Caltagirone, rivive lo storico quartiere Matrice-Sant’Agostino

Importante progetto di rigenerazione urbana avviato con la collaborazione dell’Università di Catania, finanziato per 8 milioni con fondi Pnrr

Mariano Campo

Un quartiere antico del centro storico di Caltagirone tornerà a risplendere agli occhi di residenti e turisti grazie ad un progetto di rigenerazione urbana, redatto dai tecnici del comune calatino con la consulenza della Struttura didattica speciale di Architettura e Patrimonio culturale dell’Università di Catania.

Si tratta del rione ex Matrice – Sant’Agostino, uno dei tre nuclei abitativi dell’antico insediamento medievale posto su uno dei colli più alti del centro storico, sviluppatosi sui ruderi dell’antico castello (il Qal'at al-Ḡīrāni o il Qal'at al-Genūn da cui probabilmente origina il nome di Caltagirone) e intorno alla Chiesa Madre, che ha assunto la sua configurazione attuale nell’arco di tempo compreso tra il XI e il XIV secolo, prima che nel Seicento venisse aperta la cosiddetta “Strata Nova”, la celeberrima Scala monumentale di Santa Maria del Monte.

Un’area che oltretutto rientra a pieno titolo sia nelle pertinenze del sito Unesco Le città tardo barocche del Val di Noto, in cui la parte antica della città è stata inserita dal 2002, per via dell’elevato valore del patrimonio storico-culturale presente, frutto anche dell’intensa attività ricostruttiva successiva al sisma del 1693. Afflitta tuttavia, soprattutto negli ultimi decenni, da fenomeni di abbandono abitativo ed economico, con conseguente degrado edilizio urbano, dovuti soprattutto all’assenza di attrezzature di prossimità, alla limitata offerta di parcheggi pubblici per residenti ma anche alla morfologia stessa del quartiere, caratterizzata da strette strade e scalinate.

Rendering rione ex Matrice – Sant’Agostino

Rendering rione ex Matrice – Sant’Agostino

Caltagirone, da sempre una piccola "capitale" siciliana, per la sua storia, per gli illustri personaggi a cui ha dato i natali e le sue vicende politiche ed economiche, per la presenza di un artigianato tradizionale conosciuto in tutto il mondo e per la bellezza del suo patrimonio architettonico, ha voluto far ricorso alle competenze e alle strutture dell’Università di Catania per cogliere le opportunità finanziarie oggi a disposizione, al fine di ridisegnare e adeguare il proprio sviluppo futuro, guardando al benessere urbano e alle occasioni per le giovani generazioni.

Cogliendo al volo l’occasione della Missione 5 del Pnrr (“Inclusione e Coesione”), che ha tra le sue misure quella di favorire lo sviluppo delle aree storiche dei centri cittadini anche attraverso processi di rigenerazione urbana, e della linea progettuale Piani integrati – M5C2 – Investimento 2.2, declinata nel Piano Urbano Integrato “Recupero e Riqualificazione di aree degradate dei Comuni del Calatino”, sono stati pertanto di recente finanziati e affidati una serie di interventi, tra diffusi e puntuali, finalizzati all’incremento della qualità del decoro urbano e alla rifunzionalizzazione eco-sostenibile del quartiere ex Matrice – Sant’Agostino.

Il sindaco Fabio Roccuzzo e il rettore Francesco Priolo

Il sindaco Fabio Roccuzzo e il rettore Francesco Priolo

Il complesso degli interventi, con un investimento pubblico complessivo pari a 8 milioni di euro, è stato presentato lunedì 27 novembre nel salone di rappresentanza “Mario Scelba” del municipio di Caltagirone, dal sindaco Fabio Roccuzzo e dal rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo, alla presenza del vicesindaco Paolo Crispino, con delega alla Rigenerazione urbana e ai Lavori pubblici, e del dirigente dell’Ufficio tecnico comunale Gianpaolo Sottile

Il ‘team’ di consulenti dell’ateneo era rappresentato dal presidente della Struttura Didattica Speciale di Siracusa Fausto Carmelo Nigrelli e dal responsabile scientifico della convenzione, Vito Martelliano, in rappresentanza anche dei professori Bruno Messina, Francesco Cannizzaro, Francesco Nocera e Vincenzo Costanzo e degli altri giovani tecnici che hanno collaborato alla progettazione in sinergia con l’Ufficio tecnico.

