Eunice, l’alleanza europea dell’unità nella diversità

Il racconto dell’esperienza di Marta Malepszak della Poznan University of Technology e di Pablo Chisneros Chavira della University of Vaasa

Chiara Racalbuto (traduzione di Giusy Andolina)

United in Diversity è il motto dell’Unione Europa che racchiude in sé lo spirito e il senso della sua istituzione: “Uniti nella diversità”, una sola cosa, ma non la stessa cosa. Un organismo eterogeneo che lavora per un comune obiettivo, mantenendo al tempo stesso la ricchezza delle diverse culture che lo compongono.

A questa filosofia si ispira il progetto Eunice - European University for Customised Education, finanziato dall’UE tramite il programma Erasmus+, a cui partecipano 10 atenei: Poznań University of Technology (Polonia), Brandenburg University of Technology (Germania), University of Cantabria (Spagna), University of Mons (Belgio), Polytechnic University of Hauts-de-France (Francia), University of Vaasa (Finlandia), l’Università del Peloponneso (Grecia), l’Istituto Politecnico di Visseu (Portogallo), l’Università di Karlstad (Svezia) e, per l’Italia, l’Università di Catania.

Proprio l'Università di Catania ha ospitato, nei giorni scorsi, la General Assembly dell’Alleanza europea. Rettori, referenti e staff del progetto si sono riuniti alle falde dell’Etna per tirare le somme del triennio appena concluso e per discutere di obiettivi e strategie future, approfittando anche di momenti liberi per scoprire le bellezze della Sicilia orientale.

Per l’occasione abbiamo ascoltato due dei “protagonisti” della comunicazione del progetto Eunice: Marta Malepszak della Poznan University of Technology in Polonia e Pablo Chisneros Chavira della University of Vaasa in Finlandia.

Eunice, un momento dei lavori del team di comunicazione

Eunice, un momento dei lavori del team di comunicazione

«Il meeting di Catania è stato uno splendido resoconto/sommario di 3 anni di lavoro sul progetto», racconta Marta Malepszak, Eunice Put Communication Officer / Reunice Project Officer alla Poznan University of Technology.

«Oltre l’aspetto professionale, mi ha dato la possibilità di incontrare tutti coloro che hanno dato il loro contributo all’Università Europe di Eunice. Non solo abbiamo formato uno staff eccezionale ed efficace, ma abbiamo anche creato dei legami, dunque sono stati dei momenti carichi di emozioni. Organizzare un evento di questa portata richiede sempre un enorme impegno e siamo pertanto profondamente grati al team di Unict per il grande lavoro svolto con dedizione», spiega.

Cosa ci si aspetta dalla seconda fase del progetto Eunice?

«Dopo il progetto pilota iniziale di tre anni, stiamo anticipando una transizione significativa per Eunice, trascendendo dallo stato di progetto attuale del consorzio, al divenire una singola università Europea - continua Marta Malepszak -. Questa evoluzione segna un passaggio importante, in cui possiamo avvicinare la nostra ricerca, creare nuove possibilità di istruzione e rafforzare la mobilità all’interno dell’Alliance. Questa trasformazione rappresenta una preziosa opportunità per studenti e staff che siano parte dello sviluppo di un ambiente collaborativo, rafforzato da iniziative innovative».

Quanto è importante creare e mantenere un network Europeo tra le università?

«È cruciale creare sinergie tra le università, soprattutto nell’area della ricerca. Attraverso la collaborazione, possiamo ottenere ancora di più, elevando scienza e istruzione in Europa a uno standard più alto - aggiunge -. Inoltre, come è definito anche dal motto dell’UE, l’equilibrio geografico all’interno del consorzio riunisce individui da diverse parti d’Europa, facilitando la connessione tra regioni differenti e rafforzando l’identità Europea. Le settimane Eunice, tenutesi in autunno attraverso tutti i consorzi universitari, semplificano questo approccio attraverso la promozione della cultura e delle lingue, evidenziando la ricca diversità di tutte le università partner».

Marta Malepszak della Poznan University of Technology in Polonia

Marta Malepszak della Poznan University of Technology in Polonia

In che modo Eunice ha dato un contributo allo sviluppo culturale, economico e sociale dei territori coinvolti?

«EUNICE supporta programmi didattici personalizzati, questo si allinea con le domande specifiche del mercato del lavoro sia locale che Europeo - continua la rappresentante della Poznan University of Technology in Polonia -. Allo stesso tempo, la ricerca universitaria si propone di rivolgersi agli attuali bisogni della società, in particolare al contesto territoriale in cui le nostre università sono situate. Inoltre, le compagnie locali giocano un ruolo importante nelle attività di Eunice, quali l’Internship Portal e la competizione delle Start-Up. Queste compagnie inoltre fanno da Partner Associati del consortium, contribuendo allo svolgimento delle attività di Eunice. Il forte legame tra le nostre università e l’ambiente socio-economico regionale, rafforza ulteriormente questa cooperazione».

