I “figli” di Erasmo da Rotterdam sono sbarcati a Catania

Il benvenuto ai novanta studenti provenienti da 17 Paesi europei. Ad accoglierli i ‘vertici’ dell’ateneo catanese

Alfio Russo

Nei loro occhi sorridenti, a tratti un po’ stanchi, leggi l’emozione di chi si trova già immerso in qualcosa di nuovo e anche un po’ magico. Un qualcosa di indescrivibile che ha preso il via compilando una semplice domanda nei mesi scorsi e che adesso vogliono viverla e gustarla pienamente per comprenderla veramente. 

Alcuni sono arrivati stamattina direttamente dall’aeroporto con ancora il biglietto del viaggio nello zainetto, la valigia, probabilmente con dentro tanti sogni e aspettative, e una mappa per orientarsi nella città che per sei mesi li ospiterà: Catania.

Una città che, con il suo sole, i suoi mercati, i suoi colori, i suoi rumori, respira di vita a quasi tutte le ore del giorno e che per loro, i “figli” di Erasmo da Rotterdam, diventerà la loro nuova casa.

Per sei mesi, infatti, saranno lontani dai loro amici, dalla loro famiglia, dal loro Paese. Ma in questa nuova “casa” troveranno amici oltre che colleghi di studio. Un’avventura che si presenta come un’occasione unica, anche se a tratti fa un po’ paura, ma che consentirà loro di crescere sul piano umano, formativo e professionale. Prenderanno confidenza con una città ad oggi sconosciuta e con nuove culture, perfezioneranno la lingua inglese e l’italiano, con un pizzico di siciliano che non guasta mai, e apprenderanno metodi di studio universitari diversi.

Stringeranno amicizie che rimarranno nel tempo e perché no, tra qualche banco delle aule universitarie potrebbe nascere per alcuni di loro qualcosa in più. In passato, infatti, alcuni “peregrini”, sono rimasti felicemente a Catania dove allo studio hanno trovato anche un lavoro e il proprio partner.

Studenti Erasmus in arrivo

Alcuni studenti Erasmus all'arrivo nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università di Catania 

Il programma Erasmus è proprio questo e non solo: esperienze nuove tramite lo studio in un’Europa unita e senza frontiere. Proprio come lo immaginava l'umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam che viaggiò diversi anni in tutta Europa per comprenderne le differenti culture.

Il programma Erasmus – acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students –, nato nel 1987, infatti, dà la possibilità agli studenti delle università europee di trascorrere un periodo di permanenza a fini accademici in un altro Paese dell’Unione.

E da stamattina gli “eredi” di Erasmo da Rotterdam rinnoveranno quel messaggio - Ego mundi civis esse cupio – che il teologo scrisse nel XVI secolo a Ulrico Zwingli, quando decise di rifiutare la cittadinanza di Zurigo. Nato in Olanda, nel 1466, col nome di Geert Geertz, seguendo la moda umanistica dell’epoca, Erasmo decise di cambiare verso i trent’anni il proprio nome in Desiderius Erasmus Roterdamus e cominciò il proprio “viaggio” nelle principali città europee: in Francia, a Orléans e a Parigi; in Inghilterra; in Italia tra Torino, Venezia, Padova, Siena e Verona.

E stamattina i suoi eredi, oltre 90, provenienti 17 Paesi europei, sono sbarcati a Catania per partecipare alla “festa” di benvenuto -  Erasmus Welcome Day 2023-2024 - nell’aula magna del Palazzo centrale dell’ateneo catanese. A Catania rimarranno per un semestre accademico. 

Analogamente ai 415 iscritti dell’ateneo catanese che, in questo anno accademico, hanno svolto o stanno svolgendo questo percorso formativo in 24 Paesi Ue e anche extra-Ue.

I 90 studenti Erasmus a Catania

I 90 studenti Erasmus a Catania

I ‘sogni’ e le aspettative degli studenti Erasmus

«Ho scelto Catania perché amo l’Italia e poi per conoscere le sue bellezze», racconta Laura Dogot proveniente dalla Louvain University in Belgio. «Ho scelto di aderire al programma Erasmus perché mi piace incontrare gente che proviene da altri paesi e ritengo questa esperienza importante per il mio futuro, sia da un punto di vista professionale, sia personale – aggiunge -. Mi piacerebbe potere praticare alcuni sport quali basket o fare parte di una squadra di atletica».

