Compriamo ad occhi chiusi?

Lo rivelerà una ricerca condotta dai docenti Maria De Salvo e Giuseppe Cucuzza del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente

Alfio Russo

Saranno un paio di occhiali “intelligenti” a rivelarci come e cosa acquistiamo al supermercato.

Il più delle volte, infatti, senza neanche guardare con particolare attenzione scegliamo un prodotto anziché un altro.

Di solito - soprattutto quando si tratta di ortaggi freschi, confezionati e pronti al consumo – ci lasciamo guidare dal “gusto” dei nostri occhi

Prima di decidere quale tipo di frutta e verdura freschi mettere nel carrello, infatti, ne osserviamo la forma, il colore, leggiamo le informazioni contenute nell’etichetta, e ovviamente il prezzo.

Tutte ipotesi che nelle prossime settimane riceveranno una risposta grazie alla ricerca sperimentale coordinata dai docenti Maria De Salvo e Giuseppe Cucuzza del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente dell’Università di Catania.

Una ricerca, già avviata, che è sviluppata nell’ambito del progetto "Pofacs - Conservabilità, qualità, sicurezza dei prodotti ortofrutticoli ad alto contenuto di servizio".

«L'obiettivo generale del progetto è il miglioramento della conservabilità, della qualità, della sicurezza e della sostenibilità dei prodotti ortofrutticoli ad alto contenuto di servizio, mediante l'acquisizione di nuove conoscenze e tecnologie, non ancora sviluppate nelle regioni meridionali, di produzione e conservazione a basso impatto ambientale e ad elevata sostenibilità economica – spiegano i docenti Maria De Salvo e Giuseppe Cucuzza -. I dati raccolti negli esprimenti di scelta saranno poi elaborati con tecniche di gaze analysis (l'identificazione umana basata sull'analisi dello sguardo) e appropriati modelli econometrici per individuare su quali aspetti si concentra lo sguardo e quindi le preferenze del consumatore».

Il progetto è organizzato in 9 Obiettivi Realizzativi per un totale di 87 attività tra ricerca industriale e sviluppo sperimentale che concorrono a soddisfare la domanda di innovazione lungo l'intera filiera e coinvolge quattro partner pubblici (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, con 10 sedi operative, Università di Foggia, Università di Catania, Consorzio Interuniversitario CINSA) e 14 partner privati coinvolti in diversi settori della filiera produttiva.

Nella rilevazione dei dati - a cui collaborano i dottorandi di ricerca Laura Giuffrida e Claudio Cannata e la borsista di ricerca Marika Cerro - vengono simulate tipiche situazioni di acquisto durante le quali i potenziali acquirenti sono chiamati, dopo avere indossato un paio di occhiali dotati di un dispositivo che ne registra il movimento oculare (eye tracking), a scegliere tra tre tipologie di confezioni monoporzione di pomodori freschi, diversi per colore, prezzo e per contenuto di zinco, provenienti dall’Azienda Agraria sperimentale dell’Università di Catania.

Ortaggi che sono coltivati nei terreni dell’azienda universitaria secondo le indicazioni del team di ricerca diretto dal prof. Cherubino Leonardi

«Le attività di rilevazione dei dati sono state già avviate, ma proseguiranno nelle prossime settimane – spiegano i docenti -. Stiamo ancora conducendo le interviste. Ad oggi abbiamo eseguito 80 rilevazioni. Ma dobbiamo triplicare il campione. Procederemo nelle prossime settimane con le interviste. Non appena completeremo la fase di rilevazione dei dati, quest’ultimi saranno analizzati».

Gli interessati a far parte del campione della indagine possono inviare una email a mdesalvo@unict.it oppure a giuseppe.cucuzza@unict.it