Il progetto di ZeroLab, in collaborazione con Unict, diventa patrimonio collettivo ed entra nel cuore della mobilità urbana
Valorizzare Catania e rafforzare la conoscenza e la fruizione del patrimonio storico-culturale del territorio etneo. Nasce così Cunta Catania, il progetto ideato, promosso e realizzato da ZeroLab in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Impresa nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025.
E nei giorni scorsi, al Palazzo della Cultura, si è tenuto l’evento finale dell’iniziativa che si è concluso con la donazione del materiale audio-video raccolto alla Città Metropolitana di Catania per la diffusione nelle reti di trasporto urbano pubblico – metropolitana, autobus, fermate e stazioni – in collaborazione con Fce e Amts.
In particolare, sugli autobus sono stati predisposti dei televisori in cui verranno proiettati i video con i sottotitoli ma senza audio per una questione di sicurezza del conducente. Mentre nelle stazioni e in metro saranno illustrati tramite il canale audio e nei social in entrambe le modalità.
L’iniziativa ha coinvolto numerosi cittadini e cittadine catanesi nella raccolta di racconti legati alla tradizione locale, attraverso la creazione di oltre settanta brevi video-audio di un minuto e trenta secondi in cui vengono narrati aneddoti, leggende, ricette, memorie popolari e storie del territorio.
L’obiettivo del progetto Cunta Catania - esempio di partecipazione attiva e narrazione collettiva che mette al centro l’identità e la memoria condivisa del territorio etneo - è valorizzare e diffondere il patrimonio culturale della città rendendolo accessibile in modo diretto. E al tempo stesso promuovere e comunicare gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 raggiunti da Catania e che, nel corso dell’incontro, sono stati illustrati dagli studenti e dalle studentesse del Dipartimento di Economia e Impresa coordinati dalla professoressa Agata Matarazzo.
Al progetto hanno partecipato persone di ogni età e professione e il coinvolgimento ha spaziato dagli adolescenti, agli adulti e agli anziani, includendo artisti, attori, professioniste e professionisti, semplici cittadini, associazioni, cooperative e tante altre realtà del territorio.

In foto Porta Uzeda (fonte Wikipedia)
Ad aprire l’incontro è stato Antonio Coco, Ceo e co-founder di ZeroLab, promotrice del progetto Cunta Catania.
«L’idea alla base di Cunta Catania – ha detto - è molto semplice: raccontare qualcosa, un aneddoto, una curiosità sulla città di Catania e condividerla con tutti. L’auspicio è che questo progetto possa rappresentare un primo passo in vista di una possibile candidatura di Catania a Capitale Italiana della Cultura 2028. Cunta Catania è nato come un progetto “artigianale”: non abbiamo utilizzato grandi mezzi o software professionali. Le registrazioni sono state fatte in modo semplice, in parte nei nostri uffici, in parte da persone che ci hanno inviato autonomamente i propri contributi. Riguardo i temi trattati non c’era un filo conduttore unico: si è parlato di calcio, di storia, di pittura, di ricette, di leggende”.
Nel suo intervento Antonio Coco ha sottolineato che ZeroLab non è una società di comunicazione, ma una realtà di consulenza specializzata in sostenibilità. “Questo non è il nostro lavoro, ma abbiamo sentito il desiderio di donare qualcosa alla città che ci ospita – ha detto -. Siamo sostenibili nel senso più concreto del termine: nei nostri uffici non possediamo delle stampanti, limitiamo al minimo le e-mail che hanno un impatto ambientale, ci spostiamo in metropolitana o con bici elettriche. Cerchiamo di essere coerenti con i valori che promuoviamo”.
“Il progetto – racconta - è nato da un momento di riflessione vissuto proprio sotto la stazione metro. Un giorno ci siamo ritrovati lì, immersi in un silenzio quasi assordante. Ci siamo detti: perché non utilizzare la filodiffusione della Fce o dell’Amts per raccontare storie sulla città? Perché non trasformare l’attesa di un mezzo pubblico in un’occasione per conoscere meglio Catania con la sua storia, le sue tradizioni?”
Il ceo di ZeroLab, inoltre, ha ringraziato l’Università di Catania, e in particolare al Dipartimento di Economia e Impresa, che ha creduto nell’idea sostenendola sin dall’inizio. “Ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato a questo progetto e che ci hanno sostenuto, ma ringraziamo soprattutto coloro che non hanno creduto nel progetto perché ci ha dato una carica in più – ha detto -. Ci auguriamo che Cunta Catania possa essere solo l’inizio, e che istituzioni pubbliche e altre realtà cittadine possano contribuire ad alimentare questo racconto collettivo. La nostra città ha ancora tanto da dire, e tante voci da ascoltare”.

