L’Accademia Gioenia ha organizzato un Caffè scientifico per celebrare il “padre” della teoria dell’evoluzione
«Le idee rivoluzionarie, e la loro accettazione, tuttora sono definite un bollore di discussioni e continuano ad animare il dibattito scientifico». Con queste parole il prof. Daniele Condorelli, presidente dell’Accademia Gioenia, ha aperto i lavori del Caffè scientifico dedicato a Charles Darwin, il “padre” della teoria dell’evoluzione.
Non a caso il mondo scientifico ha dedicato al biologo, naturalista, geologo ed esploratore britannico la giornata del 12 febbraio – denominata Darwin Day – per riflettere sull'importanza della scienza e dell'evoluzione e per approfondire il contributo del grande naturalista britannico e il significato delle sue scoperte.
E proprio il prof. Daniele F. Condorelli, nel suo intervento, ha illustrato le prime occasioni in cui il concetto di evoluzione è stato discusso in ambito accademico. Attraverso un viaggio storico tra le prime teorie e le resistenze iniziali, il docente ha messo in luce l'importanza del dibattito scientifico su questo tema che ancora oggi appassiona gli studiosi.
Darwin, infatti, con la sua opera – L’origine delle specie pubblicata nel 1859 – ha rivoluzionato tutto il pensiero scientifico sull’evoluzione. Secondo lo studioso – sulla base di quel processo che definì “selezione naturale” - le variazioni ereditarie favorevoli alla sopravvivenza in un determinato ambiente tenderebbero a diventare sempre più frequenti nel passaggio generazionale.
L'incontro, moderato dal prof. Giorgio Sabella, responsabile scientifico del Museo di Zoologia e Casa delle farfalle, è proseguito con le relazioni delle docenti Bianca Maria Lombardo e Antonietta Rosso.

I docenti Bianca Maria Lombardo e Giorgio Sabella
La prof.ssa Bianca Maria Lombardo, docente di Evoluzione biologica al Dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali, che attraverso un’analisi del contesto storico dell’epoca ha approfondito come il naturalista britannico sia stato influenzato, non solo dalle scoperte scientifiche, ma anche dagli incontri con diverse correnti di pensiero e dalle sue esperienze personali.
E la docente ha ricordato il «viaggio di Darwin a bordo del Beagle, il confronto con opere di studiosi come Lamarck, Lyell e Malthus, e il dibattito scientifico dell’epoca furono elementi chiave che lo portarono a sviluppare la sua teoria».
«Il pensiero di Charles Darwin non nasce nel vuoto, ma è il risultato di un lungo percorso di osservazioni, influenze culturali e incontri con diverse teorie scientifiche. - spiega la professoressa – ha aggiunto la docente -. Tutte queste influenze contribuirono alla formulazione della teoria dell’evoluzione attraverso la selezione naturale. Teoria che ha fornito tantissimi dati e le basi per lo sviluppo di quello che oggi viene definito Sintesi Moderna».
L’evento che più di ogni altro segnò Darwin fu il suo viaggio intorno al mondo. Le osservazioni sulle specie delle Isole Galápagos, in particolare, lo portarono a riflettere sulle variazioni tra le specie e sull’adattamento all’ambiente.

Un momento dell'intervento della prof.ssa Antonietta Rosso
Il ruolo fondamentale dei fossili nella teoria dell’evoluzione è stato particolarmente approfondito durante l’intervento significativo della prof.ssa Antonietta Rosso, docente di Paleontologia e Paleoecologia al Dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali e responsabile scientifico del Museo di Paleontologia. La docente, nel suo intervento, ha illustrato come «le osservazioni di Darwin sui reperti fossili, raccolti durante il viaggio, abbiano contribuito alla sua comprensione della trasformazione delle specie nel tempo».
La docente, inoltre, ha illustrato, con una presentazione, alcuni degli esemplari fossili più significativi che Darwin ritrovò in Sud America e che mostravano sorprendenti somiglianze con specie ancora esistenti. «Tutte queste osservazioni aiutarono Darwin per andare a definire quello che egli chiamò “successione della specie” – ha spiegato la prof.ssa Rosso -. Questi ritrovamenti rafforzarono la sua ipotesi sull’esistenza di forme di transizione tra gruppi di organismi».
La docente, inoltre, ha sottolineato «l’importanza della paleontologia moderna nel confermare e arricchire la teoria evoluzionistica, grazie alle nuove scoperte di fossili di transizione che colmano le lacune del passato e dimostrano il legame tra gruppi di organismi diversi».