Fabio Celenza conquista EtnaComics con “Faffiga X-Files”

Il musicista e imitatore ha chiuso la seconda giornata del Festival del Videogioco, del Fumetto e della Cultura Pop tra groove e risate

Andrea Spadaro e Laura Beninato

Facendo un giro sui social vi sarà capitato di vedere personaggi pubblici impegnati in discorsi lontani da ciò di cui solitamente si occupano: non vi stupite se, scrollando sui social, vi è capitato di sentire Donald Trump parlare di formaggi o se Mick Jagger vi ha parlato di medicinali, perché probabilmente vi siete imbattuti in un video di Fabio Celenza, musicista e doppiatore che ha conquistato il pubblico con le sue imitazioni e le sue musiche e che nei giorni scorsi si è esibito sul palco di EtnaComics con il suo Faffiga X-Files.

Lo spettacolo ha unito musica, video e voce con molta cura, accompagnando lo spettatore nel viaggio di Fabio, dalla sua infanzia ai momenti in famiglia, dai primi contatti con il mondo della musica fino ai giorni nostri. Imitazioni, composizioni e frammenti di vita si sono amalgamati e si sono intervallati senza sosta, dettando un ritmo serrato che non ha annoiato, anzi, ha coinvolto tutti i presenti in Area Palco, invitati nel battere le mani o a ballare su delle musiche composte per l’occasione.

Fabio Celenza durante il concerto

Fabio Celenza durante il concerto

Una menzione ai musicisti che hanno accompagnato Fabio Celenza, dunque, è necessaria: la formazione è composta dallo stesso Fabio, alla chitarra, Emanuele Triglia al basso, Pasquale Strizzi (in arte QWALE) al pianoforte, Davide Savarese alla batteria e con l’accompagnamento vocale della straordinaria Miryam Conte.

Dopo la performance, Fabio ci ha raccontato un po’ del suo passato, di come ha iniziato e del percorso che lo ha portato sui palcoscenici dei programmi comici più famosi degli ultimi anni, ma anche a collaborare con Propaganda Live.

Hai conseguito una laurea in Popular Music al Conservatorio di Pescara. Come mai hai scelto questo percorso? E cos’è per te la popular music?

«Ho scelto quel corso di laurea perché era l’unico con una parvenza di musica moderna ‒ ci racconta Fabio Calenza ‒. Ci spiegarono cosa significa popular music: vuol dire pop? No, perché parliamo di tutta quella musica che non è sovvenzionata da enti. Su cosa sia la mia idea di popular music, invece, devo pensarci qualche anno prima di poter rispondere…».

La formazione del Faffiga X-Files al completo

La formazione del Faffiga X-Files al completo

Leggendo i commenti all’imitazione di Mick Jagger su YouTube si trova anche quello di un doppiatore, sorpreso per la tua abilità nel cogliere anche i fiati. Hai studiato doppiaggio o hai imparato tutto da solo?

«Ho iniziato scherzando, ma non ho mai studiato recitazione o doppiaggio, solamente musica – ha raccontato –. Da piccolo mi piaceva far ridere ed era il mio modo di legare con gli altri, però si dice che le cose che impari da bambino poi ti formano».

Che cosa eredita Faffiga X-Files dal precedente spettacolo? E cosa si prova ad aver formato un team così capace?

«Ho aggiunto cose nuove e ho leggermente cambiato il nome, ma lo spettacolo contiene una grossa fetta delle cose dello scorso anno, così non è stato totalmente stravolto. Ho lasciato la musica nel 2015 per riprenderla quasi due anni fa. Conoscevo già i ragazzi e li stimavo da allora. Averli qui è bello, bellissimo», ha detto.

Come nascono le musiche? Fai prima il video con il dialogo oppure le componi prima?

«Nasce tutto insieme – spiega –. Video, dialogo e musica si costruiscono in parallelo. A volte è necessario invertire la riproduzione di un video per far sì che io trovi le parole adatte come nel caso di Salvini e la Sambuca. Ma quando le trovo, allora gli accordi vengono giù da soli».

Davide Savarese, Emanuele Triglia e Miryam Conte

In foto da sinistra Davide Savarese, Emanuele Triglia e Miryam Conte

 

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