

Il prof. Andrea Manganaro

Il prof. Andrea Manganaro

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