Una marea di studentesse e di studenti hanno riempito la sala conferenze della struttura di via Gravina tra emozioni, ansie, voglia di imparare e anche tanti sorrisi
Sono entrati alla spicciolata, con i loro zaini pieni di sogni, qualche quaderno dove prendere appunti e l’immancabile smartphone incollato alla mano per raccontare ai propri familiari e amici il loro primo giorno in Erasmus.
E tra i sorrisi, ma anche un po’ di ansia, sono cominciate le prime strette di mano, gli scambi di numeri di telefono con i nuovi colleghi e i selfie per immortalare l’inizio di questa avventura nella città di Catania.
Per 284 studentesse e studenti provenienti da 28 Paesi è cominciata così – nella sala conferenze della struttura di via Gravina del Dipartimento di Scienze politiche e sociali – la nuova esperienza che, inevitabilmente, rimarrà impressa nella loro memoria.
L’Erasmus+ - il programma dell'UE per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa - non è soltanto l’inizio di un percorso accademico, ma una vera e propria avventura personale, fatta di emozioni contrastanti e di infinite opportunità.
E sarà così per i quasi 300 studenti – molto folta la rappresentanza spagnola con 127 presenti, seguiti dai 40 provenienti dalla Germania, i 37 della Polonia e i 25 dalla Francia – che, in apertura del primo semestre dell’anno accademico 2025-2026, sono stati accolti in occasione del Welcome Day organizzato dall’ateneo catanese dalla prof.ssa Maria Alessandra Ragusa, delegata alla Internazionalizzazione della didattica, e dalle dott.sse Giusy Catanese e Alessia Patanè, rispettivamente coordinatrice dell’Unità operativa Relazioni internazionali e responsabile Erasmus Incoming, insieme con lo staff dell'Uori.
Nei loro occhi l’entusiasmo della scoperta di una città da esplorare, di un’università tutta da conoscere, di una cultura diversa pronta ad aprirsi. Un ambiente nuovo da conoscere non solo come luogo e cultura, ma anche come prime lezioni in una lingua straniera, un pizzico di solitudine per chi non conosce nessuno. Un’esperienza che mette alla prova, ma che proprio per questo diventa formativa aprendosi alla speranza perché l’Erasmus è sinonimo di incontri, di amicizie che nascono nelle residenze studentesche, nelle aule universitarie o durante una serata improvvisata.
Legami che spesso si rivelano duraturi e capaci di superare i confini geografici. E poi non manca la dimensione più intima e romantica di una città con le sue particolarità: palazzi storici ricchi di cultura baciati quasi sempre dal sole, le tipicità culinarie e il “siciliano”, una lingua romanza che affascina. Il tutto mescolato con le bellezze naturalistiche di un territorio in cui l’Etna, il vulcano attivo con le sue eruzioni, si affaccia su un mare quasi sempre gradevole in tutte le stagioni.
È andato così il primo giorno di Erasmus, e non è stato solo un punto di partenza accademico. È stata per i quasi 300 studenti – tra loro anche tre svedesi, due norvegesi, due sloveni, un bielorusso e anche un turkmeno che per la “prima” volta hanno scelto l’Università di Catania per l’Erasmus - l’apertura di un capitolo unico della vita, in cui emozioni, paure e sogni si fondono, dando inizio a un viaggio che trasforma profondamente chi lo intraprende.
Le studentesse e gli studenti Erasmus+ a Catania
Erasmus, un’occasione di incontro tra culture diverse
«Vedere insieme tantissimi studenti provenienti da numerosi Paesi è motivo di gioia e di speranza – ha spiegato la prof.ssa Maria Alessandra Ragusa -. Il programma Erasmus+ rappresenta una esperienza di studio e di vita, di confronto e di crescita personale e professionale tra nuove lingue, tradizioni e contesti da conoscere e vivere. Un’occasione per formare la prossima generazione di europei e soprattutto un futuro di pace».