Il progetto, ha spiegato il prof. Martelliano, prevede la riqualificazione degli spazi pubblici tramite la ripavimentazione in pietra lavica di strade, scalinate e piazze, per circa novemila metri quadrati, l’efficientamento energetico tramite due impianti fotovoltaici a beneficio degli immobili di nuova edificazione, l’installazione di mensole artistiche di supporto alla nuova illuminazione a Led e l’interramento delle linee elettriche di pubblica illuminazione. 

Inoltre la realizzazione di un parcheggio pubblico per i residenti, la costruzione di un hub per bus turistici con annesso punto d’accoglienza per i visitatori, a servizio del vicino Museo regionale della Ceramica, che avrà la sua sede definitiva nell’ex convento di Sant’Agostino, già in fase avanzata di ristrutturazione. 

Infine, in chiave welfare cittadino, la creazione di un centro sociale a ridosso dell’area che ospita l’antico serbatoio dell’acquedotto comunale e la realizzazione di un giardino pubblico alle spalle del Museo.

Rendering parcheggio auto via Monsignor Gerbino

Rendering parcheggio auto via Monsignor Gerbino

Attraverso una serie organica di interventi il progetto punta a migliorare la qualità di vita dei residenti e la fruibilità turistica dell’area, implementando il sistema di spazi e servizi pubblici già presente all’interno del centro storico e conservando l’equilibrio tra le esigenze degli abitanti e quelle dei fruitori turistici. 

La rigenerazione dell’area aspira, inoltre, a ottenere un diffuso innalzamento della qualità urbana e della dotazione di attrezzature pubbliche a servizio della popolazione residente oltre al pieno inserimento del quartiere nei circuiti turistici, attraverso anche una ritrovata centralità e valorizzazione del sistema di scalinate, viuzze e spazi pubblici minori. 

«Il Piano urbano integrato – ha spiegato Martelliano – è uno strumento idoneo a garantire una migliore inclusione sociale, la promozione della rigenerazione urbana, la riduzione del consumo di suolo e di sostenere i progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti e al consumo energetico».

«Questo progetto – ha osservato il rettore Francesco Priolo - è un esempio virtuoso di come la collaborazione tra istituzioni permetta di sfruttare al meglio le risorse del Pnrr. È un intervento che si va a realizzare, grazie alla progettazione della struttura didattica speciale in Architettura e Patrimonio culturale, proprio nel cuore di Caltagirone, che permetterà di rigenerare un intero quartiere a beneficio dei residenti e dei tanti turisti che ogni anno scelgono di visitare questa splendida meta. In tal modo, confermiamo la vocazione propria di “Ateneo del territorio” dell’Università di Catania, che risponde alle esigenze delle comunità combinando la professionalità tecnica con l’orgoglio di contribuire a rilanciare questa terra».

Un momento della conferenza stampa

Un momento della conferenza stampa

«La nostra struttura didattica – ha sottolineato il presidente Sds di Architettura e Promozione culturale Fausto Carmelo Nigrelli - intende offrire supporto allo sviluppo del territorio, grazie alle oltre 30 convenzioni sottoscritte con enti pubblici e privati di tutta la Sicilia, coinvolgendo nelle attività di ideazione e progettazione i giovani architetti e ingegneri e, attraverso i tirocini, anche gli studenti e i neolaureati. Un modo per affiancare gli attori locali (comuni, enti pubblici e privati) nella costruzione di sviluppo e progresso. La riqualificazione del quartiere Matrice – Sant’Agostino ne è un mirabile esempio, ma presto avvieremo anche il progetto pilota per il restauro di una parte della Scala di Santa Maria del Monte».

«Si tratta di un progetto strategico – ha concluso il sindaco Fabio Roccuzzo -, con cui potremo riqualificare il tessuto urbano di un’area significativa sotto molteplici aspetti, primi fra tutti quelli turistici. Infatti gli interventi pongono al centro il Museo regionale della Ceramica. Grazie a questi lavori il quartiere diventerà punto di riferimento per i turisti, ma potrà essere protagonista di una netta inversione di tendenza anche da un punto di vista sociale, ripopolandosi di residenti, attività commerciali e altro. Ringrazio il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo, i docenti universitari e quanti altri stanno dando il loro competente ed entusiastico contributo, per il significativo apporto a un’iniziativa con cui, entro il 2026, potremo riqualificare aree di notevole interesse storico, ma oggi purtroppo degradate, creando servizi di qualità a beneficio di tutti».

Rendering lavori ex Matrice Parcheggio bus

Rendering lavori ex Matrice Pnrr parcheggio bus

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