Baicalina e Curcumina: la scienza dietro la rivoluzione nella salute

Il progetto Nuvacal apre nuovi orizzonti scientifici nell'ambito della nutraceutica. Ad illustrarlo il prof. Concetto Puglisi

Ilenia Di Martino

«Nuvacal è uno dei progetti più significativi che ho guidato come responsabile scientifico in quanto ha permesso di sviluppare prodotti farmaceutici, cosmeceutici, nutraceutici ed alimenti funzionali innovativi, mirati alla prevenzione e al trattamento di patologie croniche, contribuendo ad un reale miglioramento del benessere e della salute delle persone». 

Ad affermarlo con entusiasmo è il prof. Concetto Puglisi, una lunga carriera di ricerca al Consiglio Nazionale delle Ricerche e anche di docente di Chimica industriale del corso di laurea magistrale in Ingegneria chimica all’Università di Catania.

Dopo quasi quaranta anni di attività di ricerca nella sede catanese dell'Istituto Polimeri, Compositi e Biomateriali, adesso si dedica a progetti di ricerca in collaborazione con aziende private ed enti pubblici.

Un progetto finanziato fondi PO-Fesr 2014-2020 sulla Misura 1.1.5 incentrato sulla realizzazione di formulazioni di piccole dimensioni, sia a livello micro, sia nano, di due principi attivi naturali: la baicalina e la curcumina. In particolare il progetto ha coinvolto enti pubblici e privati.

farmaceutica

Baicalina e curcumina: un tesoro naturale

La baicalina e la curcumina sono due preziosi principi attivi naturali, estratti dalle radici di specifiche piante, noti per le loro proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie. La curcumina si trova nella curcuma longa, mentre la baicalina è estratta dalla Scutellaria baicalensis, utilizzata nella medicina orientale come antibiotico naturale.

Negli ultimi anni, si è assistito a un crescente interesse nella comunità scientifica per questi principi attivi, con particolare attenzione alla baicalina, con l'obiettivo di supportare scientificamente la loro attività per poi portarli verso la sperimentazione clinica. Questo rappresenta un passo cruciale, poiché uno dei principali ostacoli nell'uso dei nutraceutici è la mancanza di dati clinici che ne confermino i benefici.

La soluzione al problema della biodisponibilità: nanoparticelle e ciclodestrine

Baicalina e curcumina presentano una scarsa solubilità in acqua e vengono eliminate o degradate nel tratto gastrointestinale: ciò comporta una scarsa biodisponibilità, che si traduce in una riduzione delle proprietà benefiche. Per risolvere questo problema i ricercatori del Cnr di Catania hanno sviluppato delle nanoparticelle polimeriche, piccole particelle invisibili a occhio nudo, in grado di incapsulare i principi attivi. Questa innovazione ha migliorato notevolmente la loro solubilità in acqua aumentandone la biodisponibilità e rendendoli più efficaci per il nostro organismo.

Sono state anche utilizzate le ciclodestrine, molecole cicliche costituite da anelli di zuccheri, capaci di catturare baicalina e curcumina creando una sorta di “gabbia” molecolare. Questo ha reso i principi attivi solubili in acqua e quindi più facilmente assimilabili dall'organismo. «Uno studio pubblicato nel 2022 dimostra che questa tecnica ha aumentato la biodisponibilità di curcumina da 10 a 1000 volte», spiega il prof. Puglisi.

Nuvacal

Applicazioni innovative col progetto Nuvacal

Le nanoparticelle e i complessi con ciclodestrine contenenti baicalina e curcumina, sviluppate dal Cnr di Catania, sono state applicate in diversi ambiti, ottenendo ottimi risultati in diversi campi: la Hering ha realizzato degli sciroppi e bevande nutraceutiche, semplificando l'assunzione di questi principi attivi per tutte le età; i Laboratori Plant hanno formulato creme idrofili stabili, cioè facili da spalmare sulla pelle e che mantengono la loro consistenza, con effetto anti-aging; la ditta Sialab ha condotto test sull'uso promettente delle nanoparticelle come adiuvanti nei vaccini; la Campo d'Oro, un’azienda siciliana specializzata nella produzione di salse, con l’uso delle nanoparticelle contenenti curcumina, è riuscita ad estendere la durata di conservazione dei loro prodotti fino a tre anni con un mercato esteso anche in paesi oltreoceano.

E, inoltre, i ricercatori universitari dell’ateneo di Messina hanno condotto studi in vivo su patologie croniche quali la psoriasi e l'artrite reumatoide osservando un effetto sinergico delle nanoparticelle di Curcumina e Baicalina nel contrastare le due patologie. In particolare hanno osservato una riduzione delle lesioni della pelle dovuta alla psoriasi e una crescita della cartilagine nell’artrite reumatoide.

Altri test in vitro sull'uso di nanoparticelle di baicalina e curcumina condotti da ricercatori universitari della San Raffaele di Roma su cellule tumorali hanno permesso di ottenere un effetto sinergico di inibizione della loro crescita.

Il prof. Concetto Puglisi

Il prof. Concetto Puglisi

La sfida del futuro: produzione di nanoparticelle e sperimentazione clinica

Visti gli ottimi risultati del progetto, secondo il prof. Puglisi «i risultati del progetto ottenuti oggi potrebbero consentire uno sviluppo su scala industriale delle nanoparticelle, la sperimentazione clinica di Baicalina e Curcumina per il trattamento della psoriasi e dell’artrite reumatoide e la sperimentazione nel trattamento dei tumori in associazione con le cure tradizionali (chemioterapici).

Nuovi orizzonti scientifici, dunque, nell'ambito della nutraceutica e della salute. «Le nostre scoperte hanno il potenziale per migliorare la vita delle persone, prevenendo e trattando patologie croniche attraverso alimenti funzionali e prodotti innovativi – sottolinea il prof. Puglisi -. La ricerca continua e l'entusiasmo è il nostro motore principale».