Dalla “Passione” per il cinema a “Le conseguenze dell’amore” di Sorrentino

Il Centro Universitario Teatrale ha ospitato il primo appuntamento della rassegna “Cine Cut” incentrata sul rapporto tra Eros e Thanatos

Alessandro Di Costa

Riflettori accesi sulla prima edizione della rassegna Cine CUT. Venerdì 21 aprile, infatti, si è tenuto il primo incontro, dedicato a Le conseguenze dell’amore (2004) di Paolo Sorrentino. In apertura, Giulia Di Perna, curatrice della rassegna, ha offerto una panoramica di questa prima edizione, incentrata sul rapporto tra Eros e Thanatos, quale incontro-scontro (dagli echi freudiani) tra la forza creatrice e quella distruttiva dell’animo umano.

A presentare l’evento Gabriele Gravino, studente di Beni Culturali, che ha introdotto la proiezione del cortometraggio Passione(2022), realizzato da Marco Leonardi, studente di Scienze e Lingue per la Comunicazione. Il cortometraggio risulta di notevole pregio dal punto di vista tecnico, girato in collaborazione con le realtà catanesi di FilmkamTeatroimpulso, impreziosito dalla colonna sonora originale composta da Simone Zammataro e dalla fotografia curata da Vladimir Di Prima

Il trailer del cortometraggio "Passione"

Lo short, ambientato in un salotto, combina le inquadrature su un uomo in abiti eleganti (Santi Castrovinci) e la voce di una donna fuori campo (Giuliana Mallìa). Il montaggio indugia sulle diverse reazioni del personaggio maschile ai commenti della protagonista femminile, che a un certo punto sparerà un colpo di pistola, uccidendolo. Solo allora la macchina da presa mostra per la prima volta la donna, rivelando come in realtà essa faccia parte di una proiezione cinematografica che l’uomo stava guardando. Quando la bobina finisce e il rullo del proiettore gira a vuoto, la magia del cinema si interrompe. 

L’uomo riapre gli occhi e ripone la pellicola all’interno della custodia. La donna ricompare sorridente davanti a lui, questa volta in carne ed ossa. Dopo la dissolvenza della sua immagine sul nero, una citazione di Jean-Luc Godard svela come «per fare un film bastano una donna e una pistola». Il giovane regista riesce a catapultare così lo spettatore nel vortice di emozioni che solo lo schermo è capace di generare, sollecitando suggestive riflessioni sul rapporto tra cinema e realtà. Il film è anche un omaggio al nonno, operatore di ripresa, e trae origine dall’amore per la settima arte che ha trasmesso al nipote. 

Cine Cut un momento dell'incontro

Un momento del dibattito 

La proiezione de Le conseguenze dell’amore(2004) di Sorrentino è stata seguita da un dibattito sulle tematiche del film, guidato da Stefania Rimini – docente di Cinema, Fotografia e Televisione – insieme con gli studenti Marco Leonardi, Gabriele Gravino e Giuseppe Scalia. 

Il pubblico, composto anche da studenti stranieri, ha partecipato attivamente, proponendo domande, suggestioni e riflessioni sulle capacità dell’amore di sconvolgere abitudini ed equilibri consolidati. Il protagonista del film, infatti, è un uomo di business caduto nelle mani della mafia che, recluso in un hotel, torna a innamorarsi, anche se tragicamente, della ‘vita’. Come hanno evidenziato molti interventi dei partecipanti, è l’amore a spingere il protagonista al primo vero atto di coraggio della sua vita, che è anche l’ultimo, quando sceglie di sacrificarsi per gli altri. 

Il trailer de "Le conseguenze dell'amore"

Il dibattito, molto proficuo e coinvolgente, si è poi concluso con una domanda sulle differenze tra la cifra stilistica del 'primo Sorrentino' e il manierismo della sua produzione matura, che ha visto una considerazione sulla “purezza” dei primi film del regista napoletano, parzialmente contrapposta alle rigorose soluzioni estetiche e tecniche apprezzate in quelli di più recenti.

L’esordio del Cine CUT sembra essere un incoraggiante punto di partenza per stimolanti approfondimenti sul cinema d’autore che dimostra di essere sempre attuale. 

Appuntamento al prossimo evento in programma giovedì 4 maggio, alle 20.30, con Her (2013) di Spike Jonze.