Al Dipartimento di Economia e Impresa è intervenuto Luca Pappalardo, funzionario della Direzione generale per il Commercio della Commissione Europea sulle sfide dell’Ue e opportunità lavorative per gli studenti
«Se mi avessero detto che a partire dai 30 anni avrei cominciato a lavorare nella Commissione europea non ci avrei creduto. Ho colto delle opportunità e mi sono impegnato anche se non avevo intrapreso sin da subito un percorso mirato a questo ruolo». Luca Pappalardo, funzionario della Direzione generale per il Commercio della Commissione Europea, ha aperto così il suo intervento sulle sfide dell’Ue e opportunità lavorative per gli studenti in occasione dell’incontro dal titolo Europa: tra Utopia e Realtà che si è svolto, nei giorni scorsi, nell’aula magna del Palazzo Fortuna del Dipartimento di Economia e Impresa.
Un evento, organizzato dall'Università di Catania in collaborazione con la Commissione Europea, tramite il programma Back to School, incentrato sull’analisi delle sfide che l’Europa si trova ad affrontare in un momento di incertezza sociale, economica, e politica. Negli ultimi tre decenni, infatti, le istituzioni Europee si sono trovate ad affrontare momenti di crisi sempre più complesse che non si fermano alle sue frontiere, come dimostrato dalla pandemia del Covid, dalle guerre attualmente in corso e dal cambiamento climatico.
Nel corso della sua storia, l’Unione Europea ha messo in atto cambiamenti politico/istituzionali istituendo meccanismi atti a proteggere i cittadini nonché a rafforzare la sua capacità di far fronte alle crescenti sfide che è chiamata a governare. Una riflessione che ha previsto anche un focus sulle opportunità che l’Unione Europea offre ai giovani, anche dal punto di vista dello sbocco nel mercato del lavoro.
Su questo tema è intervenuto Luca Pappalardo che, rivolgendosi alle studentesse e agli studenti, ha sottolineato l’importanza di porre un'attenzione particolare alle opportunità che l'Unione Europea riserva ai giovani.
«L’Erasmus, i tirocini libro blu e i concorsi, sono tre opportunità che possono aprire le porte per il futuro – ha detto -. L’Erasmus è un programma nato nel 1987 e che ha avuto molto successo. Offre opportunità lavorative perché di fatto crea una nuova rete di contatti e permette di migliorare le competenze linguistiche; cambia la vita anche da un punto di vista personale perché tramite il programma si formano nuove famiglie».
E sui tirocini offerti dalla Commissione europea ha spiegato che «vengono chiamati tirocini libro blu, perché nella vecchia procedura, il curriculum, una volta vagliato e approvato, finiva in quello che veniva chiamato il libro blu dei tirocinanti. Dopo questa procedura, ormai automatizzata, viene selezionato un tirocinante».

Il tavolo dei relatori
«Per poter svolgere il tirocinio – ha aggiunto -, è necessario possedere una laurea triennale e avere una buona conoscenza di almeno una delle lingue di lavoro della Commissione Europea, ovvero inglese, francese o tedesco, oltre a una delle 23 lingue ufficiali. Possedere esperienze lavorative o competenze in settori specifici e poco comuni può aumentare significativamente le probabilità di essere selezionati».
Si è soffermato anche sui concorsi evidenziato che «è prevista una selezione maggiormente ristretta a seconda che si tratti di profili specialistici o più generici».
In chiusura di intervento ha spiegato il ruolo che ricopre in Commissione europea, ovvero “guidare il settore statistico della direzione generale al commercio che si occupa di mettere a disposizione banche dati rendendole fruibili e di rispondere a richieste di tipo istituzionale fornendo i dati».
«Mi auguro che il racconto di questa mia esperienza, di come sono diventato funzionario, possa essere di ispirazione per i ragazzi nel loro percorso futuro», ha aggiunto il funzionario della Commissione europea Luca Pappalardo.
In precedenza il prof. Roberto Cellini, direttore del Dipartimento di Economia e Impresa, aveva invitato gli studenti «a valutare eventuali percorsi e carriere all’interno delle istituzioni europee che sembrano opportunità irraggiungibili, ma di fatto, come testimonia l’esperienza del dott. Pappalardo, sono accessibili».
Per il presidente del corso di laurea in Economia Benedetto Torrisi «la presenza del dott. Pappalardo all’interno del nostro ambiente di formazione, in rappresentanza della Commissione europea e di Eurostat, rappresenta un grande valore aggiunto».
Nel corso dell’incontro si è tenuto anche un seminario sull’Uso dei dati nella definizione delle politiche con gli interventi di esperti del mondo accademico tra cui i docenti Mario Perugini, Fabio Di Vita, Cosma Orsi e Salvatore Greco.

Il dott. Luca Pappalardo insieme con i docenti che sono intervenuti all'incontro
Tematiche che sono al centro delle ricerche svolte nell’ambito del dottorato in Economics, Management and Decision Making e, più in generale, della storia del Dipartimento di Economia e Impresa in cui il dottorato è radicato, e prima ancora della Facoltà di Economia di cui fu preside per quasi un trentennio il prof. Emilio Giardina, pioniere in Italia nel campo della Public Choice e dell’Economia Pubblica.
A prendere la parola il prof. Salvatore Greco, coordinatore del dottorato di Economics management decision maker, che è intervenuto spiegando l’importanza della statistica.
«Il termine statistica deriva da ‘stato’ e viene definita la ‘scienza dello stato’ per il ruolo che i risultati statistici hanno nella gestione dello stato», ha spiegato aggiungendo che «oggi si raccolgono enormi quantità di dati rispetto al passato».
Il docente, ordinario di Metodi Matematici dell'Economia e delle Scienze Attuariali e Finanziarie, ha sottolineato l’importanza della qualità dei dati statistici affermando che «bisogna scegliere bene tra i vari modelli statistici per l’analisi e l’interpretazione dei dati e tenere conto della variabilità delle interpretazioni che si possono dare dei dati, anche perché sui risultati statistici si basano molte decisioni politiche».
Il prof. Greco, inoltre, ha accennato alla «convergenza tra gli uffici europei che si occupano di statistica e gli uffici nazionali”, e ha riportato l’esempio della coordinazione tra l’Unione Europea e i singoli stati per la raccolta dei dati.
A tal fine si soffermato sul progetto Grins - Growing Resilient, INclusive and Sustainable. «A livello nazionale il progetto Grins, finanziato con fondi Pnrr, coinvolge numerose università italiane, tra cui Unict con diversi dipartimenti – ha spiegato il prof. Salvatore Greco -, con l'obiettivo di sviluppare un insieme integrato di basi di dati eterogenei geo-referenziati per lo studio delle diverse dimensioni rilevanti per l’analisi dello Stato e dell’evoluzione delle condizioni economiche e sociali dei territori italiani e del sistema economico nel suo complesso».