Dalle piante i sensori viventi per il monitoraggio dell’ambiente

Le ricerche sui sistemi pianta-terreno di Carlo Trigona del Dieei premiate nei giorni scorsi dall’associazione Ragusani nel Mondo 

Alfio Russo

Si chiamano Living Sensors e consentono di misurare parametri fisici o chimici di determinati ambienti come le sale dei musei che ospitano le opere d’arte.

L’attività di ricerca riguardante i sensori viventi, avviata nel 2019, ha dimostrato l’importanza dell’applicazione di specifici sistemi pianta-terreno che consentono anche il recupero energetico.

A portarla avanti in questi anni è il prof. Carlo Trigona, associato di Misure elettriche ed elettroniche del Dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica dell'Università di Catania.

Ricerche che già hanno trovato diverse applicazioni nel campo delle attività di monitoraggio microclimatico delle opere d’arte: basti pensare a quelle conservate all’interno del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno, l’edificio più significativo dal punto di vista storico e artistico del comune lombardo o al sistema messo a punto per il dipinto Ritratto di gentiluomo (1570), attribuito a Domínikos Theotokópoulos detto El Greco ed esposto nella pinacoteca del Museo Civico del Castello Ursino di Catania.

Attività di ricerca che sono state sviluppate dal team di Misure elettriche ed elettroniche e di Fisica applicata ai Beni Culturali dell’Università di Catania, di cui sono responsabili i docenti Carlo Trigona e Anna Gueli.

Carlo Trigona impegnato in un'attività di monitoraggio al Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno

Carlo Trigona in un'attività di monitoraggio al Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno

«Gli studi proseguono tutt’oggi e vedono un’evoluzione dei sistemi a recupero energetico dal movimento indotto dalle piante mediante meccanismi di trasduzione ibridi, ma anche tramite componenti elettronici basati su piante per il condizionamento dei sensori viventi fino ad arrivare alla trasmissione dei dati anche senza fili – spiega il prof. Carlo Trigona -. Attività che includono la memorizzazione dei dati mediante un approccio auto-generante fondamentale per il monitoraggio».

«L’attività di ricerca si colloca nel contesto dei sensori e sistemi di misura more-than-green in quanto essi sono in grado di assorbire la Co2 presente nell’ambiente a differenza dei classici dispositivi in silicio che comportano produzione di inquinanti durante le fasi di fabbricazione e smaltimento – continua il docente dell’ateneo catanese -. Sono altresì non tossici, eco-friendly, a basso costo, privi di batteria, disseminabili e mimetici. In questo contesto è fondamentale il contributo metodologico, che interessa anche l’aspetto della concezione del sistema, del modeling, dell’analisi numerica, della caratterizzazione in laboratorio e, non ultimo, del contesto applicativo». 

«Tali sistemi vedono, infatti, applicazioni per il monitoraggio terrestre con sistemi di alert, rilevazione di materiale ferroso e radioattivo, e in ambiti quali sicurezza, domotica, smart home, smart cities, agricoltura intelligente, beni culturali – aggiunge -. E proprio quest’ultima applicazione, coadiuvata da approcci micro e nano, è protagonista nell’ambito dell’ecosistema dell’innovazione Samothrace, nell’ambito dell’area Cultural Heritage, coordinato dall’Università di Catania e finanziato con i fondi del Pnrr - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».

Carlo Trigona illustra il sistema Living sensors a Ragusa

Carlo Trigona illustra il sistema Living sensors a Ragusa

Ricerche che sono state premiate anche dall’associazione Ragusani nel Mondo 

Il docente Carlo Trigona ha ricevuto nei giorni scorsi il prestigioso premio Speciale per la Ricerca da parte dell’associazione “Ragusani nel Mondo” per le sue ricerche su sensori, energy harvesting ed elettronica basati su sistemi pianta-terreno. 

L’associazione celebra da 28 anni l’eccellenza ragusana nel mondo, riconoscendo il talento, l’operosità, la capacità imprenditoriale, la fantasia, l’intraprendenza e il dinamismo di professionisti che si sono affermati dentro e fuori dall’area iblea. 

Il premio segna da oltre due decenni la storia socio-culturale non solo della provincia ed è stato consegnato durante una manifestazione pubblica nella centralissima Piazza Libertà di Ragusa alla presenza di migliaia di spettatori.. 

Il prof. Trigona (vai alla video intervista) è stato insignito del prestigioso premio per essersi distinto per l’importante contributo scientifico nel contesto dell’attività di ricerca che svolge nell’Università di Catania e che nel corso degli anni ha visto copiose pubblicazioni, attività di tutela della proprietà intellettuale, divulgazioni in congressi nazionali ed internazionali, collaborazioni e attività multidisciplinari con altri dipartimenti (Fisica e Astronomia; Agricoltura, Alimentazione e Ambiente; Scienze biologiche, geologiche e ambientali; Scienze umanistiche) dell’ateneo catanese e anche con altre università nazionali e internazionali. 

Un momento della premiazione a Ragusa

Un momento della premiazione a Ragusa