L’incontro a tutto campo con il protagonista di serie come “Skam” e “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi a Etna Comics
Francesco Centorame, classe 1996, è stato protagonista di un intenso scambio con il pubblico di spettatori accorsi all’edizione 2024 di Etna Comics, il festival di cinema, fumetto e cultura pop della città etnea. Le domande e gli scambi, stimolati dallo stesso, sono stati l’occasione per scoprire curiosità intorno alla sua vita e al suo percorso artistico.
Com’è nata la passione per la recitazione
L’attore ha iniziato a raccontare il suo percorso e la nascita di questa passione che adesso è anche il suo lavoro. Francesco proviene da Montesilvano, un paesino in provincia di Pescara, con tanti campi da calcio ma pochissimi teatri.
Centorame ha confidato di aver iniziato un percorso psicoterapeutico nell’età adolescenziale, a causa di numerosi attacchi di panico. Gli venne consigliata la teatro-terapia e da lì capì che aveva bisogno di praticare quest’arte per stare veramente bene. Dopo qualche anno, ha raccontato di aver incontrato un’agenzia con cui ha iniziato poi un percorso di inserimento nel mondo cinematografico. «Il bello di questo che cos’è? È che non ho iniziato perché volevo fare l’attore, ho iniziato per capire come funzionavo, come io rispondevo alle emozioni».
Durante il dialogo l’interprete ha approfondito alcuni dei personaggi della sua carriera, come Elia della serie Skam Italia (2018-) e Giulio del film campione di incassi C’è ancora domani di Paola Cortellesi (2023) parlando poi anche di altri film e videoclip di cui ha fatto parte.
Francesco Centorame che dialoga con il pubblico
La responsabilità di un attore verso la società
Il giovane artista ha confessato che il ruolo da protagonista nella quinta stagione di Skam Italia non era previsto sin sa subito. La produzione seriale avrebbe dovuto interrompersi alla seconda stagione ma il successo ottenuto e il legame creato all’interno del cast hanno fatto sì che le riprese per le stagioni successive proseguissero.
Per Francesco la proposta è stata inaspettata, un po’ come la tematica che il suo personaggio avrebbe dovuto affrontare, quello del ‘micropene’. Senza esitare molto, l’attore ha accettato motivato dal fatto che si tratta di una tematica affrontata cinematograficamente solo in Francia (tramite un cortometraggio) e dal fatto di poter aiutare coloro che si trovano nella medesima situazione.
Ha così intrapreso un intenso lavoro insieme all’organizzazione della serie, affiancati da una sessuologa, per cercare di comprendere a pieno il punto di vista di Elia, analizzando la sua condizione e abbattendo filtri e ostacoli. Francesco si è informato molto e ha conosciuto tantissimi ragazzi disposti a parlare dei loro disagi e delle loro lotte contro una società pronta ancora oggi a giudicare.
Sin dall’inizio, ha sfruttato quest’occasione per una crescita, non solo personale, ma anche collettiva. Da allora ha utilizzato Skam come mezzo per arrivare a quelle persone che hanno bisogno di non sentirsi sole. La difficoltà che la maggior parte dei ragazzi hanno, denunciata dall’attore, sta nel confidare agli amici il proprio ‘disagio’, questione perfettamente rappresentata da questo estratto dalla quinta stagione di Skam.
Una sequenza dalla quinta stagione di Skam sul disagio fra adolescenti
Continuare a studiare e apprendere dagli altri
Il provino per il film Gli anni più belli (2020), la storia della crescita di tre amici tra gli eventi storici dell’Italia dagli anni Ottanta in poi, è andato subito bene per il giovane. In questo film l’attore è stato chiamato a interpretare la versione adolescente di Giulio Ristuccia, figlio di un meccanico violento e imbroglione, interpretato in età adulta da Pierfrancesco Favino.
