Catania capitale dell’innovazione

A Palazzo degli Elefanti una tappa del Roadshow di Innovit, con imprenditori, investitori, corporate, istituzioni e startup siciliane

Mariano Campo

Di fronte ad una platea di oltre 150 ospiti tra imprenditori, investitori, corporate, istituzioni e startup del territorio, si è tenuta la tappa catanese del Roadshow di presentazione di Innovit, progetto strategico sostenuto dal governo italiano, nato per sostenere l’innovazione del nostro Paese negli Stati Uniti.  

L’incontro, realizzato con il patrocinio del Comune di Catania, è stato pensato per presentare le opportunità che il Centro di Innovazione e Cultura Italiano a San Francisco genera a favore dell’intero sistema Paese e le concrete possibilità di crescita, sviluppo del network e raccolta di risorse finanziarie che Innovit offre al mondo dell’innovazione.

Il sindaco Enrico Trantino e il rettore Francesco Priolo hanno accolto i presenti sottolineando «la vocazione della Città di Catania ad accogliere e sostenere iniziative legate allo sviluppo».

«La proficua collaborazione tra le istituzioni con un ruolo particolare assegnato all’Università etnea con il mondo delle imprese e della ricerca tecnologico – ha esordito il primo cittadino Enrico Trantino -, rappresentano un fattore ormai ineludibile per richiamare i nostri giovani professionisti che finalmente potranno vedere consacrata nella loro terra d’origine l’indole verso lo studio e la progettazione per l’innovazione».

«L’Università di Catania – ha aggiunto il rettore Francesco Priolo -, anche grazie all'ampio ventaglio di progetti competitivi finanziati attraverso i fondi di NextGenerationEU, tra cui l’Ecosistema dell’Innovazione Samothrace, i tre Centri nazionali per la ricerca e gli 8 Partenariati estesi di cui è partner, insieme ad altri atenei, centri di ricerca e soprattutto aziende, si pone in prima fila tra i soggetti impegnati a collegare il mondo della ricerca e quello dell'innovazione per lo sviluppo del nostro territorio».

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

«L’obiettivo che dobbiamo prefiggerci – ha concluso il prof. Priolo, prima di lasciare la parola a Lydia Alessio Vernì membro della Task per l’attrazione degli investimenti esteri della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome – è quello di aumentare l’impatto industriale della ricerca scientifica che viene prodotta in Europa, se guardiamo soprattutto a quanto avviene negli Usa o in Asia. Soprattutto in Oriente sono bravissimi a immettere sui mercati applicazioni provenienti dalla ricerca, producendo vera innovazione. Nel nostro Continente, invece, pur avendo ricerca di altissima qualità non riusciamo ad essere altrettanto competitivi».

A seguire, Massimo Carnelos del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Fabio Sgaragli della Fondazione Giacomo Brodolini, responsabile del progetto Innovit, hanno tratteggiato la visione e le potenzialità di Innovit, posizionandolo come un Hub strategico per la promozione dell’ecosistema economico, scientifico e culturale italiano negli Stati Uniti. Al suo interno, il Centro di Innovazione offre a corporate e istituzioni, un luogo di condivisione e collaborazioni con le migliori realtà della Bay Area e a startup e PMI italiane, l’accesso a percorsi di accelerazione al fianco di professionisti del mondo dell’innovazione.

Carnelos, in particolare, ha ricordato che «il progetto Innovit è parte della strategia di sostegno all’internazionalizzazione delle startup e Pmi innovative italiane da parte del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ita. L’obiettivo è di promuovere i nostri ecosistemi nazionali dell’innovazione di modo che siano sempre più in grado di attrarre talenti, aziende, nuove tecnologie e capitali».

Sgaragli ha fatto il punto sull’avvio del progetto Innovit: «Nel suo primo anno di attività, il Centro di Innovazione di Innovit ha raggiunto importanti risultati sicuramente in termini quantitativi, con il successo di adesioni ai programmi definiti per startup e Pmi, ma soprattutto qualitativi, poiché è stato un acceleratore nella costruzione di relazioni tra l’ecosistema del nostro paese e quello di Silicon Valley”.

Il pubblico presente all'incontro

Il pubblico presente all'incontro

Sul tema degli Innovation Outpost è intervenuta Anna Roscio, executive director Sales & marketing imprese di Intesa Sanpaolo, tra i principali istituti bancari europei.

Intesa Sanpaolo ha siglato un protocollo per sviluppare attività congiunte per la promozione di programmi di innovazione a cavallo tra le due sponde dell’Atlantico. E non è la sola: hanno fatto il loro ingresso realtà del calibro di Italgas che ha aperto il proprio spazio a San Francisco e ha avviato incontri con start-up impegnate sui temi dell’Energy e della sostenibilità.

