Elezioni Cnsu, il candidato Lorenzo Gennaro

Iscritto in Giurisprudenza, 21 anni, correrà per la lista Progetto Uniamoci

Davide Rinaldi

Lorenzo Gennaro, 21 anni, iscritto in Giurisprudenza, correrà per la lista Progetto Uniamoci

Sei candidato al Cnsu, qual è la tua visione su quest’organo? Secondo te sarebbero necessarie delle modifiche?

A mio parere quest’organo dovrebbe essere quel punto d’incontro tra il Ministero e lo studente. Più che delle modifiche o rimodulazioni io parlerei di una maggiore valorizzazione di esso con un ruolo più incisivo rispetto a quelle che sono le scelte nevralgiche dell’Università perché il coinvolgimento degli studenti deve essere finalizzato a sentire la parola dello studente da cui trarre le valutazioni necessarie per agevolare la vita dello stesso.

Quindi è necessaria una valorizzazione, sia del Cnsu, sia della Comunità delle Università del Mediterraneo e, infine, delle comunità accademiche per far sì che si realizzi una rappresentanza vera, concreta e reale.

Passando adesso alla tua candidatura, con quale associazione ti stai candidando e cosa ti ha spinto a farlo?

Io mi candido con Progetto Uniamoci che è una lista costituita da diverse associazioni universitarie e da diversi soggetti che hanno esperienze e orientamenti diversi ma ci siamo ritrovati nel proporre un’alterativa seria, innovativa e che proponga degli interventi normativi rivolti agli studenti. Vogliamo proporci come una lista che ha un’idea chiara sui temi e problemi che gli studenti devono affrontare.

Questa candidatura è frutto di un importante ragionamento che parte da un confronto con la presidentessa dell’associazione Cambiamento qui a Unict. Mi ha spinto la voglia di partecipare a tale competizione e, laddove potesse essere seguita da una vittoria, permettere ad un gruppo come il mio di poter rappresentare uno studente indipendentemente dai colori politici, che ha le idee chiare su ciò che vuole fare e che voglia ascoltare le persone per proporre e trovare soluzioni ai problemi.

Quali saranno le primissime "battaglie" che affronterai se venissi eletto?

Sicuramente la questione del caro-affitti. La carriera universitaria ti mette davanti ad un bivio evidente: se io frequentassi l’Università di Milano, per viverci, la mia famiglia dovrebbe pagare più di mille euro al mese per una stanza, quindi la soluzione non è chiedere soldi allo Stato (il quale dovrebbe imporre nuove tasse ai cittadini per permettersi questa ulteriore spesa), ma bensì un’agevolazione che abbia due obiettivi: contrastare quei proprietari di casa che propongono la stipulazione di  contratti a nero svantaggiando personalmente e giuridicamente lo studente.

Infatti se quest’ultimo riuscirà a rientrare nella casa dello studente l’anno successivo, senza contratto non potrà richiedere il rimborso e, di conseguenza, non potrà accedere a tale beneficio.

La nostra proposta è dunque questa: agevolare il rapporto erogatorio da entrambe le parti disponendo una modifica nel campo delle locazioni abitative e prevedere una riduzione dell’Imu a condizione che tale riduzione venga ad essere ripartita. Quindi se io proprietario devo pagare 3000 euro di Imu e lo Stato mi sgraverà 1500 euro io li toglierò dal canone di locazione abitativa agli studenti universitari in modo tale che il locatore è agevolato e gli convenga stipulare un contratto regolare e allo stesso tempo abbassando il prezzo della casa cosi da attrarre più studenti.

Il tuo programma perché si differenzia da quello degli altri candidati e perché gli studenti dovrebbero votarti?

Noi valutiamo le nostre proposte in modo tale che siano serie, concrete, e realizzabili. Innanzitutto un taglio alle tasse universitarie aumentando la soglia Isee. Ripropongo l’aiuto sia per lo studente che per il locatore; miglioramento del benessere universitario tramite supporto in tema di violenza di genere; la salute mentale costituisce un altro tema importante e soprattutto un’integrazione relativa agli studenti e studentesse rifugiati che risultano essere più emarginati.

Poi ovviamente un sussidio statale per chi vive in condizioni particolari ad esempio le studentesse madri che è un tema importante spesso oggetto di polemica quando in realtà dovrebbe essere maggiormente preso in considerazione.

A seguire i tirocini che non devono essere utilizzati come uno strumento di sfruttamento dello studente il quale dev’essere agevolato attraverso un’Università che lo prospetti in maniera chiara ed evidente sul mercato del lavoro e non debba essere ostacolato.

Per questo chiediamo tirocini formativi retribuiti e al contempo un miglioramento di quelli relativi alle lauree abilitanti, per esempio per Giurisprudenza chiedere l’anticipazione del tirocinio forense. Infine l’istituzione della tessera nazionale degli studenti per la mobilità. Per altri dettagli esorto gli studenti a visualizzare i nostri canali social.

Come pensi di coinvolgere gli studenti durante il tuo mandato?

Ritengo che una comunicazione chiara sia essenziale. Mi riferisco all’organizzazione di riunioni prima che io parta per Roma, oltreché utilizzare i profili social per andare a carpire i problemi degli studenti e trasformarli in proposte risolutive. 

Lorenzo Gennaro

Lorenzo Gennaro

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