Consulenza finanziaria, la sfida del ricambio generazionale e della diversità di genere

«I dati di Unict sul Gender Gap premiano le politiche di questa governance, la presenza delle donne in ateneo è in costante aumento in tutti i campi», ha detto il rettore Francesco Priolo

Alfio Russo

Il ricambio generazionale e la diversità di genere rappresentano una sfida per i tutti i settori lavorativi. E, ovviamente, anche il ramo dei consulenti finanziari non si sottrae a questa sfida.

E proprio da Catania, dal sud del Paese, che l’Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei Consulenti Finanziari (Ocf) ha avviato la sua “sfida”.

«La Sicilia è il motore di questo processo di ricambio generazionale e gender gap», ha detto Teresa Calabrese, presidente della Commissione ricambio generazionale e gender gap Ocf, in apertura della sesta edizione del convegno annuale ospitata, ieri mattina, nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania.

Un convegno – dal titolo Next Gen2 – Gli obiettivi per l’Italia della Consulenza finanziaria nella sfida del ricambio generazionale e della diversità di genere – che ha richiamato numerosi esperti del settore.

«Colmare questo gap è fondamentale anche perché i dati parlano chiaro: ad oggi le donne che svolgono l’attività di consulenza finanziaria rappresentano il 22%, ma se consideriamo che nel ’97 erano appena il 7% e solo il 3% nei ruoli apicali, si comprende bene la situazione – ha aggiunto Teresa Calabrese -. È anche vero che in 25 anni la presenza delle donne in questa professione è cresciuta del 15%».

E in chiusura di intervento ha lanciato una “sfida” agli atenei italiani. «Per migliorare occorre il supporto degli atenei, e di questo ringrazio l’Università di Catania per il supporto costante alle nostre iniziative – ha aggiunto -. Vogliamo mettere a disposizione delle borse di studio per le studentesse, un sostegno economico per favorire le giovani nelle fasi di avviamento alla professione di consulente finanziario. Anche perché tra i consulenti finanziari solo il 3,6% è under 30».

Da sinistra Teresa Calabrese, Angelo Di Martino, Enrico Trantino, Francesco Priolo, Pietro Agen

Da sinistra Teresa Calabrese, Angelo Di Martino, Enrico Trantino, Francesco Priolo, Pietro Agen

Una sfida che l’ateneo catanese ha immediatamente raccolto così come confermato dal rettore Francesco Priolo.

«L’ateneo catanese da diversi anni presta particolare attenzione su questo tema, anche ospitando queste giornate mirate a sostenere il ricambio generazionale e la diversità di genere – ha detto il rettore -. È un processo che Unict ha lanciato già ben prima della pandemia, ma adesso dobbiamo portarlo a termine per i nostri giovani. Ad oggi i nostri sforzi, e mi riferisco in particolar modo alle politiche di ateneo per le Pari Opportunità e con l’attuazione del Piano d’ateneo per l’Eguaglianza di Genere 2022-2026, sono stati premiati. Occorre un cambio di mentalità fondamentale».

«Mi piace ricordare alcuni dati – ha aggiunto il rettore -. La presenza delle studentesse nelle Stem è in costante crescita: 36% nei corsi di laurea triennali, 38% in quelle magistrali e 58% nelle magistrali a ciclo unico. A Catania il 60% dei laureati è rappresentato da studentesse, con un +3 sul dato. Anche il dato delle laureate nelle Stem sorride all’ateneo catanese: 43% rispetto al 40% del nazionale».

Dati positivi riscontrati anche tra i docenti e il personale tecnico-amministrativo. «Il 40% dei docenti dell’ateneo è donna, ormai siamo vicini al dato nazionale che registra il dato del 41% - ha spiegato -. Nei ruoli apicali della dirigenza amministrativa le donne occupano posti di rilievo per il 43% delle posizioni in ateneo, mentre nel resto d’Italia nel 42% dei casi».

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

A completare il “quadro” relativo alla città di Catania è intervenuto il primo cittadino Enrico Trantino.

