Il rettore Foti ha inaugurato al Dsps il ciclo di incontri natalizi nei dipartimenti e negli uffici con i docenti, il personale e gli studenti e le studentesse dell’ateneo
«Tre mesi di mandato sono oggettivamente pochi per tracciare un bilancio esaustivo dell’attività svolta. Tuttavia, in occasione delle imminenti festività natalizie, desidero condividere con voi un primo aggiornamento su quanto stiamo portando avanti, a partire da due risultati di particolare rilievo: la nomina definitiva del nuovo Direttore generale del Policlinico “Rodolico”-San Marco, il dottor Giorgio Santonocito, con il quale abbiamo già avviato una proficua collaborazione, e la notizia che la Regione siciliana contribuirà alla proroga degli incarichi di quasi 150 ricercatori a tempo determinato di tipo A, che da tre anni operano nel nostro Ateneo grazie ai progetti di eccellenza finanziati dal Pnrr».
Il rettore Enrico Foti, nei giorni scorsi, affiancato dal direttore generale Corrado Spinella, ha aperto l’incontro con docenti, personale e studenti del Dipartimento di Scienze politiche e sociali, su invito della direttrice Francesca Longo, condividendo subito queste “good news” dell’ultim’ora. «Anche dopo la conclusione della campagna elettorale e l’avvio del mio mandato – ha sottolineato – il tour nei dipartimenti non si è mai interrotto. Cerco di essere presente a tutte le iniziative a cui vengo invitato, perché considero fondamentale incontrarvi ogni volta che è possibile, pur tra i numerosi impegni istituzionali quotidiani. Con il Dsps inauguriamo il ciclo dei tradizionali incontri del periodo pre-natalizio, che toccherà tutte le sedi dell’ateneo, un’occasione preziosa per ritrovarci e rafforzare il senso di comunità, estendendo naturalmente gli auguri alle nostre famiglie, ai nostri affetti, alla città e alla nostra terra».
Il rettore ha quindi voluto richiamare, seppur sinteticamente, alcune delle principali attività svolte finora. A partire dall’assemblea di Ateneo sulla questione di Gaza, promossa il giorno successivo al suo insediamento, che ha registrato una partecipazione ampia e trasversale e un dibattito intenso ma rispettoso. Da quell’incontro è scaturita una mozione “politica”, approvata all’unanimità dal Senato accademico, che il rettore ha definito «una presa di posizione netta e molto attesa», nonché l’istituzione di una commissione – oggi presieduta dal direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Salvo Zappalà – incaricata di verificare in modo puntuale la natura e la consistenza degli accordi accademici e di ricerca in essere con Israele, con particolare attenzione al principio statutario che vieta lo svolgimento di attività di ricerca con finalità belliche.

In foto da sinistra Corrado Spinella, Francesca Longo e Enrico Foti
«Nella prima seduta del Senato – ha proseguito il rettore – abbiamo inoltre accolto le sollecitazioni di numerosi colleghi, reintroducendo la procedura prevista dall’articolo 24, comma 6, della legge Gelmini, riservata ai professori di seconda fascia e ai ricercatori a tempo indeterminato in possesso dell’ASN per il passaggio alla prima fascia nel medesimo gruppo scientifico-disciplinare. Abbiamo però previsto il vincolo della presenza di almeno due potenziali candidati nel gruppo, così da scongiurare il rischio di assegnazioni ad personam. Si tratta di una misura che consente di offrire concrete opportunità di progressione di carriera, impegnando al contempo un volume più contenuto di risorse».
Nella seconda seduta del Senato accademico, ha ricordato il prof. Foti, è stata approvata un’importante misura a favore dei docenti, in particolare dei presidenti dei corsi di studio. È stato introdotto l’automatismo per gli scatti stipendiali biennali, deliberando che tutti i presidenti ricevano questo riconoscimento economico per il lavoro aggiuntivo svolto rispetto alle ordinarie attività di docenza e ricerca. «Un modo concreto – ha spiegato – per valorizzarne l’impegno nella guida dei corsi, in linea con quanto già avviene per i direttori di Dipartimento».
