Fisica, i catanesi Cappuzzello e La Cognata vincono il premio “Giovanpietro Grimaldi” per il quinquennio 2019-23

Il riconoscimento della Fondazione è stato conferito nel corso di una cerimonia che si è tenuta a Modica 

Giovan Pietro Grimaldi (foto Wikipedia)
Francesco Cappuzzello
Marco La Cognata

I catanesi Francesco Cappuzzello, professore ordinario di Fisica sperimentale delle interazioni fondamentali e applicazioni nell’Università di Catania, e Marco La Cognata, ricercatore dei Laboratori Nazionali del Sud dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare, sono i vincitori ex-aequo del premio “Giovanpietro Grimaldi” per l’anno 2024.

Il premio, istituito per ricordare l'impegno scientifico e civile dell'illustre fisico modicano che fu anche rettore dell’Università di Catania, è un prestigioso riconoscimento che la Fondazione Grimaldi di Modica, in collaborazione con l’Accademia Gioenia di Catania, conferisce ogni cinque anni per premiare eccezionali ricerche nel campo della fisica, realizzate in questo caso tra il 2019 e il 2023, presso una delle Università siciliane o in centri di ricerca pubblici operanti in Sicilia.

Giovanpietro Grimaldi, nato a Modica il 28 ottobre 1860 e morto prematuramente il 1° settembre 1918, fu chiamato alla cattedra di Fisica sperimentale nell’Università di Catania nel 1893, dove divenne professore ordinario nel 1897. Fu preside della Facoltà di Scienze dal 1902 al 1905 e rettore dal 1905 al dicembre 1908, quando si dimise anzitempo per motivi di salute. Dal 1897 al 1905 fu segretario generale dell’Accademia Gioenia.

Obiettivo del premio a lui intitolato è quello di celebrare e incentivare le eccellenze scientifiche e i progressi innovativi nel campo della fisica, mettendo in luce contributi significativi che abbiano avuto un impatto rilevante sulla disciplina. Il riconoscimento è pertanto assegnato a coloro che, a giudizio degli esperti, abbiano dato un contributo straordinario e innovativo nella fisica, in particolar modo in aree che hanno portato nuovi paradigmi, scoperte o avanzamenti significativi nella comprensione delle leggi fisiche. Gli studi, che sono stati valutati positivamente ai fini del riconoscimento dalla commissione composta dai professori Emanuele Rimini, Valerio Pirronello e Stefano Romano, sono stati pubblicati in evidenza su prestigiose riviste scientifiche internazionali.

La cerimonia di consegna del premio ai vincitori si terrà a Modica, nella sala della Pinacoteca di Palazzo Grimaldi, venerdì 10 gennaio alle 17. Dopo il saluto delle autorità, del presidente dell’Accademia Gioenia prof. Daniele Filippo Condorelli e del presidente della Fondazione Grimaldi avv. Salvatore Campanella, il premio verrà conferito dal rettore dell’ateneo catanese prof. Francesco Priolo. Dopo la consegna dei premi, i ricercatori presenteranno brevemente il contenuto delle loro ricerche.

La ricerca dal titolo Shedding light on nuclear aspects of neutrinoless double beta decay by heavy-ion double charge exchange reactions (2023) pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Progress in Particle and Nuclear Physics dal prof. Francesco Cappuzzello, riporta in dettaglio i fondamenti scientifici su cui si basa il progetto Numen, di cui è Responsabile scientifico. In particolare, il lavoro fa riferimento alla connessione fra l’elusivo processo del doppio decadimento beta senza neutrini e le misure di specifiche reazioni nucleari. Esso descrive un innovativo approccio al fondamentale problema della massa del “neutrino di Majorana”. La tecnica, proposta all’interno del progetto internazionale Numen, è basata sull’uso di particolari reazioni nucleari condotte presso i Laboratori Nazionali del Sud dell’Infn di Catania, considerata oggi l’unica struttura al mondo in cui tale studio può essere condotto.

La ricerca dal titolo Coulomb-free 1S0 p-p scattering length from the quasi-free p + d to p + p + n reaction and its relation to universality, pubblicata dal dott. Marco La Cognata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Communications Physics (2023), presenta lo studio degli effetti puramente nucleari nella sezione d’urto di diffusione protone – protone, utili a comprendere la struttura e le reazioni tra nuclei e, di conseguenza, la formazione degli isotopi che formano noi stessi ed il mondo che ci circonda. La comprensione di tali fenomeni richiede misure più precise per imporre vincoli più stringenti sui modelli teorici. Il risultato è stato ottenuto utilizzando una tecnica sperimentale ed alternativa, quella del “Cavallo di Troia”, sviluppata dal gruppo di ricerca catanese che consente di superare gli effetti di interferenza dovuti al campo coulombiano.

Nelle precedenti edizioni il premio è stato assegnato al dott. Mauro Marino (1998), ai dottori Marco Mazza e Vittorio Privitera (2003), al dott. Claudio Latora (2008), ai dottori Salvatore Mirabella, Francesco Ruffino e Filippo Giannazzo (2014), infine ai dottori Alessia Irrera, Barbara Fazio, Francesco Pellegrino e Aurora Tumino nel 2019.

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