E la spiaggia è ripulita

Al fianco di studentesse e studenti anche “SANDRO”, il prototipo realizzato dal progetto BioBlu

Alfio Russo
Fai la differenza, un momento della giornata
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Armati di guanti e pinze hanno ripulito la spiaggia e il litorale della Playa adiacente all’area dell’ex Lido Università. Protagonisti un centinaio di studentesse e studenti dell’ateneo catanese insieme con i docenti e il personale tecnico-amministrativo.

Tra i rifiuti c’era un po’ di tutto: dal legname, tronchi, cime e resti di imbarcazioni da piccola pesca finiti a riva a causa delle mareggiate dei giorni scorsi alle ‘classiche’ bottiglie in vetro e in plastica oltre alle lattine abbandonate dai primi bagnanti. 

Nel giro di poche ore la spiaggia è stata ripulita grazie al waste mob Fai la differenza organizzato dall’Area della Terza Missione d'Ateneo nell'ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile 2023. 

Al fianco dei giovani volontari anche SANDRO, il prototipo di un sistema robotico sviluppato all’interno del progetto Interreg Italia-Malta BioBlu che grazie al suo braccio ha rimosso principalmente le bottiglie di plastica.

BioBlu, il robot raccogli rifiuti

Il robot SANDRO in azione 

«Il robot è un prototipo sofisticato con diverse tecnologie per la localizzazione, movimentazione e aggiramento degli ostacoli che in questo caso sono applicate ad una problematica ambientale – ha spiegato il prof. Giovanni Muscato, direttore del Dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica di Unict e responsabile scientifico del progetto BioBlu per l'ateneo catanese -. Quindi robotica non solo per esplorare i pianeti o in ambito industriale, ma anche per applicazioni in ambito ambientale». 

«Si tratta di un sistema molto complesso e costoso che potrebbe diventare un prodotto commerciale – ha aggiunto il docente insieme con il suo gruppo di ricerca -, ma è solo attraverso questi studi e queste ricerche che possiamo arrivare a sistemi complessi». 

Il prototipo, dunque, dopo le esperienze lungo le spiagge di Milazzo e dell’isola di Gozo a Malta, è stato testato anche a Catania. 

«Unict si è dotata di una cabina di regia sulla sostenibilità ambientale e ha avviato diversi progetti e iniziativa mirati alla mobilità sostenibile, all’uso sostenibile delle risorse e ai cambiamenti climatici – ha spiegato il prof. Federico Vagliasindi, delegato all’Uso sostenibile delle risorse -. Nel piano strategico di Unict c’è particolare interesse al raggiungimento di questi obiettivi di sostenibilità ambientale con tante iniziative, non a caso da tempo è stata organizzata la raccolta differenziata in ateneo che coinvolge tutta la comunità accademica con ottimi risultati. Siamo arrivati al 70% di raccolta differenziata nelle strutture Unict, ma abbiamo avviato diverse iniziative per la riduzione dell’uso della plastica e per gli acquisti verdi».

Nel contesto della giornata il docente ha aggiunto che «Unict deve avere un ruolo importante di sensibilizzazione verso queste tematiche oltre alle proprie attività istituzionali di formazione e ricerca».

«Alla luce delle problematiche inerenti allo smaltimento dei rifiuti, Unict deve partecipare attivamente a queste iniziative di sensibilizzazione ed esserne promotrice delle stesse. E soprattutto l’invito è di non disperdere rifiuti nell’ambiente sia in spiaggia, sia nelle strade della nostra città» ha aggiunto.

Il team etneo di BioBlu

Il team etneo del progetto BioBlu

Sulla iniziativa, organizzata nell’ambito del Festival dello Sviluppo sostenibile 2023 è intervenuta anche Agata Basile dell’Ufficio politiche per la sostenibilità d’ateneo. «Unict deve essere il faro per la comunità catanese e anche per la città, la guida ad investire sempre più sullo sviluppo sostenibile – ha spiegato -. Grazie agli studenti abbiamo ripulito un’area dell’ateneo rendendola maggiormente fruibile e soprattutto sensibilizzato i giovani e i bagnanti verso tutte queste tematiche».

Sulla stessa linea anche Fabio Branca dell’Area della Terza missione, il quale ha evidenziato il contributo dell’Ufficio Gestione riserve naturale. «Unict è l’unico ateneo in Italia a gestire direttamente le aree protette, in particolar modo sono ben sette, e a proteggerle e a valorizzarle tramite azioni di gestione sostenibile – ha spiegato -. Abbiamo avviato numerose iniziative per la sensibilizzazione alla tutela del patrimonio naturalistico coinvolgendo le nuove generazioni che rappresentano il futuro della nostra società».

Parte dei rifiuti raccolti

Parte dei rifiuti raccolti nel corso della giornata