«Nella stessa occasione – ha aggiunto – abbiamo voluto riservare un’attenzione tangibile anche al personale tecnico-amministrativo, introducendo la possibilità di rateizzare mensilmente gli abbonamenti annuali, già a tariffa agevolata, per i trasporti urbani con Amts e Fce. Abbiamo inoltre previsto tesserini gratuiti per l’accesso agli impianti del CUS, validi anche per un familiare, e riconosciuto permessi straordinari agli atleti agonisti dell’ADDUC impegnati in competizioni nazionali, affinché possano partecipare senza intaccare i giorni di ferie. Sono stati infine stanziati fondi a sostegno degli studenti delle sedi “diffuse” di Ragusa e Siracusa, in particolare per la mobilità extra-provinciale e urbana di chi studia nei nostri poli territoriali».
Dopo aver accennato all’ottimale funzionamento della ‘macchina organizzativa’ che ha reso possibile lo svolgimento delle prove di verifica per il ‘semestre filtro’ di Medicina e Chirurgia, agli investimenti destinati a trasformare alcune biblioteche universitarie in moderni spazi di coworking, oltre che di lettura e consultazione, e alla definitiva chiusura dell’annoso contenzioso relativo alla Caserma Abela di Siracusa, il rettore ha annunciato anche l’impiego di dodici persone in regime di esecuzione penale esterna all’interno del Museo delle Mirabilia, nel Palazzo Centrale, in piena sinergia con l’UDEPE.

Docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo presente in aula
«È un’iniziativa concreta – ha spiegato il rettore Enrico Foti – per offrire reali opportunità a persone che rischierebbero altrimenti l’esclusione sociale e lavorativa, rafforzando al contempo il ruolo dell’Ateneo come comunità aperta e solidale. Ma la cosa più bella che abbiamo fatto finora – ha concluso – è stata l’accoglienza di quindici tra studenti e studentesse palestinesi, che per due anni frequenteranno i nostri corsi di laurea magistrale, beneficiando delle borse di studio del progetto IUPAL e del nostro pieno e condiviso supporto logistico e amministrativo».
Tra le principali criticità emerse, il rettore ha richiamato la limitata disponibilità di punti organico: «Nel 2026 ne avremo poco più di sette, poiché una quota rilevante è stata anticipata nei mesi precedenti al cambio di governance. Questa situazione ha portato l’indice di spesa per il personale a sfiorare l’80%, rendendo necessario valutare soluzioni alternative — come diverse forme di premialità — per far fronte ad alcuni oneri connessi alla didattica».
Un secondo elemento di preoccupazione, ha spiegato, riguarda l’elevato numero di segnalazioni pervenute alla Consigliera di Fiducia, che evidenziano il persistere di numerose situazioni conflittuali tra docenti, personale e studenti. «È un dato che mi ha colto di sorpresa — ha ammesso il rettore — e che ci impone una maggiore attenzione al clima lavorativo e relazionale dell’Ateneo. È evidente che dobbiamo impegnarci con serietà sul piano del benessere organizzativo, psicologico e relazionale di chi vive quotidianamente l’università».
In questa prospettiva, ha annunciato l’avvio di iniziative mirate: percorsi formativi, momenti di sensibilizzazione e tutte le azioni necessarie per intervenire tempestivamente, prima che le criticità si acuiscano, facendo leva sulla collaborazione e sulla responsabilità condivisa di tutta la comunità accademica.
«Non si tratta di aspetti che devono destare allarme — ha concluso — ma di condizioni che richiedono scelte lungimiranti, qualche sacrificio condiviso e, soprattutto, la capacità di progettare interventi ampi e ambiziosi, in grado di assorbire gli impatti e consentirci di ritrovarci, tra un anno, con molte buone notizie in più».