«Operatività è la parola chiave per raggiungere gli obiettivi che noi oggi ci stiamo prefissando – ha precisato in apertura dell’intervento -. Catania rappresenta un brand importante e i primi ad avere questa consapevolezza devono essere i cittadini. Con l’Università di Catania, e anche con gli stakeholder dell’imprenditoria presenti sul territorio, stiamo lavorando insieme per lo sviluppo dei settori scientifico-economico grazie alla digitalizzazione, alle tecnologie e alle innovazioni, molte delle quali nascono proprio qui. La nostra città deve essere la capitale di queste scienze innovative e tecnologiche e lo dimostrano le numerose richieste di insediamento da parte di imprese e multinazionali che consentiranno nuova occupazione e nuovo sviluppo socio-economico del territorio».

«A Catania ci sono numerose opportunità di lavoro e a breve avremo bisogno di ingegneri, economisti e informatici, ma anche del contributo del mondo finanziario, un ramo importante per il nostro territorio – ha aggiunto -. I giovani devono credere di più nella loro città, non occorre andare fuori per formarsi o trovare lavoro. A breve a Catania ci saranno le stesse opportunità delle altre città italiane».

A seguire, con un messaggio, è intervenuto anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. «C’è una particolare attenzione alle donne con un reddito basso da parte del Governo che sta investendo fondi del Pnrr in questo, ma occorre una reazione culturale per eliminare i freni a questa crescita. Per raggiungere questi obiettivi occorre il coinvolgimento di tutte le istituzioni e dei territori», ha detto il ministro prima di lasciare la parola ai presidenti provinciali di Confcommercio e Confindustria, Pietro Agen e Angelo Di Martino.

Un momento dell'intervento del sindaco Enrico Trantino

Un momento dell'intervento del sindaco Enrico Trantino

I lavori – moderati dalla giornalista Anna Messia di Milano Finanza - sono poi proseguiti con una tavola rotonda che ha registrato gli interventi di Marco Romano (vicedirettore del Dipartimento di Economia e Impresa di Unict), Marco Deroma (presidente Efpa Italia), Mauro Maria Marino (presidente Ocf), Alessandra Staderini (vicecapo servizi Educazione finanziaria Banca d’Italia), Marco Tofanelli (vicepresidente Ocf) e Gianfranco Torriero (vicedirettore generale vicario Abi).

«Il mondo della consulenza finanziaria è in grandissima espansione anche perché c’è stata una rivoluzione: non sono più coloro che vendono un prodotto, ma persone che curano gli interessi del cittadino risparmiatore – ha spiegato Mauro Maria Marino -. Il ricambio generazionale e il gender gap è un tema importante per i consulenti finanziari: all’inizio degli anni Duemila avevamo un’età media di 40 anni, adesso di 52. Visto che dobbiamo vedere le cose in prospettiva occorre lavorare sul ricambio generazionale con meccanismi di affiancamento tra le diverse generazioni, soprattutto con quelle che hanno una maggiore esperienza, e quelle più giovani».

Proprio Mauro Maria Marino, nel corso del convegno, incentrato sui temi del Sud e delle donne, si è soffermato sulla ricerca condotta su questi temi da Ocf e finalizzata alla diffusione delle potenzialità della figura dei consulenti finanziari tra gli studenti e le studentesse.

«Dalla ricerca emerge che i giovani, una volta informati dell’esistenza della figura dei consulenti finanziari, ne sono attratti e vedono un nuovo sbocco professionale interessante perché consente di conciliare il lavoro con le proprie aspettative – ha aggiunto -. Il consulente finanziario è un libero professionista che si prende cura delle persone, soprattutto in una fase complicata come questa dove inflazione e eventi geopolitici fanno sì che il nostro patrimonio economico rischia di svalutarsi. Occorre creare condizioni di ricchezza. È un quadro molto chiaro e il nostro compito è quello di rendere attrattiva questa attività professionale tra i giovani».

Nel corso dei lavori spazio anche alla testimonial Alberta Santuccio, schermitrice italiana, specializzata nella spada, che ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 ha conquistato una medaglia di bronzo a squadre, e agli studenti dell’ateneo catanese e ai giovani consulenti finanziari.

Il pubblico presente ai lavori

I presenti ai lavori del convegno