CambiaMenti

Ad Aci Trezza un evento dedicato alla conoscenza dell’ambiente marino e alle sfide poste dal cambiamento climatico

Alfio Russo

Conoscere l’ambiente marino e le sfide poste dal cambiamento climatico, con particolare attenzione al mar Mediterraneo.

Su questo tema, nei giorni scorsi, nella sala Roberto Rimini di Villa Fortuna ad Aci Trezza, si è svolta la giornata di studio CambiaMenti – Come prepararsi al mare del futuro.

All’evento - promosso dal Centro Studi Acitrezza e patrocinato dal Comune di Aci Castello – sono intervenuti numerosi giovani ricercatori ed esperti del settore che hanno sensibilizzato i cittadini sulla conoscenza, tutela e il futuro del nostro mare.

L’incontro, moderato da Giulia Sorbello, è stato introdotto dai saluti istituzionali di Antonio Castorina, presidente del Centro Studi Acitrezza, e dall’intervento di Karina Della Chiesa, che in rappresentanza della nutrita comunità di argentini di origine trezzota della città di Mar del Plata in Argentina, ha raccontato quanto «il mare sia unione tra due Stati così lontani geograficamente, ma vicini culturalmente e l’importanza del gemellaggio che è in itinere tra le due comunità».

Un momento dell'incontro

Un momento dell'incontro

Simone Camplone, biologo marino e co-organizzatore dell’evento insieme con Salvatore Coco, entrambi soci del Centro Studi Acitrezza, ha presentato gli obiettivi della giornata, sottolineando «l’importanza di creare momenti di confronto e sensibilizzazione aperti alla comunità».

La prima parte dei lavori ha registrato gli interventi di Salvatore Costanzo, direttore della Riserva naturale integrale Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi, gestita dall’Area Terza missione dell’Università di Catania, che ha evidenziato «le difficoltà nella gestione di un’area fragile come quella dell’Isola Lachea nell’epoca del cambiamento climatico».

A seguire Corrado Ragusa, fondatore dell’associazione Jala ASD, ha evidenziato come «il riscaldamento del mare stia modificando la natura sott’acqua e come il turismo sportivo, in particolare quello legato alla subacquea, debba adattarsi destagionalizzando le proprie attività».

Un momento dell'incontro

Un momento dell'incontro

La seconda parte si è concentrata, invece, sulla prospettiva educativa e scientifica. Emanuele Golino, dottorando dell’Università di Catania e coordinatore pedagogico di NavEducatorio, ha illustrato il ruolo fondamentale del settore pedagogico nell’ambito dell’Ocean Decade, sottolineando «l’importanza di trasmettere la cultura del mare ai più giovani».

Simone Camplone ha posto l’accento sulla tutela delle specie bandiera, come la tartaruga marina comune, mostrando come un approccio partecipativo possa rafforzare la consapevolezza collettiva di fronte ai cambiamenti climatici.

A seguire Salvatore Coco, dottorando in Ecologia marina e membro del Consiglio di amministrazione dell’Area marina protetta Isole Ciclopi, ha analizzato il fenomeno della meridionalizzazione del Mediterraneo e l’arrivo di specie aliene, ribadendo la necessità «di un approccio adattativo da parte dell’uomo».

«Crediamo che far stare allo stesso tavolo i responsabili delle aree protette di Aci Trezza, i delegati comunali, le associazioni e i professionisti del settore, in un incontro aperto alla cittadinanza, sia fondamentale per lo sviluppo della coscienza ambientale della nostra comunità – hanno spiegato all’unisono Antonio Castorina e Francesca Bonaccorso, rispettivamente presidente e segretaria del Centro Studi Acitrezza -. Questo sarà il primo di una serie d'incontri volti alla conoscenza del mare e di tutte le sue sfaccettature». L’evento si è concluso con un dibattito finale con il pubblico moderato da Salvatore Coco e Simone Camplone.

Un momento dell'incontro

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