Intervento del prof. Maurizio Caserta in occasione del convegno dal titolo “Catania 2030 – Idee per progettare la città resiliente ai rischi”
Un piano urbanistico è destinato a definire e delimitare gli spazi entro cui le principali funzioni umane possono essere svolte: casa, lavoro e produzione, beni pubblici, intrattenimento e cultura, sport, cura, mobilità, istruzione, ricerca, innovazione.
All’interno di quegli spazi ciascuno di noi, individualmente o attraverso gli organismi di cui fa parte, deve essere libero di esercitare quelle funzioni. Le città esistono proprio per permettere a ciascuno di noi di esercitare quelle funzioni con minore sforzo e con minore incertezza.
Essere fisicamente vicini ai luoghi di lavoro, di istruzione, di cura, di sport ci permette di affrontare costi e sacrifici più bassi di quelli che dovremmo affrontare se vivessimo in un luogo isolato. A volte però le città diventano congestionate, annullando così i vantaggi della prossimità. È per questo che vanno regolate bene, perché quella libertà non sia perduta.
Le città, quindi, sono un modo per assicurarsi contro le difficoltà di svolgere tutte quelle funzioni. Ci garantiscono contro il rischio di non poterci curare, di non poterci istruire, di non poter facilmente fare tutto quello che desideriamo fare nella nostra vita.
Un piano regolatore deve disegnare gli spazi della città, nelle sue diverse dimensioni, in modo da garantire a tutti quelle libertà. Solo guardando alle opportunità e non ai vincoli si può scrivere un piano che sia condizione di crescita e sviluppo della città.
I vincoli devono servire per creare spazi di libertà, non per comprimerli. Solo dando a tutti la possibilità di esercitare quelle libertà - nella famiglia, nel lavoro, nella impresa, nella cultura, nello sport, nella ricerca - si fa grande una città.