Archeoastronomia, la scienza delle pietre e delle stelle

In Sicilia i primi studi risalgono alla metà del XIX secolo quando alcuni studiosi europei come Nissen, Koldewey, Puchstein e Penrose effettuarono rilievi sugli orientamenti dei templi greci di  Siracusa, Agrigento e Taormina

Alfio Russo
Muculufa_Santuario Solstizio di Estate (foto di Andrea Orlando)
Muculufa_necropoli (foto di Andrea Orlando)
Muculufa_necropoli (foto di Andrea Orlando)
Andrea Orlando ed Elizabeth Riorden al Santuario della Muculufa
Ripari San Giovanni (foto di Andrea Orlando)
Ripari San Giovanni tramonto solstizio d'estate
Riparo Cassataro pitture rupestri
Riparo Cassataro pitture rupestri

È stata definita Archeoastronomia ed è la scienza delle pietre e delle stelle: una disciplina che studia gli orientamenti (astronomici e topografici) di antichi edifici prestando una attenzione rigorosa al loro contesto storico ed archeologico.

Più in generale la disciplina studia il rapporto tra uomo, architetture e cosmo nell’antichità.

La scienza multidisciplinare in Italia è insegnata soltanto al Politecnico di Milano grazie al docente Giulio Magli e all’Università La Sapienza di Roma grazie alla prof.ssa Nicoletta Lanciano, mentre nel 2000 è stata fondata la Società Italiana di Archeoastronomia, nata sotto l'egida dell'Accademia dei Lincei.

In Sicilia, proprio dieci anni fa, è stato fondato l’Istituto di Archeoastronomia Siciliana, costituito da un gruppo di professionisti con formazione diversa, ma caratterizzato da un unico obiettivo: valorizzare la propria terra attraverso la disciplina dell'archeoastronomia.

La passione per la Sicilia e la grande professionalità sono gli ingredienti vincenti del team multidisciplinare dell'Ias guidato dal presidente Andrea Orlando (astrofisico) e dal vicepresidente Davide Gori (geologo).

“L'archeoastronomia studia gli orientamenti di antichi monumenti come tombe preistoriche, piramidi, templi e chiese in funzione di fenomeni celesti come principalmente sorgere e tramontare del Sole, ma anche della Luna e delle stelle al fine di meglio comprendere il pensiero dei nostri antenati”, spiega Andrea Orlando.

“Il rapporto tra uomo, cielo ed architetture è millenario, inizia proprio nella preistoria – continua il ricercatore -. In un'epoca in cui non vi erano fonti scritte le conoscenze astronomiche dei nostri antenati erano codificate nelle architetture, monumenti che possedevano determinati orientamenti astronomici, ma anche topografici”.

“A riguardo si parla quindi di architetture ancorate astronomicamente – precisa l’astrofisico -. Per meglio sviluppare questi studi e tale disciplina è necessario aumentare il rapporto ed il dialogo tra archeologi ed astronomi, tra umanisti e professionisti afferenti alle cosiddette 'scienze dure', al fine di lavorare insieme per interpretare e comprendere meglio i dati forniti dagli studi di archeoastronomia.
 

Ripari San Giovanni_tramonto solstizio d'estate_

Ripari San Giovanni, tramonto solstizio d'estate

Gli studi in Sicilia

In Sicilia i primi studi di archeoastronomia risalgono alla metà del XIX secolo quando alcuni studiosi europei come Nissen, Koldewey, Puchstein e Penrose effettuarono rilievi sugli orientamenti dei templi greci, tra cui quelli di Siracusa, Agrigento e Taormina.

Dopo quasi un secolo, nell'ultimo decennio del XX secolo, nuovi studi di archeoastronomia hanno indagato alcuni siti preistorici siciliani, come i Sesi di Pantelleria e diversi necropoli rupestri con tombe a pozzetto e a grotticella (Rocchazzo, Tranchina, Castelluccio). Questi studi sono stati condotti da Sebastiano Tusa (1952-2019), Michael Hoskin (1930-2021) e Giorgia Foderà Serio.

A partire dagli studi di Tusa ma soprattutto negli ultimi 15 anni, gli studi di archeoastronomia in Sicilia sono notevolmente aumentati e oggi ci sono diverse decine di siti sotto indagine.

Tra gli ultimi siti siciliani studiati c’è anche lo straordinario sito castellucciano (età del Bronzo Antico, circa 2300-1600 a.C.) della Muculufa, luogo che si trova in un territorio di confine tra Agrigento e Caltanissetta. Praticamente sconosciuto al pubblico questo luogo, caratterizzato da una notevole bellezza naturalistica, paesaggistica, storica ed archeologica, possiede una valenza archeoastronomica tale da proiettarsi a diventare la vera capitale dell’archeoastronomia in Sicilia.

