“Ci contavo”: il Professore che insegnava a spingersi oltre

Il rettore Enrico Foti ricorda Pino Cozzo, il docente, ricercatore e uomo di cultura che ha trasformato la disciplina dell’Idraulica in una lezione di metodo, curiosità e vita

«Ho conosciuto Pino come mio docente al terzo anno di corso come titolare dell’insegnamento di Idraulica. A conclusione dell’esame propose a me, che avevo una media piuttosto brillante, un magrissimo 21/30, a mio avviso più basso di quanto meritassi. Ovviamente ho rifiutato il voto e lui guardandomi mi ha detto: “Ci contavo”. In effetti in quel momento ero arrabbiatissimo. Per la prima volta non superavo un esame alla prima prova. Ho studiato nuovamente l’Idraulica e, confesso, che giorno dopo giorno quell’approfondimento mi ha portato ad appassionarmi alla disciplina e a coglierne diversi aspetti che mi erano sfuggiti, tanto da guadagnarmi un 30 e lode e tanto da costruirci su tutta la mia carriera scientifica. Perciò, caro Pino, se oggi sono un docente, e anche in queste vesti di rettore, lo devo molto a te, a quel Tuo volermi suggerire di provare a “spingermi sempre oltre”. E per questo ti dico grazie ancora una volta. Perché per Pino non c’era alcuna alternativa all’eccellenza».

Con queste parole il rettore Enrico Foti ha ricordato uno dei primi incontri con il prof. Pino Cozzo, a pochi giorni dalla sua scomparsa (il 6 novembre scorso), prima di delinearne la carriera accademica e il suo ruolo da manager e di uomo di grande cultura.

I docenti Giuseppe Cozzo e Enrico Foti

I docenti Giuseppe Cozzo e Enrico Foti

La carriera accademica

Nel suo intervento l’allievo, il prof. Enrico Foti, ripercorre le tappe principali della lunga e fulgida carriera scientifica e accademica del Maestro cominciando dalla laurea in Ingegneria Civile Idraulica all’Università di Palermo nel 1968. Due anni dopo ha iniziato la sua carriera accademica al Politecnico di Milano, nel 1971 prima da assistente ordinario di Idraulica, e poi diventando ordinario di Idraulica sempre al Politecnico ad appena 36 anni.

Nel 1981, si è trasferito a Catania, nella Facoltà di Ingegneria, dove ha insegnato Idraulica per 30 anni, formando generazioni di ingegneri che ne hanno sempre apprezzato il rigore metodologico e la sua capacità di appassionare a una disciplina complessa, l’Idraulica appunto, trasmettendo un approccio ingegneristico e applicato allo studio della Meccanica dei Fluidi.

Il suo libro “Meccanica dei Fluidi”, edito da McGraw-Hill, giunto ormai alla quinta edizione, è adottato nei corsi di Idraulica e Meccanica dei Fluidi delle Università di tutta Italia.

Il prof. Cozzo era un attento studioso e sviluppatore di modelli numerici per la simulazione del comportamento di reti di condotte in pressione e reti di canali a pelo libero, con particolare riguardo alla propagazione delle piene.

«A questa attività di modellista, ha unito, sin dal suo periodo milanese, un intenso lavoro di ricerca sperimentale in laboratorio, per lo studio su modello fisico di ambienti fluviali e di opere idrauliche. Una volta giunto a Catania, ha avviato la ricerca sperimentale in campo idraulico a Catania, fondando il Laboratorio di Idraulica», ci tiene a precisare il prof. Enrico Foti.

«Ma Pino, oltre che accademico era anche un ingegnere che sapeva dare, attraverso la ricerca risposte efficaci al territorio – ricorda il rettore -. Di particolare rilievo lo studio condotto su modello fisico per la verifica idraulica della nuova confluenza tra il Simeto e il Dittaino, per conto del Consorzio di Bonifica della Piana di Catania».

«Proprio per queste sue capacità di docente e di ingegnere, noi professori di Idraulica dell’ateneo catanese, tutti quanti suoi allievi, gli siamo profondamente grati per la sua integrità e per il rigore metodologico che ci ha trasmesso, per la sua presenza assidua nella nostra vita professionale, sempre fonte di preziosi consigli, ispirazioni e incoraggiamenti», prosegue nel suo intervento.

Il manager accademico

«Ha rivestito tantissimi ruoli Pino, il manager accademico – ci tiene a precisare il prof. Enrico Foti -: presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Ingegneria Civile e poi della Laurea in Ingegneria Elettrotecnica; direttore dell'Istituto di Idraulica Idrologia e Gestione delle Acque; preside della Facoltà di Ingegneria; direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale; componente del Consiglio di Amministrazione; delegato del Rettore alla didattica e presidente della Commissione paritetica di ateneo per la didattica. Insomma, ha svolto tutti i ruoli gestionali in ateneo con grande dedizione, passione e precisione».

L’uomo di grande cultura

«Pino era anche e soprattutto un uomo di grande cultura, appassionato di storia, di arte e letteratura, forse eredità dei suoi studi classici, un uomo aperto e illuminato – ci tiene a sottolineare il prof. Enrico Foti -. Amava in particolar modo le opere rinascimentali di Giovanni Bellini e dei veneziani, opere che più volte ci siamo trovati ad ammirare insieme alla Gallerie dell’Accademia di Venezia. Appassionato altresì di viaggi e di cucina, palato raffinatissimo che ha dato il suo contributo anche come membro dell’Accademia italiana della Cucina».

La scomparsa del professore Cozzo rappresenta una significativa perdita per l’Ateneo di Catania, nel quale ha ricoperto ruoli di rilievo per competenza e dedizione, nonché per l’intero sistema universitario italiano. Con lui viene meno una figura di riferimento che ha offerto un contributo rilevante alla Comunità accademica.

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