Un team dell’Università di Catania trasforma argille e oli essenziali in nano-biopesticidi ecocompatibili unendo ricerca, biodiversità e sostenibilità per rivoluzionare l’agricoltura mediterranea
Un futuro agricolo più sostenibile, innovativo e rispettoso dell’ambiente nasce nel cuore del Mediterraneo. Si chiama EONANOBIOPS - Essential Oil-derived Next generation Nano-Biopesticides for Sustainable Eco-Friendly Agriculture ed è un progetto internazionale che punta a trasformare radicalmente la gestione dei parassiti delle colture, sviluppando una nuova generazione di nano-biopesticidi ecocompatibili derivati da oli essenziali naturali (EOs).
Una risposta sostenibile alle sfide dell’agricoltura mediterranea
L’obiettivo di EONANOBIOPS è ambizioso: offrire un’alternativa efficace e biodegradabile ai pesticidi chimici di sintesi, riducendo gli impatti sull’ambiente e tutelando la salute umana. I biopesticidi a base di oli essenziali — estratti da piante aromatiche tipiche della macchia mediterranea — rappresentano una strategia innovativa per contrastare problemi sempre più urgenti come la resistenza dei parassiti, il degrado ambientale e la sicurezza alimentare.
Il progetto adotta un approccio transnazionale e collaborativo, riunendo centri di ricerca, università e PMI da Palestina, Tunisia, Grecia e Italia. Le attività spaziano dalla selezione e screening degli oli essenziali alla nano-incapsulazione delle formulazioni, fino alle valutazioni di sicurezza tossicologica ed ecologica, alla produzione pilota e alla validazione di mercato.
Una rete di eccellenze scientifiche nel Mediterraneo
Coordinato dal Biodiversity & Environmental Research Center (BERC) in Palestina, EONANOBIOPS coinvolge partner di primo piano come il Centre de Biotechnologie de Sfax (Tunisia), la National Technical University of Athens e l’Agricultural University of Athens (Grecia), l’An-Najah National University (Palestina), Connect’Innov (Tunisia) e l’Università di Catania (Italia).
Quest’ultima, attraverso il suo Dipartimento di Scienze Chimiche, è al centro dell’innovazione tecnologica del progetto. A guidare il gruppo di ricerca è Serena Riela, insieme a Vera Muccilli, Vincenzo Cunsolo, Rosaria Saletti e Nunzio Cardullo.

Il team di Unict
Dalla natura alla nanotecnologia: la ricerca dell’Università di Catania
“EONANOBIOPS punta a trasformare il modo di fare agricoltura nel Mediterraneo”, spiega la professoressa Serena Riela. “Vogliamo sostituire i pesticidi chimici tradizionali con biopesticidi naturali e sostenibili ottenuti dalla combinazione di argille minerali e oli essenziali di piante aromatiche locali, in particolare quelle endemiche della zona dell’Etna. Così valorizziamo la biodiversità e le risorse naturali del territorio, riducendo l’impatto ambientale e mantenendo un’elevata efficacia nella difesa delle colture”, aggiunge.
L’elemento più innovativo del progetto è proprio l’impiego delle nanotecnologie basate su argille naturali, materiali biodegradabili e a bassissimo costo che permettono di trasformare molecole volatili come gli oli essenziali in formulazioni intelligenti a rilascio controllato.
Come nascono i nano-biopesticidi
“Gli oli essenziali, estratti da piante mediterranee, vengono incapsulati all’interno di argille minerali, minuscoli contenitori naturali che rilasciano gradualmente le sostanze attive – spiega la prof.ssa Riela -. Questa tecnica migliora la stabilità e la durata degli oli, riducendone la volatilità e garantendo un effetto prolungato nel tempo”.
Il gruppo catanese lavora da oltre dieci anni sulla modifica chimica controllata di questi minerali, rendendoli sempre più selettivi ed efficienti. “È un approccio unico a livello internazionale - spiega la docente - che unisce chimica dei materiali e chimica verde, aprendo la strada a un’agricoltura davvero rispettosa dell’ambiente”.

Interazione olio-argilla
Le sfide scientifiche e la sinergia delle competenze
La ricerca affronta una doppia sfida: ottimizzare la formulazione nanostrutturata per garantire un rilascio controllato e, al tempo stesso, verificarne sicurezza ed efficacia in campo.
All’interno dell’Università di Catania, le attività si articolano su tre fronti: Nanocarrier a base di argille minerali naturali (coordinamento di Serena Riela), per veicolare gli oli essenziali in modo controllato e prolungare la protezione delle piante; Valorizzazione di scarti agroalimentari, come i semi di fichi d’India (gruppo Vera Muccilli e Nunzio Cardullo), per estrarre composti bioattivi da integrare nei biopesticidi in ottica di economia circolare; Analisi proteomica avanzata (Rosaria Saletti e Vincenzo Cunsolo), per verificare che le piante trattate mantengano inalterate le loro caratteristiche nutrizionali e compositive.
Una cooperazione mediterranea per l’innovazione verde
EONANOBIOPS è un modello virtuoso di ricerca mediterranea. Ogni partner contribuisce con competenze specifiche: il Biodiversity & Environmental Research Center si occupa della selezione e caratterizzazione delle piante aromatiche locali; il Centre de Biotechnologie de Sfax dello studio delle proprietà biologiche e antiparassitarie; Agricultural University of Athens dello sviluppo e test delle formulazioni bioattive; l’Università di Catania della progettazione dei sistemi di rilascio e validazione biologica. Questa rete multidisciplinare favorisce lo scambio di conoscenze e tecnologie tra le due sponde del Mediterraneo, rafforzando l’identità del bacino come laboratorio naturale di innovazione sostenibile.

Piantagione di pomodori
Benefici per agricoltori, comunità locali e green jobs
I primi beneficiari saranno gli agricoltori mediterranei, in particolare quelli che coltivano pomodoro, una coltura strategica per l’economia regionale. I nuovi nano-biopesticidi offriranno protezione efficace e sicura contro insetti e patogeni, senza lasciare residui nocivi nei suoli o nei frutti.
“Le comunità locali trarranno vantaggio dalla valorizzazione delle piante aromatiche autoctone e dal riutilizzo di scarti agroalimentari, che diventeranno risorse per la produzione di biocomposti attivi – precisa la prof.ssa Riela -. La creazione di unità pilota per la produzione dei nano-biopesticidi aprirà nuove opportunità occupazionali, formando competenze specializzate nel campo della chimica verde e dell’agricoltura sostenibile.”
“È un modello di ricerca che parte dal laboratorio e arriva al campo - sottolinea la docente - favorendo la nascita di nuove filiere produttive sostenibili e di green jobs qualificati che uniscono innovazione, tutela ambientale e sviluppo locale”.
Un progetto europeo per il futuro del Mediterraneo
EONANOBIOPS è cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg NEXT MED (2021–2027), con un budget complessivo di 2,77 milioni di euro, di cui 2,4 milioni (89%) come contributo UE. Il Programma promuove la cooperazione transfrontaliera per un Mediterraneo più innovativo, sostenibile e inclusivo.
Grazie a questa visione condivisa, EONANOBIOPS non è solo un progetto di ricerca, ma una pietra miliare verso un’agricoltura mediterranea più verde, intelligente e resiliente — dove scienza, natura e tecnologia si uniscono per proteggere le colture e il pianeta.


