Lo rivelano i dati dell'European Homelessness Count 2024, lo studio condotto da Unict e che ha coinvolto 15 città europee
A Catania esiste una popolazione di “invisibili”, persone senza fissa dimora.
E nella città etnea, dai dati emersi dalla rilevazione avvenuta nell’ottobre scorso nell’ambito del progetto European Homelessness Count 2024 che ha coinvolto anche l’Università di Catania, vi è una popolazione di circa 150 People Experiencing Homeless presenti sul territorio catanese.
Prevalentemente a Catania sono uomini (88,4%) e registrati, in quasi il 70% dei casi, negli spazi pubblici, a segnalare una carenza di servizi dedicati. L’età media delle people experiencing homeless intervistate si concentra tra i 30-49 anni nel 36% dei casi e nel 34% tra i 50-64 anni, ma si registra anche un 12% tra i 25-29 anni, evidenziando un disagio che colpisce anche fasce più giovani, e circa il 6% ha oltre 65 anni di età.
Nel confronto con Milano – altra città sotto osservazione dall’ateneo catanese nell’ambito del progetto - emergono trend simili in termini di età della popolazione interessata e di ragioni che spingono le persone a vivere in strada, pur nelle differenze sull’ampiezza del territorio indagato (a Milano solo 2 Municipi sono stati oggetto della rilevazione) e sulla maggiore diffusione di servizi e sussidi monetari a cui accedono le PEH sul territorio milanese.
“Entrambe le città – spiega la prof.ssa Teresa Consoli, referente del progetto per Unict - necessitano comunque di politiche integrate che affrontino l’incremento dei senza dimora su strada e, più in generale, i fattori socioeconomici e sanitari alla base del fenomeno”.
I dati sono stati presentati – a conclusione del progetto che ha coinvolto in tutto 15 città europee – nei giorni scorsi nella Sala Conferenze del Polo Didattico dell’Università di Catania.

Un momento dell'incontro al Polo didattico di via Gravina del Dsps di Unict
Un progetto, denominato European Homelessness Count (EHC) 2024, che è stato promosso in Italia dall’ateneo catanese in collaborazione con il comune di Catania, il centro di Ricerca LaPoss e la Federazione Italiana Servizi per le Persone Senza Dimora.
L’iniziativa, finanziata dalla Commissione Europea, ha come capofila l’Università Cattolica di Leuven e altri 11 partner europei tra università e centri di ricerca ed è stata rivolta a sperimentare una metodologia comune per rilevare il numero e le principali caratteristiche delle persone senza fissa dimora in 15 città europee: Catania, Milano, Budapest, Bochum, Charleroi, Namur, Cork, Dublino, Košice, Lubiana, Münster, Leida, Porto, Lione e Tilburg.
“Adesso si prevede di realizzare una II EHC nel 2025 coinvolgendo 35 città europee e 20 Stati membri – spiega prof.ssa Teresa Consoli -. Nel progetto EHC 2024, l’Ateneo catanese ha coordinato la rilevazione sul territorio italiano coinvolgendo le città di Catania e Milano ed ha ricoperto un ruolo di primo piano nella sperimentazione di una street count condotta sull’intero territorio cittadino”.

La prof.ssa Teresa Consoli
Catania “best practice” a livello europeo
Il lavoro svolto sulla città di Catania, riconosciuto a livello europeo come una buona pratica, ha comportato un percorso di zonizzazione della città e il coinvolgimento di oltre 130 volontari e operatori organizzati in 39 squadre che hanno percorso l’intera città nella notte del 1° Ottobre 2024 e somministrato interviste presso i servizi nei giorni 3 e 4 Ottobre.
I lavori sono stati coordinati dalla prof.ssa MariaTeresa Consoli, ordinaria di Sociologia del Diritto, della Devianza e del Mutamento Sociale presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania e dal gruppo Italiano della EHC al Centro di Ricerca Laposs, composto dai docenti Mazzeo Rinaldi, Pennisi, dai collaboratori Elisabetta Sciotto, Fiorenza Beluzzi, Tiziana Longo e dalla Fio.PSD nelle persone di Lucia Fiorillo, Caterina Cortese e Agnese Ciulla.
Con questa iniziativa, l’Università di Catania si conferma protagonista a livello europeo nell’ambito dell’innovazione sociale e del welfare urbano, contribuendo concretamente alla definizione di strategie comunitarie più inclusive per contrastare efficacemente l’homelessness, la forma più estrema di povertà.

Un team di ricercatori del progetto
I tre appuntamenti chiave della fase conclusiva del progetto
La fase conclusiva del progetto si è articolata in tre appuntamenti: il webinar "EU Homelessness Count – Results 2024”, il Feantsa Forum di Atene e la presentazione dei dati a Catania.
Il webinar EU Homelessness Count – Results 2024 si è svolto il 29 aprile scorso alla presenza di Katarina Ivancovic Knezevic, Director for Social Rights and Inclusion della DG Employment and Social Affairs della Commissione Europea.
La prof.ssa Teresa Consoli ha presentato i risultati dell’esperienza catanese, il percorso di costruzione partecipata delle zone, la composizione delle squadre e la collaborazione tra i vari attori coinvolti. L’intervento ha offerto l’occasione per valorizzare il contributo dell’Università di Catania, la fruttuosa collaborazione con l’amministrazione comunale, l’ampia partecipazione del volontariato e del terzo settore e il percorso realizzato viene considerato dal gruppo di ricerca europeo come un modello replicabile in altri contesti urbani europei.

Un momento dell'incontro
Il 13 e 14 maggio ad Atene si è tenuto il più importante evento europeo dedicato al tema della homelessness organizzato dalla European Federation of National Organizations working with Homeless in collaborazione con l’organizzazione greca Emfasis.
In questa occasione la prof.ssa Teresa Consoli ha preso parte ai tavoli di confronto con operatori, ricercatori e policy maker provenienti da tutta Europa. Anche in questa occasione l’esperienza maturata a Catania è stata riconosciuta come esempio di metodologia di indagine sfidante a livello territoriale e virtuosa sul piano della realizzazione della Street-Count.
A chiusura del progetto, il 5 maggio scorso, a Catania, alla presenza del sindaco Enrico Trantino, dell’assessore Bruno Brucchieri e del Direttore dei Servizi Sociali Dott.ssa Lucia Rita Leonardi sono stati presentati i dati all’amministrazione comunale.
Il 22 maggio, nella sala conferenza del Polo Didattico di via Gravina del Dipartimento di Scienze politiche e sociali di Unict, è stato ospitato un incontro pubblico con volontari, associazioni e stakeholder locali, per restituire i risultati dell’indagine e condividere il lavoro svolto.