A seguire sono intervenute Giusy Catanese e Alessia Patanè che si sono soffermate sulle opportunità offerte da Unict. La dott.ssa Catanese, in apertura, ha ricordato la collega Valentina Barbagallo, recentemente scomparsa, che ricopriva il ruolo di coordinatrice dell'Uori. «Sarebbe stata felice di vedervi, siete tantissimi, a testimonianza del lungo lavoro svolto in questi anni - ha detto -. Da considerare che lo scorso anno Unict ha ospitato 290 studenti e studentesse stranieri nei due semestri».
La prof.ssa Rosaria Sardo (coordinatrice della School of Italian Language and Culture), invece, ha presentato i servizi linguistici e i corsi intensivi di italiano, mentre Angelo Pappalardo i servizi It, Fabio Filippino si è soffermato sulla sicurezza e prevenzione dei rischi e Daniela Filippone sulle attività sportive del Cus Catania.
E ancora sono state presentate le biblioteche, mense, alloggi, mediazione culturale per extra-UE e il calendario degli appuntamenti sociali e culturali organizzati con le associazioni studentesche. Tra le opportunità, anche il progetto teatrale europeo Scena Erasmus, a cura di Graziana Lo Brutto e Chiara Seminara. Un focus specifico è stato dedicato all’inclusione con l’intervento del Cinap - Centro Servizi per le Disabilità e l’Inclusione. La giornata si è conclusa con la presentazione delle attività delle associazioni studentesche.
In foto da sinistra la prof.ssa Maria Alessandra Ragusa e la dott.ssa Giusy Catanese
Catania e la sua Università, la scelta delle studentesse e degli studenti Erasmus
I “nuovi” Erasmo da Rotterdam appena arrivati a Catania sono pieni di sogni, emozioni, voglia di imparare e di conoscere: dalla lingua alla cultura, dal corso di studi scelto a nuove metodologie di studio.
Per Suteu Luz Maria Milagros, proveniente dalla Universitatea 1 Decebrie 1918 di Alba Iulia in Romania, i motivi che l’hanno spinta fino a Catania sono la «conoscenza del diritto, apprendere la lingua italiana e fare nuove amicizie». «Sono nata in Spagna, ma vivo in Romania – racconta -. Studio Giurisprudenza e ho scelto Catania e la sua Università proprio la lunga e storica tradizione nel campo del diritto. Ovviamente ho interesse e voglia di imparare l’italiano».
Fynn Wittemoller dell’University of Würzburg, Würzburg in Germania studierà Fisica. «Ho scelto Catania perchè non sono mai stato in Sicilia. Adoro il mare, la natura e ho interesse ad apprendere la cultura del vostro paese e la lingua Italiana – spiega -. Le mie aspettative su Catania? Conoscere meglio la cultura e le tradizioni italiane, frequentare le lezioni universitarie e anche avere tempo per fare nuove amicizie e svagarmi».
È spagnola, ma di chiare origini italiane. Lucia Barbagallo dell’University of Barcelona in Spagna è una studentessa di Farmacia e ha scelto Catania «principalmente perché amo la cultura italiana e perché le condizioni climatiche sono qui molto favorevoli rispetto ad altre città italiane e molto simili a quelle in Spagna». «Vorrei fare nuove amicizie e visitare il vostro paese perché è bellissimo», ha aggiunto.
Kleisny Demian della FAU – Università Friedrich-Alexander di Erlangen-Norimberga in Germania vuole approfondire le materie storiche e ha scelto Catania «perché mi piace l’atmosfera di questa città, il clima gradevole tutto l’anno e perchè ritengo che questa possa essere una esperienza piacevole, differente dall’atmosfera del mio paese». «Questa sarà senz’altro una piacevole avventura e non vedo l’ora di immergermi nella cultura del vostro paese, apprendere l’italiano e fare nuove amicizie».




