Nell’aula magna della Torre Biologica sono intervenuti numerosi esperti del settore
In Italia un bambino su 77 nella fascia di età 7-9 anni ha un disturbo dello spettro autistico, con una maggiore prevalenza nei maschi (4,4 maschi ogni 1 femmina). Stando ai dati più recenti si stima che 78.826 persone con diagnosi di autismo in Italia frequentano i centri specialistici.
Secondo l'Istituto Superiore di Sanità negli ultimi anni si è registrato un aumento delle diagnosi in Italia perché vi è una maggiore formazione dei medici e anche una maggiore consapevolezza dell'autismo tra gli operatori sanitari, i genitori e l'opinione pubblica. In Italia oltre 4000 bambini siano diagnosticati annualmente con autismo.
In Europa, stando ad uno studio di Autism Europe, si stima che la prevalenza di autismo sia di 12,2 su 1000, che corrisponde a circa uno su 82 bambini.
Un tema, dunque, importante sia per la popolazione mondiale, sia per la sanità, sotto diversi aspetti, da quello medico ai costi sociali, che è stato oggetto di due giornate di lavori – nell’aula magna della Torre Biologica "Latteri” alla Cittadella universitaria – dal titolo ECM: diagnosi precoce autismo e corso introduttivo Early Start Denver Model.
Nella prima giornata spazio alle diverse relazioni degli esperti del settore, mentre nella seconda è stato illustrato il programma dell'ESDM.

Palloncini blu in piazza Università in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo che si celebra il 2 aprile di ogni anno
Ad aprire i lavori la prof.ssa Renata Rizzo (ordinario di Neuropsichiatria Infantile di Unict) che ha presentato il convegno moderato dalla dott.ssa Giovanna Gambino (Dirigente medico in Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza dell’Asp di Palermo).
Il primo intervento è stato del prof. Giacomo Vivanti (associato alla Drexel University di Filadelfia) sull'importanza della valutazione e sulla diagnosi precoce per l'autismo. Si è concentrato in modo particolare “sull'acquisizione del linguaggio verbale in età prescolare in bambini con diagnosi di autismo” e come contribuisca alla salute psico-fisica del bambino. In ultima analisi ha spiegato “come i contenuti all'interno dei Social Network possano sviare le credenze sull'autismo dei genitori e portare a una sfiducia nei confronti dei propri pediatri”.

Un momento dell'intervento del prof. Giacomo Vivanti
Successivamente la prof.ssa Rita Barone (ordinario di Neuropsichiatria Infantile di Unict) ha parlato dello screening per l'autismo e come “sia importante effettuarlo nei bambini prima dei diciotto e ventiquattro mesi e anche i due livelli degli strumenti dello stesso”.
L'intervento della dott.ssa Liliana Ruta (medico Neuropsichiatra infantile e ricercatrice al Cnr-Irib della sede di Messina e trainer ESDM) ha trattato la caratterizzazione precoce dell'autismo: misure comportamentali psicofisiologiche e traiettorie di sviluppo. Ha poi mostrato due video in cui si sono resi noti gli sviluppi di una formazione ESDM in un bambino autistico in soli tre giorni.

Un momento dell'intervento della prof.ssa Rita Barone
La prof.ssa Renata Rizzo si è soffermata sulla comorbidità tra l'autismo e la Sindrome di Tourette che “può peggiorare notevolmente, non solo il quadro clinico del paziente, ma anche la sua qualità di vita come, ad esempio, essere soggetti ad episodi di bullismo a scuola”. A supporto di ciò, ha illustrato anche un caso clinico di un ragazzo adolescente che presenta entrambe le condizioni.
A seguire il dott. Antonio Narzisi (dirigente psicologo e ricercatore IRCCS Stella Maris) ha illustrato le traiettorie evolutive e l’intervento in preadolescenza e adolescenza, parlando anche di vari trattamenti destinati non solo a bambini in età prescolare, ma, appunto, anche a ragazzi adolescenti. Inoltre, ha posto l'accento “sulla capacità nell'orientare i genitori rispetto alla diagnosi e al trattamento, dal momento che essi hanno la tendenza verso un auto-diagnosi e lunghe attese di diversi mesi per una diagnosi di autismo”.

Un momento dell'intervento della prof.ssa Renata Rizzo
Il dott. Carlo Muzio (medico Neuropsichiatra Infantile e Psicoterapeuta all’Università di Pavia) ha spiegato il “rapporto tra i disturbi della processazione sensoriale e l'autismo e la realizzazione di un questionario per l'analisi del profilo sensoriale”.
A concludere la giornata la relazione del dr. Giuseppe Maurizio Arduino (psicologo, psicoterapeuta e responsabile della SSD Servizio di Psicologia e Psicopatologia dello sviluppo e centro Autismo e Sindrome di Asperger Asl CN1 di Cuneo) che ha illustrato i percorsi di presa in carico in età evolutiva e continuità assistenziale e parlando della rete dei servizi che deve garantire percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali.

Un momento dell'intervento del dott. Carlo Muzio
Early Start Denver Model (ESDM)
Nella seconda giornata si è discusso della Early Start Denver Model (ESDM), un programma di intervento educativo per bambini con autismo in età prescolare che utilizza principi di insegnamento di tipo cognitivo-comportamentale in una cornice evolutiva e naturalistica.
Il modello si focalizza sulle abilità che sono deficitarie nell’autismo fin dalle prime di fasi di sviluppo: attenzione alle persone, imitazione, attenzione condivisa, partecipazione ad attività di gioco congiunte, condivisione dell’affetto, e comunicazione.
Nell’ESDM l’operatore lavora a specifici obiettivi di apprendimento basati sul profilo di funzionamento di ogni bambino utilizzando materiali e attività scelte spontaneamente dal bambino all’interno di routines quotidiane condivise. L’efficacia di questo modello è stata documentata in modo rigoroso e sistematico.