Catania sonora: un’intrigante serata barocca

Le quattro principali città barocche in Sicilia ospiteranno il Festival Internazionale del Val di Noto. Al Palazzo Biscari è andato in scena il primo spettacolo

Deborah Rizzo (foto di Eros Brancaleon)
Un momento dello spettacolo
Un momento dello spettacolo
Un momento dello spettacolo

Ha aperto i battenti nella splendida cornice del Palazzo Biscari di Catania il Festival Internazionale della Val di Noto “Magie Barocche”. Una iniziativa, giunta alla tredicesima edizione, che – fino all’8 dicembre – coinvolgerà le quattro principali città barocche siciliane: Catania, Modica, Noto e Caltagirone.

Nei giorni scorsi si è svolta la prima serata del festival con l’esibizione dell’Ensemble La Chimera e dell’Arianna Art Ensemble, entrambi diretti da Margherita Pupulin, con la partecipazione delle voci soliste di Pino de Vittorio, Maximiliano Baños e Debora Troìa.

In prima serata si è svolto lo spettacolo Migranti. Voci e strumenti del Mediterraneo dell’Arianna Art Ensemble.

Fondato nel 2007 dal liutista e compositore Paolo Rigano e dalla clavicembalista Cinzia Guarino, l’ensemble incentiva la divulgazione del patrimonio musicale del Rinascimento e del periodo Barocco, grazie all’interpretazione eseguita mediante l’adozione di strumenti musicali e pratiche esecutive dell’epoca, insieme alla ricerca svolta su manoscritti inediti, in particolare quelli legati agli autori del Regno delle due Sicilie.

Il tema di questo primo spettacolo, è la Migrazione, argomento sempre attuale, esplorato e approfondito attraverso i sei brani seguenti: L’emigrante (Viviani), O vui ch’un cori avistivu (canto tradizionale siciliano), Capona (strumentale di un anonimo palermitano del ‘600), Santa Lucia Luntana (di E. A. Mario), Tarantella di Masaniello (strumentale di un anonimo del 1600), No potho reposare (canto tradizionale sardo).

Un momento dello spettacolo

Un momento dello spettacolo

La migrazione, da Napoli così come da molte altre città del meridione, a metà dell’Ottocento rappresenta un’esperienza dolorosa che ha investito migliaia di famiglie costrette a lasciare la propria terra in cerca di fortuna, con al seguito un bagaglio comune: la malinconia, la nostalgia, la disperazione. Da una parte c’è la voglia di andare in altri continenti, come l’America, dall’altra, tuttavia, rimane sempre vivo il desiderio di fare ritorno al proprio paese natio.

Resta Napoli l’anello di congiunzione che trasporta il pubblico accorso numeroso al Palazzo Biscari nella seconda parte della serata, con lo spettacolo dal titolo Tiempo Antico. Enrico Caruso da Napoli a Buenos Aires dell’Ensemble La Chimera. L’orchestra è composta da artisti di fama internazionale: al violino la direttrice Margherita Pupulin, alla viola da gamba Sabina Colonna Preti e Carolina Egüez, alla chitarra barocca e tiorba Eduardo Eguez, al violoncello Viviana Caiolo, al contrabasso Luca Ghidini, alla chitarra barocca Paolo Rigano, e al clavicembalo Cinzia Guarino.

Nel 2021, in occasione del primo centenario dalla morte di Enrico Caruso, l’ensemble ha dato origine a “Tiempo Antico”, un’opera d’ispirazione dedicata alla figura del celebre tenore napoletano, volta a celebrare la musica degli emigrati e gli straordinari musicisti che hanno abbandonato la loro terra natia per gettare le basi di nuovi mondi sonori in terre lontane.

Tutti noi, discendenti di questa grande diaspora, ci sforziamo incessantemente di sondare gli orizzonti dell’ignoto. I popoli si fondono e si mescolano, dando vita a musiche che sono il frutto di queste esistenze intrecciate; un itinerario sonoro – quello offerto in questa intrigante serata Barocca dall’Ensemble La Chimera e dall’Arianna Art Ensemble – da Napoli a Buenos Aires: la prima città americana ad accogliere il grande Enrico Caruso, dove ha saputo emulare le emozioni degli emigranti di ogni epoca. 

Gli artisti che si sono esibiti al Palazzo Biscari

Gli artisti che si sono esibiti al Palazzo Biscari