A Antonio Pioletti il premio internazionale “Luigi Tartufari”

È stato conferito dall’Accademia dei Lincei per i suoi studi e ricerche nel campo della Filologia e della Linguistica

Alfio Russo

L’Accademia Nazionale dei Lincei ha attribuito ad Antonio Pioletti, già ordinario di Filologia romanza nel Dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università di Catania, il prestigioso premio internazionale “Prof. Luigi Tartufari”.

Un premio alla carriera per il docente dell’ateneo catanese che l’Accademia dei Lincei, come si legge nella motivazione, ha riconosciuto come “una delle personalità di più forte rilievo nel panorama filologico italiano e internazionale”.

“Le sue ricerche sui rapporti tra Medioevo occidentale e Medioevo orientale hanno aperto nuove prospettive di indagine con risultati di grande valore, anche dal punto di vista metodologico, proponendo una filologia romanza di ampio respiro comparatistico, in un dialogo fecondo con le altre filologie del mondo antico e moderno – si legge nella motivazione -: un comparativismo filologico rigoroso, esemplarmente fondato sulla centralità del testo, ma non insensibile alle principali questioni dibattute dalla teoria della letteratura e dalla critica letteraria e ai risvolti delle applicazioni in ambito didattico e formativo dei contenuti e dei metodi propri degli studi romanzi”.

Il premio è stato conferito il 10 novembre scorso al Palazzo Corsini a Roma, sede dell’accademia, nel corso della cerimonia pubblica a Classi riunite per l’inaugurazione dell’anno accademico 2023/24.

A consegnare il premio al prof. Antonio Pioletti è stato il presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, il prof. Roberto Antonelli, insieme con il past presidente dei lincei e premio Nobel per la Fisica nel 2021, Giorgio Parisi.

Tra i primi a congratularsi il rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania, presente alla cerimonia nelle vesti di accademico dei lincei.

Il prof. Antonio Pioletti mentre riceve il premio dal presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Roberto Antonelli

Il prof. Antonio Pioletti mentre riceve il premio dal presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Roberto Antonelli

«Considero questo premio, più che un fatto personale, un riconoscimento dell'attività scientifica che si svolge nel nostro ateneo. Mi auguro anche che serva da stimolo alle nuove generazioni di studenti e studiosi», ha detto il prof. Antonio Pioletti, al quale, nel 2018, era stato conferito, dall’allora ministro del Miur, Valeria Fedeli, il titolo di professore emerito.

Nel corso della sua attività di ricerca del docente - incentrata principalmente sulle letterature francese medievale, spagnola medievale e italiana delle origini - si è occupato, grazie alla metodologia fondata sulla centralità del testo e sull’applicazione di un rigoroso comparativismo filologico, anche di letteratura classica, greca e latina, ma anche di letterature celtiche, anglo-sassone e tedesca alto-medievale, bizantina e orientali.

In ambito accademico, oltre alle attività di ricerca e didattica, il prof. Pioletti si è occupato di numerose iniziative formative come l’istituzione di Step one (giornale studentesco on line), di Radio Zammù (emittente radiofonica studentesca della Facoltà di Lingue, oggi dell’Ateneo), di MediaLab (rete di Laboratori per altre attività formative), di Learn by movies (cineforum di film in lingua straniera), della Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri, del Circolo di lettura aperto alla città e dei Laboratori di Ateneo (“Territorio, ambiente e mafie” e “Conoscere il mondo islamico”).

E, inoltre, ha rivestito importanti ruoli accademici di preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania, di presidente della Conferenza Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Lingue, di presidente della Società Italiana di Filologia Romanza, di prorettore dell’Università di Catania e delegato all’internazionalizzazione e alle relazioni sindacali.

In foto da sinistra Roberto Antonelli, Antonio Pioletti e Giorgio Parisi

In foto da sinistra Roberto Antonelli, Antonio Pioletti e Giorgio Parisi