Climate Crisis in the Mediterranean Sea

Il documentario, una inchiesta sul futuro del Mediterraneo tra invasioni biologiche e desertificazione, è stato realizzato da una co-produzione internazionale. Tra gli intervistati i docenti Francesco Tiralongo e Christian Mulder di Unict

Alfio Russo

La Sicilia è stata il palcoscenico di una produzione cinematografica che ha portato sotto i riflettori le problematiche legate alla crisi climatica nel Mar Mediterraneo. Il documentario, intitolato Climate Crisis in the Mediterranean Sea – frutto di una coproduzione internazionale tra SmallPlanet (Grecia), WDR (Germania), Arte (Francia), Al Jazeera Documentary Channel (Qatar) ed ERT (Grecia), con il supporto della Rosa Luxemburg Stiftung -, sarà trasmesso nelle principali reti televisive nazionali di Spagna, Germania, Francia, Grecia e Italia.

Il prodotto – realizzato tra il 7 e il 10 aprile - ha coinvolto alcuni tra i maggiori esperti mediterranei in ambito marino. Spiccano, tra questi i docenti dell’ateneo catanese Francesco Tiralongo, biologo marino, e Christian Mulder, docente di Ecologia ed esperto di cambiamenti climatici e desertificazione.

L'iniziativa si è concentrata sulle sfide ambientali che il Mediterraneo sta affrontando a causa dei cambiamenti climatici, con particolare attenzione alle specie aliene invasive che stanno alterando profondamente l'equilibrio ecologico delle acque e degli ecosistemi marini. Il progetto evidenzia come l'aumento delle temperature e gli eventi climatici estremi favoriscano l'arrivo e la proliferazione di nuove specie marine provenienti da altri mari e oceani, mettendo a rischio le economie locali legate alla pesca e al turismo.

Durante le riprese, il biologo Francesco Tiralongo ha condiviso la sua conoscenza sull'impatto di specie invasive, quali il pesce scorpione e il granchio blu, sugli ecosistemi locali, accompagnando i produttori in diversi contesti ambientali e commerciali siciliani. Il suo contributo è stato fondamentale per identificare con precisione le varie specie incontrate, garantendo rigore scientifico e accuratezza nel documentario. La sua rete di contatti con pescatori, rivenditori di pesce e ristoratori locali ha inoltre permesso al team di acquisire informazioni autentiche e testimonianze dirette cruciali.

“Nell'ambito della nostra esplorazione delle specie marine invasive nel Mediterraneo, il nostro team si è recato in Sicilia per documentare come i pesci alieni stiano trasformando gli ecosistemi marini locali e influenzando le comunità costiere – racconta il regista e produttore Yorgos Avgeropoulos -. Il successo delle nostre riprese è stato notevolmente favorito dalla collaborazione del prof. Francesco Tiralongo, esperto ittiologo, la cui profonda conoscenza del tema si è rivelata indispensabile”.

“Il docente dell’ateneo catanese ci ha guidati nell'identificare con precisione e distinguere le diverse specie aliene che abbiamo incontrato, garantendo l'integrità scientifica della nostra documentazione – ha aggiunto -. Altrettanto importante è stato il suo legame con la rete di pesca locale, composta da pescatori, venditori di pesce e proprietari di ristoranti, che ci ha fornito accesso cruciale, informazioni pratiche e testimonianze autentiche. Il suo contributo è stato essenziale per il valore e il successo del nostro lavoro in Sicilia”.

In foto da sinistra Yorgos Avgeropoulos, Costas Nikolopoulos e Francesco Tiralongo

In foto da sinistra Yorgos Avgeropoulos, Costas Nikolopoulos e Francesco Tiralongo

Tra le attività svolte figurano immersioni subacquee e uscite in barca lungo la costa ionica, per documentare direttamente la presenza e l'impatto di queste specie invasive, raccogliendo dati essenziali per futuri studi. Il documentario ha avuto come scenario la Sicilia sudorientale, dal Golfo di Catania fino a Portopalo di Capo Passero.

Uno dei momenti principali è stata la visita ai mercati ittici di Catania e Portopalo di Capo Passero, due punti strategici per la pesca siciliana, dove è stato possibile osservare direttamente l'impatto delle invasioni biologiche sul mercato locale. Le conversazioni con pescatori e commercianti hanno rivelato le difficoltà crescenti nel vendere specie aliene, spesso poco note e in alcuni casi pericolose per l'uomo.

Tiralongo ha sottolineato l'importanza cruciale di “monitorare costantemente le specie nelle acque siciliane per intervenire tempestivamente qualora alcune specie invasive minaccino irreversibilmente la biodiversità locale”. “Questo dimostra quanto siano fondamentali la ricerca scientifica e la biologia marina per comprendere le dinamiche ecologiche e sviluppare politiche efficaci di tutela”, ha aggiunto.

"Climate Crisis in the Mediterranean Sea" rappresenta, quindi, non soltanto un'analisi approfondita delle problematiche ecologiche legate al cambiamento climatico e alle invasioni biologiche, ma è anche un forte appello all'azione immediata. La Sicilia, simbolo di bellezza e biodiversità, e più in generale il Mediterraneo, sono oggi sotto minaccia e necessitano di una risposta congiunta da parte della comunità scientifica, delle istituzioni e delle comunità locali.

In conclusione, il documentario costituisce un importante strumento educativo e scientifico per sensibilizzare il pubblico sull'urgenza di proteggere il nostro mare e trovare soluzioni concrete per preservarlo per le generazioni future. La Sicilia ha bisogno di protezione immediata, e il lavoro di esperti come Tiralongo è indispensabile per affrontare la crisi climatica che riguarda tutti noi.

Il team greco di SmallPlanet che ha prodotto il documentario è composto da Yorgos Avgeropoulos (regista e produttore), Anastasia Skoubri (produttrice esecutiva), Fenia Chala (coordinatrice del progetto), Yannis Avgeropoulos (direttore della fotografia) e Costas Nikolopoulos (direttore della fotografia). 

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