Centorame ha sottolineato quanto sia stato piacevole lavorare sul set con il cast e in particolare con il regista Muccino grazie alla sua «immane energia e voglia di ‘giocare’ con i personaggi».
Nel 2022 arriva Il colibrì di Francesca Archibugi, apprezzato dal pubblico e dalla critica. Anche qui a Centorame è stata riproposta la possibilità di interpretare la versione giovane di Pierfrancesco Favino, noto nel film come Marco Carrera. Per poter partecipare a questo film, sulla situazione precaria di un uomo borghese fra famiglia e desideri, ha rifiutato una proposta ricevuta qualche giorno prima, in cui avrebbe dovuto interpretare il protagonista di una serie (di cui non ha svelato il nome) ma che lo avrebbe portato ad un successo sicuro. Francesco ha rinunciato soprattutto perché prendere parte a una produzione simile gli avrebbe consentito di continuare ad alimentare la sua voglia di studiare.
Grazie a questo film, ha confessato, di aver avuto la possibilità di imparare tanto da Favino, approfondendo il toscano, lavorando sulle azioni che compie un attore, come se fosse un corso; infatti, ha aggiunto: «era come andare a scuola venendo pagato». In più in quell’anno, durante il set, ha avuto l’occasione di conoscere il suo mito Nanni Moretti.
Giulio Ristuccia, Riccardo Morozzi e Paolo Incoronato in “Gli anni più belli”
La sperimentazione e la maturità attoriale
Centorame si è anche cimentato nella recitazione all’interno di videoclip. Uno su tutti ricordiamo quello di Michele BraviMantieni il bacio con dei protagonisti omosessuali. Alla domanda sulla differenza percepita tra la registrazione di un video e una serie o un film, l’attore ha risposto notando come sia «strano, perché nel videoclip c’è qualcun altro che parla al posto tuo, ma è molto divertente cimentarsi».
Le sale dei cinema sono tornate a essere piene, anche grazie all’ottima interpretazione del cast fra cui Centorame, per il debutto da regista di Paola Cortellesi. L’attore ha fatto parte del cast di C’è ancora domani. Prima di iniziare a parlare del successo e dell’apprezzamento del pubblico per il film, Francesco ha dedicato un applauso alla Cortellesi, per l’importante e delicato significato del film, invitando tutto il pubblico a partecipare.
Videoclip Mantieni il bacio di Michele Bravi
L’attore si è soffermato poi su una scena in particolare, quella in cui Giulio (nel film) impone a Marcella, interpretata da Roberta Maggiora Vergano, di non truccarsi più, se non per lui.
«Uno degli episodi più forti» vissuti con la Cortellesi come regista – ha svelato l’attore – che ne ha apprezzato la bravura dietro la macchina da presa per la capacità di far emergere il racconto dietro un «semplice gesto o sguardo», come quello del dito di Giulio che fa sbavare il rossetto di Marcella, un segno implicito per trasmettere l’idea della violenza.
Svelando aspetti invisibili agli occhi degli spettatori, Centorame ha anche raccontato che la regista non aveva consegnato, all’inizio il finale della storia agli attori, chiedendo di indovinarlo. Solo un membro del cast, è riuscito a immaginare il colpo di scena finale del film.
Giulio e Marcella in C’è ancora domani
Speranza e ambizioni per i più giovani
La giovane promessa del cinema e della serialità italiana si è congedata dal pubblico, dopo essersi offerta generosamente al dialogo con lo stesso, con un messaggio di grande stimolo per aspiranti attori e non.
«C’è una frase – ha concluso l’attore – che mi è rimasta impressa dai primi anni di teatro: “cerca di capire se ami l’arte in te stesso o te stesso nell’arte”. C’è una sottile ma importante differenza. Se qui in mezzo c’è qualcuno che vuole fare il mio lavoro ben venga, ma prima chiedetevi perché voglio farlo? Per il bambino invisibile che c’è dentro di noi o perché amiamo la versione di noi quando siamo immersi dall’arte?».