In foto Antonio Coco e il sindaco Enrico Trantino
A seguire è intervenuta Agata Matarazzo, docente di Scienze merceologiche del Dipartimento di Economia e Impresa di Unict che ha sposato questo progetto e l’ha sostenuto insieme ad alcuni dei suoi studenti.
«ZeroLab è una delle tante aziende con cui l’Università di Catania, nell’ambito delle azioni di Terza missione, ha sempre lavorato con diverse etichette e adesso anche con questo innovativo progetto – spiega la docente -. Quando è stato proposto il progetto “Cunta Catania”, abbiamo immediatamente sposato l’idea e insieme con gli studenti abbiamo sempre lavorato per raggiungere gli obiettivi di Agenda 2030 proprio all’interno della città di Catania».
«Catania fa tanto – ha aggiunto la docente –, ma non sempre la comunicazione sul raggiungimento di questi obiettivi avviene in maniera corretta, quindi la proposta è quella di valorizzare le risorse del patrimonio artistico, naturale, architettonico, culturale, per arrivare preparati a questa data».
«Ricordiamo che questo progetto si colloca all’interno di un evento nazionale del Festival dello Sviluppo Sostenibile – conclude la prof.ssa Matarazzo – quindi ZeroLab che ha avuto questa brillante idea, l’Università di Catania con il Dipartimento di Economia e Impresa e la Città di Catania stiamo partecipando insieme a un evento nazionale voluto proprio dall’Alleanza Italiana per lo sviluppo Sostenibile che intraprende e sfida i diversi atenei nell’idea più proficua per fare rete all’interno dei nostri territori».

In foto da sinistra Fabiana Muni, Antonio Coco e Agata Matarazzo
In chiusura è intervenuta la pedagogista, progettista e scrittrice catanese Fabiana Muni che ha partecipato attivamente al progetto, creando uno dei video per il progetto, in cui ci racconta delle bellezze di Catania, del suo spirito impetuoso e del suo caratteristico paesaggio tra mare e montagna, del cibo tipico, delle chiese, dei monumenti, del mercato, della patrona Sant’Agata.
«Normalmente in qualità di progettista – spiega – mi trovo io nella posizione di coinvolgere professioniste e professionisti a partecipare a progetti di mia creazione. In questo caso è stato l’opposto, quindi quando Antonio Coco, che è un grande professionista, ma prima ancora è un grande amico, mi ha proposto di partecipare a questo progetto, non ho esitato ad accettare per una serie di ragioni, immediatamente a partire dal titolo perché quel “Cunta” presente all’interno del medesimo mi ha riportato immediatamente nella dimensione della narrazione, un elemento che per me è di fondamentale importanza, perché da scrittrice e pedagogista faccio largo impiego della narrazione nei miei progetti e la utilizzo a scopo anche terapeutico e sperimentale”.
“Credo che il ritorno alle origini e alle proprie tradizioni sia molto importante, soprattutto nei tempi attuali, in una società caratterizzata da quella che è stata definita liquidità dei legami, dei rapporti, secolarizzazione dei valori, ma anche l’impiego della tecnologia, dell’intelligenza artificiale, per cui sicuramente progetti che puntino al ritorno alle origini siano molto importanti – ha aggiunto -. Ho trovato il progetto geniale nella sua caratterizzazione di impiego nei mezzi di trasporto come metafora del trasporto del sapere associato alla nostra città”.

