Ad intervenire, nel corso di Principi di Management, tenuto dal prof. Rosario Faraci, gli esperti Erika Cutuli e Santo Di Nuovo con un approfondimento su come conoscerla e gestirla
L’ansia, una “brutta bestia” per molti. E non solo per gli studenti e le studentesse alle prese con lo studio e con gli esami, ma anche per numerosissime figure lavorative. Tra quest’ultime i manager, imprenditori e decisori aziendali chiamati a “gestire” l’ansia per evitare errori che possano incidere negative sulle proprie attività.
Su questo tema il prof. Rosario Faraci, nell’ambito del corso Principi di Management del primo anno della laurea triennale in Economia Aziendale, ha organizzato un inedito, quanto particolarmente gradito, approfondimento.
ֿֿ«Sono stati le studentesse e gli studenti del corso, in occasione di una discussione più generale sul ruolo delle emozioni nel management, a chiedere di conoscere meglio natura, origini, implicazioni e modalità di gestione dell’ansia, una “brutta bestia”, ovvero lo stato di agitazione, di forte apprensione, dovuto a timore, incertezza e soprattutto all’ attesa di qualcosa», spiega il prof. Rosario Faraci, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese.
«Se l’ansia, soprattutto quella da prestazione, è assai ricorrente nei manager, imprenditori e decisori aziendali, al punto da rappresentare una vera e propria criticità nell’esercizio della professione, non da meno questa emozione secondaria, rappresentata in modo iconico nell’ultimo film Inside Out 2 della Disney, affligge tantissimi ragazze e ragazzi alle prese con gli esami scritti ed orali, le prove di verifica, la redazione e la discussione della tesi di laurea», ha aggiunto.
Nell’aula di Principi di Management del Dipartimento di Economia e Impresa, il tema è stato discusso da due esperti.
In un primo incontro, la dottoressa Erika Cutuli, osteopata e chinesiologa, ha analizzato come «lo stato d’ansia, oltre ad avere implicazioni su cervello e ormoni, incide profondamente sul sistema nervoso autonomo, in particolare ortosimpatico e parasimpatico». La professionista, nota negli ambienti sportivi per essere stata in passato campionessa italiana ed europea di ginnastica artistica ed atleta olimpionica, ha quindi illustrato e sperimentato con gli studenti in aula alcune tecniche di respirazione che possono aiutare a gestire le crisi di ansia, soprattutto prima degli esami, riportando il corpo e la mente ad un maggior equilibrio.

Un momento dell'incontro con Erika Cutuli
In un secondo momento, il professore Santo Di Nuovo, emerito di Psicologia all’Università di Catania, già presidente degli psicologi italiani ed europei, ha approfondito la distinzione tra stress ed ansia, soffermandosi in particolare sulle manifestazioni di quest’ultima sui piani fisiologico, dei comportamenti e degli atteggiamenti corporei. «Se l’ansia ha in generale una funzione benefica di attivazione nelle persone, oltre un livello ottimale può diventare disfunzionale e influenzare negativamente i livelli di prestazione e l’umore individuali. Se non gestita, può sfociare nella depressione», ha spiegato il docente.
Per tali motivi, il prof. Di Nuovo ha illustrato tecniche e strategie per fronteggiarla, in particolare il “coping” in relazione alle specifiche situazioni da affrontare.
In una delle prime lezioni del corso, quando il tema dell’ansia è stato discusso dalle studentesse e dagli studenti di Principi di Management, il prof. Faraci ha richiamato i contenuti principali del libro dello psicologo sociale statunitense Jonathan Haidt dal titolo La generazione ansiosa. Come i social hanno rovinato i nostri figli, pubblicato alla fine dello scorso anno, divenuto già un best seller in pochissimo tempo.
Si tratta di temi che al Dipartimento di Economia e Impresa trovano ogni anno occasione di analisi e di approfondimento nell’ambito del ciclo di seminari Lo Studente Strategico organizzato dalla professoressa Veronica Benzo e dallo stesso prof. Faraci. La prossima edizione dei seminari è in programma ad ottobre 2025.

Un momento dell'incontro con il prof. Santo Di Nuovo