Quali sono gli obiettivi e le future strategie?

«Dare priorità ai programmi di istruzione, alle iniziative congiunte, ai diplomi condivisi per realizzare dei programmi di istruzione personalizzati per gli studenti - aggiunge -. Attraverso una varietà di opzioni e percorsi flessibili, gli studenti possono tracciare il proprio percorso che sia in linea con i propri interessi, obiettivi e modalità di apprendimento. Per realizzare questo le università Europee devono considerare attentamente e stabilire appropriati quadri legislativi che possano facilitare la realizzazione di questi percorsi».   

«Occorre, inoltre, mantenere un impegno territoriale e nel contempo abbracciare una prospettiva globale - spiega Marta Malepszak -. Innovazione e approccio interdisciplinare saranno fondamentali nel rivolgersi a obiettivi quali la ricerca e i bisogni in continua evoluzione delle società contemporanee. Tale approccio lungimirante darà alle università la possibilità di adattarsi e contribuire in modo significativo ad un panorama sociale e accademico in rapido cambiamento».

I rettori delle dieci università dell'alleanza Eunice

I rettori delle dieci università dell'alleanza Eunice

«Il progetto è abbastanza nuovo e ci vorrà tempo per raggiungere le sfide e gli obiettivi preposti», spiega Pablo Chisneros Chavira, project officer alla University of Vaasa, «ma troveremo una strada». «Le nostre aspettative per la seconda fase di EUNICE sono quelle di rafforzare la collaborazione con i partner dell’alleanza, migliorare I nostri già esistenti canali comunicativi, e soprattutto, coinvolgere sempre più studenti in tutte le nostre azioni e processi di decision-making», spiega.

“United in Diversity”, il motto dell’Unione Europea, può essere applicato al progetto Eunice?

«Assolutamente! Avere membri che provengono da 10 università differenti con innumerevoli culture e paesi rappresentati da studenti e staff, significa arricchire tutte le nostre operazioni e la nostra visione. La bellezza di questa iniziativa è proprio rappresentata dalle diverse culture presenti, e nel mostrare questo intento nel miglior modo possibile», ci tiene a sottolineare.

Quali sono le proposte dell’Università di Vaasa per la nuova fase del progetto?

«Le nostre proposte per la fase successiva sono davvero ambiziose ma non per questo impossibili da realizzare. Vorrei in particolare che il nostro team raggiungesse ogni singolo componente della nostra comunità Eunice (e oltre!), in modo da avere un grande impatto e potere raggiungere un numero maggiore di persone, che possano pertanto trarre beneficio dall’offerta della nostra università Europea - aggiunge -. Il nostro obiettivo è di ampliare l’offerta accademica in EUNICE, espandere le opportunità di mobilità e incrementare la partecipazione degli studenti alle differenti attività organizzate in Eunice».

 Pablo Chisneros Chavira insieme con i "colleghi" di altri atenei europei

 Pablo Chisneros Chavira insieme con i "colleghi" di altri atenei europei

Qual è l’importanza di Eunice per la crescita dei paesi partecipanti?

«Io credo fermamente che attraverso le azioni e i compiti che sono stati e saranno implementati in Eunice, tutte i paesi partecipanti supereranno le sfide da affrontare anche attraverso la forza e la competenza degli altri paesi - racconta -. Questo in linea con la politica di coesione dell’UE che si pone l’obiettivo di colmare il divario tra paesi e sottoregioni, fondamentalmente favorendo lo sviluppo culturale, economico, sociale».

Com’è stata l’esperienza a Catania?

«È stata un’esperienza fantastica, dall’inizio alla fine: grandi meeting, grandi premesse e soprattutto grandi persone - racconta Pablo Chisneros Chavira -. Molto piacevole avere incontrato personalmente i vari colleghi di altre sedi Eunice, che di solito si possono solo vedere sullo schermo. Il team locale è stato molto accogliente e ciò ha reso gli incontri proficui, la nostra agenda molto piena e anche il nostro stomaco! Nonostante sia già rientrato in Vaasa, Finlandia, il meeting di Catania appena concluso ha già portato risultati: comunicazione più efficiente, collaborazione più fluida, esecuzione dei programmi discussi. Ricordo con piacere, in particolare, la gita in barca ad Aci Trezza con Bastiano, un’esperienza speciale! Ancora un grazie a Unict, che ha reso possibile questo meeting».

Un momento della gita in barca

Un momento della gita in barca