Le 'ntuppatedde (foto di Christian Bonatesta)
I video-audio presenti nel progetto
A chiusura dell’evento finale sono stati presentati i materiali audio-video realizzati offrendo così un assaggio della ricchezza e della diversità della cultura locale, stimolando la curiosità e l’interesse pubblico: L’orologio della Porta Ferdinandea, aneddoto storico-urbanistico a cura di Ruggero Sardo; Lo scoglio delle eterne amanti, leggenda urbanistica a cura di Elisa Franco; Le n'tuppatedde, aneddoto storico-urbanistico cura di Simone Ippolito per Accademika e Go to marketing; Il palazzo Ardizzone Gioieni, aneddoto storico-urbanistico di Samantha Polizzi e Toni Pappalardo; La hollywood sul Simeto, aneddoto storico-artistico a cura di Lavinia Zammataro; La grotta della barriera, aneddoto storico - urbanistico di Cooperativa prospettiva; Goliarda Sapienza aneddoto storico-sociale-biografico a cura di Mariagrazia Felicioli; La meridiana di san Nicolò all'arena, aneddoto storico-urbanistico di Eliana Vivirito; La porta fantasma e La fontana da jettatura, aneddoti storico-urbanistici a cura di Gianni Sineri; Clamoroso al Cibali, aneddoto storico-sportivo a cura di Gianni Rossitto; Pippo Pernacchio, aneddoto storico-sociale-biografico a cura di Gaetano Pappalardo; Le olimpiadi di Vianeri, aneddoto ludico-popolare a cura di Massimo Nicotra; Re Artù sotto l’Etna, leggenda a cura di Danilo de Luca; Lupu Mannaru, leggenda-monologo teatrale a cura di Alice Ferlito; Catania Antica, canzone donata da Totò Calì con riferimenti e immagini storiche di Catania; Piazza dei Martiri, aneddoto storico-urbanistico a cura di Gianluca Barbagallo.

La leggenda di Colapesce di Renato Guttuso
E ancora Primo concorso di economia di Catania, racconto storico-sociale a cura della professoressa Pina Travagliante; La Grande Birraria Svizzera e A Catania, poesia di Fabiana Muni, a cura dell’attrice Francesca Agate; La leggenda di Colapesce, componimento poetico autoprodotto da Nicolò Volpis e Alessandra Volpis; La boxe a Catania, aneddoto storico-sportivo della boxing team Catania ring; Il campo dei cent'anni, aneddoto storico-sportivo a cura di Roberto Quartarone; La fontana di Cerere, aneddoto storico-urbanistico a cura di Dario Lapis; Il mago di Catania, leggenda storico-sociale a cura di Nicola Costa; La Catania del grand tour, racconto storico-sociale a cura di Anna Frasca; La Catania di ferro, detto popolare a cura di Raffaella Stromboli; Il ghetto ebraico di Catania, aneddoto storico-urbanistico-sociale a cura di Rossana Rosa di Grazia; La leggenda di via case sante, leggenda urbanistica a cura di Graziana Arena; La Catania di Nino Martoglio, riferimento poetico a cura di Salvina Furnitto; Detti, proverbi, curiosità della Catania di ieri e di oggi, a cura di Gianni Sineri.
Aneddoti leggendari, storico-sociali e biografici ad opera di “Digital One”
“Aspano”; “Il cavallo senza testa”; “Colapesce”; “Il fiume Amenano”; “I Fratelli Pii”; “Gammazzita”; “Le medichesse catanesi”; “Piazza Università”; “La pietra del malconsiglio”; “La porta Uzeda”; “Villa Scabrosa”; ” La leggenda di Zia Lisa di Catania”, monologo teatrale a cura dell’attore Luciano Varnadi Ceriello; “Catania vissuta da una milanese”, riferimento personale di Barbara Caputo”; “La briosces col tuppo”; “La Playa di Catania”, aneddoto urbanistico di Nicola d’Andrea; “Cu spatti avi a megghiu patti”, proverbio popolare a cura di Marisa Cicerone. Il progetto prevede anche altri contenuti audio gestiti da ZeroLab.