Gli scienziati che “guardano” dentro la materia

A Lubiana si è tenuto il workshop sulle tecnologie avanzate per la caratterizzazione dei raggi X nelle scienze della Terra organizzato anche dall’Università di Catania 

Alfio Russo
In foto da sinistra Gabriele Lanzafame, Rosalda Punturo, Roberta Occhipinti e Roberto Visalli
In foto da sinistra Marko Plasek, Gabriele Lanzafame, Lucia Mancini e Rosalda Punturo
La foto di un gruppo dei partecipanti ai lavori

Le tecnologie avanzate nel campo degli studi delle scienze della Terra e del patrimonio culturale. Sono stati i temi al centro del workshop che si è tenuto, nei giorni scorsi, a Lubiana, nei locali del prestigioso Istituto nazionale sloveno per l'edilizia e l'ingegneria civile (ZAG).

Al workshop hanno partecipano oltre 60 persone, tra esperti e giovani ricercatori, impegnate nel campo delle tecnologie a raggi X nelle scienze della Terra con particolare attenzione all'imaging tomografico.

Ad organizzare l’iniziativa è stata l’Università di Catania insieme con i partner Elettra-Sincrotrone di Trieste e l’Istituto nazionale sloveno per l'edilizia e l'ingegneria civile di Lubiana, con cui si sono instaurati da anni consolidati rapporti di collaborazione nell’ambito di accordi quadri esistenti tra i tre enti.

A collaborare alla realizzazione del workshop anche l'Università di Lubiana (Facoltà di Scienze Naturali e Ingegneria, Dipartimento di Geologia), nell’ambito di un accordo Erasmus che permette la mobilità e scambi tra studenti e docenti delle due università e patrocinato dall'Agenzia slovena per la ricerca e l'innovazione e dalla Società Italiana di Mineralogia e Petrologia.

«Il workshop, dedicato a studenti di laurea magistrale e dottorato di ricerca, ricercatori post-dottorato e senior, ha permesso di illustrare protocolli avanzati di analisi tridimensionale applicati agli studi nelle scienze della Terra e del patrimonio culturale», ha spiegato la prof.ssa Rosalda Punturo, docente di Mineralogia e di Petrophysics al Dipartimento di Scienze Biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania.

Proprio la docente ha presenziato ai lavori in qualità di organizzatrice scientifica del workshop insieme con il ricercatore dell’ateneo catanese Gabriele Lanzafame e ai colleghi dello Zag e di Elettra Sincrotrone Trieste. Nel comitato organizzatore anche Roberta Occhipinti e Roberto Visalli, ricercatori dell’Università di Catania.

Un momento dei lavori del workshop a Lubiana

Un momento dei lavori del workshop a Lubiana

Tra i vari temi del workshop, grazie a sessioni teoriche e pratiche trattando, anche le “Tecniche di imaging radiografico 3D/4D: principi, applicazioni ed esercitazioni”, i “Materiali da costruzione artificiali e naturali: impatto ambientale e sanitario”, le “Applicazioni del patrimonio naturale e culturale” e le “Applicazioni multidisciplinari nelle geoscienze”.

L’iniziativa, inoltre, ha offerto l'opportunità ai partecipanti di visitare i laboratori e le strutture dello Zag, la ricca collezione del Museo Nazionale della Slovenia, e di partecipare ad un itinerario petrografico a Lubiana guidato dal Dipartimento di Geologia dell’ateneo sloveno.

«Durante i tre giorni del workshop è stato stabilito lo stato dell’arte sulle conoscenze e le tecnologie avanzate che possono essere applicate a diversi ambiti – ha spiegato la prof.ssa Rosalda Punturo –. In particolar modo lo studio dei geomateriali contenenti amianto ai materiali lapidei, i reperti archeologici come i denti dei Neanderthal e i papiri di Pompei, le rocce magmatiche per capire la genesi dei magmi, creando molte opportunità per lo scambio di idee e proposte progettuali. E, inoltre, i lavori hanno costituito un “trampolino di lancio” per ulteriori collaborazioni nel settore».

«Grazie all’iniziativa organizzata con l’Università di Lubiana nell’ambito del programma Erasmus, ci sono stati momenti dedicati agli studenti dei corsi di laurea in Scienze geologiche che hanno permesso di fare conoscere l’ateneo catanese e le opportunità di studio offerte, in modo da incentivare la mobilità internazionale», ha aggiunto la docente Rosalda Punturo.