L’Ias in 10 anni ha condotto decine di ricerche scientifiche in siti archeologici siciliani, presentando gli studi a convegni nazionali e internazionali e pubblicando su riviste di settore.
I siti coinvolti negli studi si trovano un po' in tutte le province siciliane, ed hanno visto coinvolti numerosi scienziati, tra cui archeologi, architetti, geologi, storici ed antropologi. L’archeoastronomia, infatti, è una disciplina che coinvolge più ambiti di ricerca, fondamentale è quindi la multidisciplinarietà.

Muculufa Santuario al solstizio d'estate (foto di Emilio Messina)

Muculufa Santuario al solstizio d'estate (foto di Emilio Messina)

Negli ultimi cinque anni gli studi si sono focalizzati sulla preistoria siciliana, in particolare le ricerche hanno coinvolto le necropoli protostoriche (tombe a grotticella) della Valle Alcantara, i dolmen (in primis quelli di Cava dei Servi, giù studiati dal compianto Sebastiano Tusa), il riparo Cassataro con le sue pitture e coppelle rupestri, i ripari di San Giovanni con le sue centinaia di incisioni lineari e il sito castellucciano della Muculufa, ed in particolare il suo ‘santuario’.

“È proprio il sito dell’età del Bronzo Antico (2300-1600 a.C.) della Muculufa che si proietta a diventare la vera capitale dell’archeoastronomia in Sicilia. Più di 4 mila anni fa tra due creste rocciose del Pizzo Muculufa, i nostri antenati del Bronzo Antico hanno costruito una terrazza-santuario in cui deponevano offerte e svolgevano riti di cui abbiamo perso memoria”, spiega Andrea Orlando.

“Per la prima volta grazie all’archeoastronomia si riesce a comprendere il motivo per cui questo luogo, il ‘santuario’, è stato realizzato in questa particolare posizione: la terrazza è infatti orientata in modo tale che il suo asse è diretto verso il punto in cui il Sole sorge al solstizio d’estate”, ha aggiunto il presidente dell’Ias.

“Il santuario della Muculufa viene già considerato dagli archeologi un ‘santuario pancastellucciano’, centro egemone ed aggregante di comunità che vivevano nella Valle del Salso migliaia di anni fa”, spiega il ricercatore.

“Adesso è giunto il tempo di lavorare per la tutela e valorizzazione di questo luogo, è inconcepibile che un sito simile, già protagonista di una poderosa campagna di scavi negli anni ’80, sia relegato all’abbandono; è tempo di lavorare su questo patrimonio culturale straordinario che potrebbe portare migliaia di turisti all’anno a scoprire un sito di grande fascino e valore, non solo archeoastronomico ma anche storico, botanico, geologico, minerario e paesaggistico”, continua Andrea Orlando.

Muculufa_Santuario visto da Est_Andrea Orlando

Muculufa Santuario visto da Est (foto di Andrea Orlando)

Il Meeting internazionale della Società Europea di Astronomia Culturale

La Sicilia, grazie all’Istituto di Archeoastronomia siciliana (IAS) ed ai suoi esperti, è diventata terra di studio e ricerca da parte di scienziati provenienti da tutto il mondo che hanno dato vita al XXXI Meeting internazionale della Società Europea di Astronomia Culturale (SEAC) che si è tenuto al Monastero dei Benedettini dell’Università di Catania, con giornate di studio e visite speciali al parco archeologico della Valle dei templi di Agrigento ed al museo della Badia di Licata.

Ad intervenire al meeting – organizzato dalla Società Europea di Astronomia Culturale e dall’ateneo catanese - oltre 70 scienziati per un evento unico al mondo promosso dall’Istituto di Archeoastronomia siciliana con il suo presidente Andrea Orlando (chair del meeting) insieme con Sebastiano D’Urso, docente dell’Università di Catania (e co-chair del meeting).

Per la prima volta il convegno annuale della SEAC si è tenuto in Sicilia rappresentando così l’occasione perfetta per conoscere in maniera adeguata l’Archeoastronomia ed il suo contributo alla crescita culturale dell’Isola: uno dei territori più ricchi di storia del Mediterraneo.

Dall’Irlanda alla Bulgaria, dalla preistoria ai templi greci, dalle necropoli rupestri siciliane ai siti megalitici maltesi, e poi ancora dalla Spagna alla Turchia, con un focus speciale sulla città di Troia: saranno tanti gli approfondimenti e le scoperte di cui gli esperti parleranno nel corso delle giornate di studio.

Il meeting è stato aperto con keynote dedicato al famoso sito anglosassone di Stonehenge, tra i più iconici siti preistorici del mondo. A tenere il talk il prof. Clive Ruggles dell’Università di Leicester (Inghilterra), considerato tra le maggiori autorità della disciplina dell’archeoastronomia.

A seguire una conferenza dal titolo Introduzione all’Archeoastronomia: dalle piramidi di Giza alla Muculufa in Sicilia a cui hanno preso parte numerosi studenti degli istituti scolastici del territorio nell’auditorium De Carlo del Monastero dei Benedettini di Catania.

Rocca Pizzicata_tomba rupestre_

Rocca Pizzicata, tomba rupestre

Back to top