Che differenza c'è tra una cosa complicata e una complessa?

Sul tema è intervenuto il prof. Alessandro Pluchino nell’ambito del ciclo di seminari “Un tè al museo di Zoologia” al Muzoo

Alfio Russo
Un momento della "lectio" del prof. Alessandro Pluchino
Un momento dell'intervento del prof. Giorgio Sabella
Un momento dell'incontro

Che differenza c'è tra una cosa complicata e una complessa? Qual è il segreto delle reti complesse presenti in natura? Esiste una firma matematica della complessità? È più complesso il nostro cervello o il sistema socio-economico-ecologico globale?

Sono le domande a cui ha tentato di rispondere con semplicità il prof. Alessandro Pluchino, fisico teorico del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, nell’ambito dell’incontro - dal titolo Reti complesse in natura. Una passeggiata interdisciplinare tra ordine e disordine - inserito nel ciclo di seminari Un tè al museo di Zoologia organizzati dal Museo di Zoologia e Case delle farfalle dell’ateneo catanese.

Il prof. Alessandro Pluchino nel corso del suo intervento

Il prof. Alessandro Pluchino nel corso del suo intervento

Nella saletta del museo di via Androne, l’esperto di metodi e modelli matematici e computazionali dei sistemi complessi ha risposto alle numerose domande poste da studenti, ricercatori e docenti accompagnandoli per mano in una passeggiata interdisciplinare tra ordine e disordine, cooperazione e competizione, alla scoperta delle leggi che regolano l'emergere della complessità nel mondo fisico, biologico e sociale.

Ad introdurre il relatore è stato Christian Mulder, docente di Ecologia all’Università di Catania, in un incontro coordinato dal prof. Giorgio Sabella, responsabile scientifico del MuZoo, e dal dott. Fabio Massimo Viglianisi, responsabile delle attività didattiche del Museo di Zoologia.

Nella sua lectio il docente ha cercato di mostrare come «gli sviluppi della nuova e ancora giovane scienza delle reti complesse stiano consentendo di svelare gli schemi nascosti dietro le quinte di molteplici fenomeni naturali solo in apparenza diversi tra loro, ma che, se interpretati in termini di relazioni topologiche tra elementi di un grafo come molecole, cellule, individui, nazioni, specie animali, ecosistemi, titoli azionari, lasciano chiaramente trasparire una matrice comune, mostrando i loro punti di forza e di debolezza».

Al seminario è seguito un lungo dibattito con il pubblico, con numerose domande che hanno consentito al relatore di sottolineare come «solo utilizzando nuovi schemi di pensiero non lineari, adeguati alla complessità del mondo che ci circonda, possiamo sperare di affrontare adeguatamente, e magari tentare di risolvere, i numerosi problemi sistemici e globali che, in ultima analisi, minacciano la sopravvivenza della nostra e di molte altre specie animali sul pianeta Terra».

Il relatore Alessandro Pluchino insieme con gli organizzatori dell'incontro al Muzoo

Il relatore Alessandro Pluchino insieme con gli organizzatori dell'incontro al Muzoo