Etna di ghiaccio e di fuoco

Fenomeni naturali contrapposti che coesistono sul nostro vulcano nelle foto di Salvo Orlando in mostra alla Galleria Fiaf di Valverde

Mary Bua (foto di Salvo Orlando)
Efesto Garden
Crater to Crater
The Great Old One
White Lands

Se da un lato le fredde tormente di neve sferzano con forza boschi e antichi crateri, dall’altro il rosso incandescente della roccia che sgorga dalle viscere della terra crea uno dei contrasti più incredibili in natura. Nasce così l’idea di questa mostra - dal titolo Etna di ghiaccio e di fuoco - in cui due aspetti più affascinanti della fotografia su questo vulcano vengono messi a confronto.

Nonostante la fotografia naturalistica di paesaggio richiami perlopiù luoghi selvaggi ed incontaminati, l’Etna è una sorta di isola nell’isola, si trova in un contesto ormai fortemente antropizzato, ma nasconde tantissime gemme di pura natura, luoghi circoscritti dove la bellezza è rimasta intatta. L’Etna è una fonte inesauribile di bellezza, una montagna che muta e non è mai simile a sè stessa, un luogo che dà all’artista la possibilità di trovare sempre una nuova ispirazione, un nuovo percorso da seguire.

«Il mio amore per le bellezze dell’Etna – racconta Salvo Orlando - mi ha spinto a realizzare un lungo viaggio fotografico che sono felice di condividere con voi attraverso questa mostra. L'Etna, con il suo magico contrasto tra acqua e fuoco, tra ghiaccio e lava, si manifesta come un turbinio di meraviglie che non smette mai di stupire. Considero l'Etna un piccolo pianeta da esplorare, ricco di infinite sorprese da scoprire».

Nell’incessante ricerca, l’artista si cimenta nell'arte della fotografia, in una sorta di simbiosi con la natura stessa. Non è il mero soggetto lo scopo della fotografia, bensì catturarne le sensazioni e plasmarle in un'immagine che trascende la mera visione tecnica per narrare l'esperienza vissuta. Trovare l'itinerario ideale per dare vita a questo percorso creativo è come un enigma da risolvere, un intricato intreccio di luci e ombre da decifrare. 

Tuttavia, afferma l’artista, «quando l'osservatore si trova trascinato in quell'atmosfera unica, allora posso considerare la mia opera fotografica compiuta, giustificando così la sua esistenza e il suo valore intrinseco».

The Crack

The Crack di Salvo Orlando

Erroneamente si ritiene che la fotografia di paesaggio sia un processo riflessivo, che il fotografo abbia sempre tutto il tempo necessario per realizzare il suo scatto.

«La realtà è ben diversa, – spiega Orlando - spesso tutto avviene e cambia in maniera repentina, sebbene io aspetti pazientemente il momento propizio, quel momento dura solo un attimo. Sull’Etna di questi momenti ne ho vissuti parecchi e tutti gli scatti di questa mostra sono la trasposizione di questi attimi in sensazioni».

«Con il mio lavoro non ricerco la spettacolarizzazione fine a se stessa, poiché la natura già si esprime in maniera sublime e come una musa ispiratrice ci mostra poetiche visioni – aggiunge -. Il mio obiettivo è lasciarmi guidare dalle emozioni, cogliere l'attimo fuggente e tradurlo in un'immagine. Non miro a riprodurre la realtà in modo impeccabile, ma aspiro a catturare l'essenza di ciò che vedo e provo, trasportando l'osservatore all'interno della fotografia. Spero che le mie immagini non vengano viste come semplici rappresentazioni, ma spero che possano evocare le esperienze vissute».

«Si tratta di fotografie scattate in diversi anni, alcune anche più di 10 anni fa, ma nonostante questo ricordo esattamente le emozioni di ogni singolo scatto», conclude il fotografo.

La neve che ricopre il paesaggio è in grado di modellarlo, a volte di cancellarlo e renderlo più minimale, ma allo stesso tempo si tratta di una complessa trasformazione che rende la visione ricca di evidenti cose sfuggenti che bisogna avere la cura di osservare e selezionare. 

La chiave di lettura è spesso legata alla composizione, alle ripetizioni delle forme, così nascono immagini come From Crater to Crater dove esiste una ripetizione invisibile e sfuggente, oppure fotografie come White Lands dove l’ombra di una grande nuvola cambia in pochi secondi il paesaggio.

Sull’Etna la neve si fonde col dirompente calore della lava, lingue di fuoco solcano i suoi fianchi in un etereo danzare della nebbia, nasce così la fotografia Crater in the sky. Amo le meraviglie nelle cose meno osservate, così nella fotografia mi concentro sui particolari di Lava Desert dove forme astratte si creano fra le nere sabbie vulcaniche e la neve, mi distraggo dalle foto delle eruzioni per cercarne un lontano eco nella notte fiorita di “Efesto Garden”.

Crater in the sky di Salvo Orlando

Crater in the sky di Salvo Orlando

L’artista, attraverso le sue opere, vi condurrà «in un viaggio fotografico attraverso le meraviglie dell'Etna innevata, un paesaggio incantato che a volte appare dal nulla. Un mondo di contrasti affascinanti, dove il candore della neve si sposa con il fuoco ardente del vulcano, creando una sinfonia di colori e di emozioni, forme sinuose disegnate dalla neve, alberi dai tronchi candidi che si fondono con la neve immacolata.

Osserverete i forti venti che spazzano i pendii dell'Etna, creando vortici di neve e ghiaccio che spazzano neri canali di sabbia vulcanica. Ammirerete le piccole stalattiti di ghiaccio che brillano nelle grotte di scorrimento lavico, come gioielli preziosi incastonati nella roccia.

Percorrete bucolici paesaggi che conducono ai resti scheletrici di alberi secolari, testimoni silenziosi della potenza distruttiva del vulcano. Vi immergerete nel calore esplosivo dell'Etna in eruzione, osservando la lava che sgorga come sangue dalle fratture della terra. Guarderete lingue di fuoco che solcano i fianchi dei crateri e rossi bagliori incandescenti che illuminano la notte su profumati pendii fioriti di fiori selvatici»

La mostra “Etna di Ghiaccio e di Fuoco” di Salvo Orlando è stata inaugurata il 15 marzo 2024 e potrà essere visitata tutti i mercoledì e i venerdì non festivi dalle 20.30 alle 22.30 fino al 12 aprile o su appuntamento alla Galleria Fiaf del Gruppo Fotografico Le Gru a Valverde (Corso Vittorio Emanuele III).