Elezioni Cnsu, il candidato Roberto Argenti

Laureato in Storia, Politica e Relazioni Internazionali, è iscritto al corso di laurea magistrale in Economia e Politiche Pubbliche, ha 25 anni, e correrà con la lista Azione Universitaria

Davide Rinaldi

Roberto Argenti, 25 anni, ha conseguito la laurea triennale in Storia, Politica e Relazioni Internazionali e attualmente è iscritto al corso di laurea magistrale in Economia e Politiche Pubbliche. Correrà con la lista Azione Universitaria.

Sei candidato al Cnsu, qual è la tua visione su quest’organo? Secondo te sarebbero necessarie delle modifiche?

Il Cnsu non può promulgare delle leggi, ma è un organo consultivo. Penso che la sua impostazione attuale sia sufficiente in quanto non ritengo che debba essere una sorta di consiglio di amministrazione.

Non escludo che, in base agli orientamenti e alla sensibilità del Ministro in carica, l’organo possa avere più o meno rilevanza. Voglio ricordare che esso non è sempre esistito quindi secondo me in futuro, se avremo un Ministro che magari avrà fatto politica universitaria in prima persona, potrà far sì che il Cnsu assuma un maggiore peso decisionale in merito alle politiche relative all’ambito accademico.

Passando adesso alla tua candidatura, con quale associazione ti stai candidando e cosa ti ha spinto a farlo?

Io sono candidato con Azione Universitaria, che è praticamente la bandiera della mia vita. Ho sempre fatto rappresentanza con questa associazione, quindi per me è una candidatura, se posso dirlo, piuttosto “naturale”, l’ho accettata con felicità perché costituisce per me il culmine di un percorso sempre dalla stessa parte.

A differenza di altre liste al Cnsu, ho la fortuna e l'orgoglio di potermi candidare con quest’associazione con la quale sono stato eletto al corso di laurea qualche anno fa; quindi mi ha spinto semplicemente il credere nei percorsi.

Quali saranno le primissime "battaglie" che affronterai se venissi eletto?

Innanzitutto la primissima battaglia con cui mi piacerebbe emergere al Cnsu è quella della condizione di uno studente del Sud Italia e dell'ateneo catanese in particolare.

Io ritengo che tale battaglia, che è proprio un modus operandi che voglio attuare, è quella di essere propositivo; penso inoltre che, per quanto riguarda il diritto allo studio o di servizi, siamo un po' indietro rispetto ad atenei come quelli del Centro o Nord Italia dove la vita studentesca,  secondo me, è diversa e migliore.

Faccio questo banale esempio: il nostro ateneo qualche anno fa regalava le borracce personalizzate agli studenti delle superiori che venivano agli orientamenti. Ovviamente è solo un piccolo esempio ma voglio partire da qui anche per arrivare a parlare dei dispenser d’acqua che ogni Università che si rispetti possiede e che dovrebbero costituire un servizio basilare per gli studenti.

Poi cercare di dare voce agli universitari del Sud Italia,  evitando che emigrino o vadano a studiare in atenei extra-regionali implementando i servizi e permettendo loro di restare. Inoltre farò sentire la mia voce in merito ai trasporti pubblici perchè, come sappiamo, la Sicilia presenta gravi carenze in questo settore e sono necessari dei miglioramenti.

Non ritengo giusto che uno studente debba affittare una stanza quando potrebbe muoversi tramite tali mezzi, situazione che al Nord si vive quotidianamente.

Quindi tornando alla domanda, la base del mio operato in Cnsu è la salvaguardia e la lotta per noi studenti del Sud Italia.

Il tuo programma perché si differenzia da quello degli altri candidati e perché gli studenti dovrebbero votarti?

Io mi propongo alla comunità studentesca perché, dopo anni di rappresentanza, ritengo di avere acquisito la competenza e la sensibilità necessarie per mettermi al servizio degli studenti (sono stato infatti consigliere del corso di laurea e al Nucleo di Valutazione dell’ateneo); sò cosa significa parlare di piani di studio, di materie che vanno rimodulate, di aiuto concreto allo studente che segue un corso anche consentendogli di mettersi in contatto con un docente.

Grazie a queste esperienze ho acquisito una competenza trasversale sull’ateneo.

Invece per quanto riguarda il programma posso dire che ho la fortuna di fare parte di una struttura nazionale che è presente in tutti i distretti del Cnsu con lo stesso simbolo, quindi abbiamo un programma nazionale (ci teniamo a dirlo) che io ho poi arricchito in base alle esigenze della nostra Università, per esempio mi sono soffermato sull’orientamento: ritengo che esso debba essere modificato attraverso dei questionari da far compilare agli studenti delle scuole superiori.

Un’altra richiesta su cui mi batterò è il ricalcolo dell'Isee, il quale deve basarsi sui redditi e non sul patrimonio, questione che sottoporremo all'attenzione del ministero poiché riteniamo che il diritto allo studio vada garantito in maniera equa e dignitosa.

Poi ci occuperemo della situazione attuale della qualità psicologica degli studenti proponendo l'istituzione di uno sportello psicologico fisico e fisso per ogni facoltà e ateneo. Oggi vi è negli atenei italiani in media un solo psicologo per 5000 studenti noi chiediamo invece che ce ne sia uno ogni 1500 come nelle altre Università europee.

Ritengo inoltre che bisogna implementare il personale tecnico-amministrativo vista la carenza generalizzata anche per snellire le procedure burocratiche; per esempio nel dipartimento di Professioni Sanitarie hanno meno appelli di laurea (1-2 l’anno) e mi sembra fuori dal normale.

Oppure il problema dei tirocini, i quali sono molto cospicui per numero di ore ma poco retribuiti. Io credo sia necessario che l’Università venga incontro ai tirocinanti applicando una serie di sgravi sulla retta annuale.

Come pensi di coinvolgere gli studenti durante il tuo mandato?

Come dicevo prima vengo da un'esperienza abbastanza pratica nel mondo della  rappresentanza. La cosa più importante che farò è proprio questa: parlare (come faccio costantemente) e, al tempo stesso,  ascoltare i problemi che gli studenti mi pongono. Se verrò eletto farò ciò che ho sempre fatto ossia girare facoltà per facoltà, stare in mezzo agli studenti e farmi raccontare cosa ne pensano dell'andamento del loro percorso e dell’ateneo. 

Roberto Argenti

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