Terna ha firmato un protocollo di intesa che prevede lo sviluppo di iniziative congiunte di accelerazione e sostegno alle realtà innovative italiane a maggior potenziale, al fine di facilitare le relazioni e le opportunità di business.

La Regione Toscana ha inaugurato Casa Toscana, un innovation outpost per sostenere e promuovere nel cuore della Silicon Valley le start-up e le iniziative imprenditoriali più innovative del territorio. Non a caso Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, si è collegato proprio da San Francisco nell’ambito di una missione che vede la partecipazione di 20 startup e PMI Toscane protagoniste di un percorso di crescita in Innovit.

«La Toscana è stata la prima regione italiana ad aprire un outpost desk dedicato a start up e imprese innovative a San Francisco – ha detto Mazzeo -. Casa Toscana rappresenta una grande opportunità che mettiamo a disposizione del nostro territorio. Offriamo alle nostre imprese occasioni di crescita, di sviluppo e di contaminazione qui in California e negli Stati Uniti e, allo stesso tempo, apriamo una porta per le aziende americane che vorranno scommettere e investire sulla nostra Regione».

«Il nostro gruppo – ha raccontato Roscio - sostiene lo sviluppo dell’intero ecosistema dell’innovazione con iniziative come Up2Stars, il programma dedicato alla valorizzazione delle startup italiane che quest’anno prevede la collaborazione proprio con Innovit per garantire prospettive di crescita internazionale alle giovani realtà imprenditoriali coinvolte. La Banca è anche tra i soci fondatori dei centri nazionali per la ricerca - inseriti nell’ambito del Pnrr e con sedi a Milano, Bologna, Napoli e Padova - per favorire la sinergia tra il mondo della ricerca e le imprese e creare così filiere di innovazione per l’Italia del futuro, portando avanti nel periodo 2022-2026 progetti ad elevata tecnologia ed innovazione strategica».

Un momento dell'incontro

Un momento dell'incontro

Il panel conclusivo è stato affidato ad Alberto Acito, direttore del Centro di Innovazione di Innovit e a Sergio Strozzi, console generale di San Francisco.

«Qualità dei programmi, focus su high-tech e internazionalizzazione, insieme ad un forte supporto istituzionale, rendono l’esperienza di Innovit in Silicon Valley unica e per alcune realtà sta già creando risultati tangibili» ha concluso Acito.

«L’Italia è all’avanguardia in tanti settori innovativi, dal Biotech all’Aerospazio, e Innovit offre alle nostre startup l’opportunità di allargare prospettive e contatti nell’epicentro dell’innovazione globale, confrontandosi con Mentor ed esperti di altissimo profilo, dal Venture Capital al marketing, dalle tecnologie alla proprietà intellettuale», ha osservato Strozzi.

«Qui a San Francisco – ha aggiunto - gli attori dell’innovazione italiana (startup, Pmi innovative, grandi corporate, investitori, mondo dell’universo e della ricerca) hanno un Sistema Italia che lavora costantemente per sostenerli e rafforzarli nella loro spinta quotidiana a potenziare gli ecosistemi tecnologici del nostro Paese: consolato generale, d’intesa con l’Ambasciata a Washington e il Ministero degli Esteri, e Innovit sono lo strumento nuovo e potente messo dalla Farnesina a disposizione dei nostri innovatori per connettersi alla Silicon Valley (big tech, università come Stanford e Berkeley, venture capital) e accelerarsi, crescere e creare partnership. Parallelamente operiamo per diffondere tra gli investitori americani una maggiore conoscenza dell’Italia come Paese di talenti, ricerca avanzata e innovazione tecnologica: Innovit costituisce in questo senso una vetrina eccezionale, davvero unica del nostro “Made in Italy” tecnologico più innovativo».

Ad arricchire l’evento la testimonianza di una piccola rappresentanza delle tante startup e Pmi: Laura Gallo di Coffeefrom, Vittorio Trifari di Robosan, Gabriele Zangara di Blue Innovation e Sandro Zappalà di EZ Lab. Startup e Pmi sono state accompagnate nel primo anno di attività di Innovit nello sviluppo del proprio progetto imprenditoriale da professionisti espressione delle Big Tech (Google, X, Amazon, Apple, Meta, Bosch, Microsoft, Oracle e Unity), venture capital della Silicon Valley, mentor ed esperti di università prestigiose quali Stanford University e Università della California.