Elezioni Cnsu: il candidato Gianfrancesco Pisa

Iscritto in Giurisprudenza, 26 anni, correrà per la lista UDU-Liste Indipendenti, Liste di Sinistra

Davide Rinaldi

Gianfrancesco Pisa, detto Franz, ha 26 anni ed è iscritto in Giurisprudenza, correrà per la lista UDU-Liste Indipendenti, Liste di Sinistra.

Sei candidato al Cnsu, qual è la tua visione su quest’organo? Secondo te sarebbero necessarie delle modifiche?

È un organo consultivo che io considero il cervello dell’Università. Sicuramente concedere maggiori competenze tecniche avrebbe una duplice funzione: far sì che la voce degli studenti sia più rilevante e, allo stesso tempo avere un riflesso psicologico sugli studenti, cioè attraverso l’esercizio del proprio voto si fa sì che gli studenti possano incidere e cambiare qualcosa; quindi costruire un CNSU in cui tale voce possa realmente influenzare le decisioni prese in merito all’ambito universitario avrebbe sicuramente effetti positivi.

Passando adesso alla tua candidatura, con quale associazione ti stai candidando e cosa ti ha spinto a farlo?

Io mi candido nelle liste di UDU, che è una lista nazionale, faccio parte dell’associazione Koinè e nello specifico sono presidente di GiurisprudenzAttiva che è il nostro nucleo nella sua dimensione universitaria in Giurisprudenza ma è anche un ente per la promozione sociale la quale oltre ad occuparsi di attività didattiche attinenti al mondo giuridico, sta diventando un punto di riferimento per tutte quelle “anime giuriste” nel mondo del post-laurea.

Su cosa o meglio chi mi ha spinto a candidarmi rispondo che mi ha spinto a candidarmi Peppe, mi ha spinto a candidarmi Francesca, mi ha spinto a candidarmi Erika e molti altri. Sono amici e colleghi in cui mi rivedo, mi rivedo nelle loro storie perché, per mie esperienze personali, le ho vissute un po’ tutte: ho cambiato facoltà al primo anno venendo qui a Giurisprudenza, mi sono trasferito a Roma per poi tornare a Catania, quindi ho vissuto buona parte delle difficoltà che questi amici e colleghi affrontano giorno per giorno e ho pensato che se non ci impegniamo noi adesso, se non mandiamo alcun segnale e ci pieghiamo a questa logica sistemica che esiste in Italia da non so quanto di piegare la testa e subire, quando dovremmo agire? Quindi mi candido un po' per tutti e tutte.

Quali saranno le primissime "battaglie" che affronterai se venissi eletto?

C’è una battaglia che sto affrontando ancor prima della mia candidatura che è quella sul voto. Infatti se ci guardiamo intorno vediamo che non c’è più fede nella cosa pubblica o per meglio dire non c’è più voglia di credere di poter cambiare le cose attraverso il voto, quindi vogliamo innanzitutto che le persone vengano ascoltate e capite. Io prima di chiedere il sostegno degli elettori, chiedo loro cosa stanno vivendo perché è l’unico modo di coinvolgere gli altri.

Quindi la mia prima battaglia è combattere questo astensionismo dilagante e far si che le persone si sentano parte di qualcosa. Per quanto invece riguarda le battaglie all’interno del CNSU, ce ne sono di molte e urgenti ma sicuramente quella che io considero la più grave riguarda stage e tirocini perché tanti amici e colleghi vivono estreme situazioni di disagio ad esempio scegliere se svolgere il tirocinio o seguire le lezioni.

Ma ci sono altre gravi problematiche come il costo delle case per studenti: può sembrare paradossale visti i recenti articoli di cronaca che premiano Catania come miglior città universitaria annoverando anche il basso costo degli affitti ma dobbiamo considerare la differenza di reddito tra le famiglie settentrionali e quelle meridionali”.

Il tuo programma perché si differenzia da quello degli altri candidati e perché gli studenti dovrebbero votarti?

Il primo punto è sicuramente il supporto psicologico, poiché quasi tutti gli studenti mi pongono tale problema. Il secondo punto è: basta “idonei non beneficiari” per quanto riguarda le borse di studio perché tutti devono avere le stesse possibilità nello stesso momento. Ribadisco la mia posizione sui tirocini, al mondo post-laurea, ai servizi che l’Università offre e alla sicurezza nelle aree intorno alle facoltà e nella città in generale.

Queste sono comunque le tematiche che vogliamo affrontare. Stiamo pubblicando pillole di programma disponibili sui nostri canali social. Io sto comunque girando i vari dipartimenti, come dicevo prima, ascoltando e osservando le varie problematiche che mi vengono sottoposte.

Sulla domanda “perché gli altri dovrebbero votarmi” io non posso dire perché dovrebbero farlo, io posso dire quello che penso in modo tale che, se gli altri si riconoscono in me cosi come mi riconosco io nelle loro storie, sarò felice e onorato di ricevere il loro supporto ma comunque, a prescindere dal voto, dev’esserci la consapevolezza di sentirsi coinvolti. L’importante è che se io porto avanti una battaglia lo faccio per ciascun studente, per ognuno di loro. Questo è perché mi candido e chiedo il loro sostegno.

Come pensi di coinvolgere gli studenti durante il tuo mandato?

Sicuramente i social saranno il primo strumento con cui coinvolgerò la comunità studentesca, costituiscono una delle vie per comunicare ma il modo più importante per farlo è non perdere il contatto umano perché parlare solo esclusivamente dai social fa perdere di vista l’obiettivo di far sentire le persone coinvolte.

Gianfrancesco Pisa

Gianfrancesco Pisa

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