Per Viktoria Scherz della University of Vienna «il programma Erasmus rappresenta una importante possibilità di fare nuove esperienze e nuove amicizie e anche per uscire fuori dalla mia “comfort zone” e sperimentare nuove avventure». «Catania è davvero una bella città e mi piace vivere vicino al mare – ha aggiunto -. Sicuramente svolgerò attività sportive».

Menmet Kanuskan, proveniente dalla Aydın Adnan Menderes Üniversitesi in Turchia, racconta che «la scelta è ricaduta su Catania per la sua storia, perché è una città molto affascinante e poi trovo interessante confrontarmi e conoscere culture diverse dalla mia». «Mi piace potere socializzare in paesi differenti dal mio e le mie aspettative sono quelle di poter imparare una lingua diversa dalla mia e sviluppare un mio percorso di crescita. Penso che praticherò svariate attività sportive», ha aggiunto.

Per Ursula Jakubouska della University of Adam Mickiewicz in Polonia «la scelta di Catania nasce dal fatto che conosco già la Sicilia e pertanto mi piacerebbe conoscerla meglio». «Adoro il cibo italiano e adesso, grazie al programma Erasmus, avrò la possibilità di imparare l’italiano, di poter conoscere gente nuova e imparare una nuova lingua – aggiunge -. A tal proposito ho intenzione di seguire un corso di lingua italiana e penso proprio che potrei anche fare degli sport». 

Traduzione interviste a cura di Giusy Andolina

In foto da sinistra Laura Dogot, Viktoria Scherz, Menmet Kanuskan e Ursula Jakubouska

In foto da sinistra Laura Dogot, Viktoria Scherz, Menmet Kanuskan e Ursula Jakubouska 

Il “benvenuto” dell’ateneo

«Benvenuti a Catania e nel suo ateneo, un posto bellissimo in cui trascorrere l’esperienza del programma Erasmus, una occasione di crescita personale e soprattutto formativa», ha detto accogliendoli la prorettrice Francesca Longo, anche a nome del rettore Francesco Priolo.

Il direttore generale Corrado Spinella ha, quindi, ringraziato gli studenti «per aver scelto Catania e questo ateneo per partecipare a questo progetto che consentirà di migliorare e perfezionare la conoscenza di una lingua straniera e anche per l’inserimento nel mondo del lavoro visto che potrete svolgere attività di studio e di ricerca. Giornate come queste rappresentano un primo momento di incontro, di contatto e di confronto tra voi studenti “europei”. Vi auguro solo di fare tesoro di questa esperienza nella nostra città e nel nostro Ateneo, di renderla fruttuosa e divertente».

Per il coordinatore istituzionale Erasmus d’ateneo, Mattia Frasca, «il programma Erasmus rappresenta un’occasione importante per la vostra formazione e l’ateneo catanese, ben felice di accogliervi, vi sosterrà lungo questo percorso per farvi sentire a casa vostra con l’augurio, al termine di questo periodo, di voler ritornare a Catania, una città che offre anche molte possibilità di svago e divertimento oltre che di studio».

In foto da sinistra Valentina Barbagallo, Francesca Longo, Corrado Spinella e Mattia Frasca

In foto da sinistra Valentina Barbagallo, Francesca Longo, Corrado Spinella e Mattia Frasca

Parole riprese anche da Valentina Barbagallo, coordinatrice dell’Ufficio Relazioni internazionali d’ateneo, che ha illustrato, in particolar modo, le attività di mobilità internazionale Erasmus in ateneo, «un percorso fortemente formativo in una città come Catania in cui è possibile confrontarsi con svariate lingue e culture».

A seguire sono intervenute Virginia Di Rosa e Caterina Santagati che hanno illustrato le attività della School of Italian Language and Culture, Sebastiano Finocchiaro sulle azioni relative alla mobilità degli studenti. 

E, inoltre, Angelo Pappalardo (Erasmus Digital Officer It Service), Fabio Filippino (responsabile dei servizi su prevenzione e sicurezza), Graziana Lo Brutto e Chiara Seminara (progetto teatrale Scena Erasmus) e Daniela Filippone (responsabile dei servizi sportivi del Cus Catania) hanno informato gli studenti sul programma di attività sociali e culturali organizzate in collaborazione anche con le associazioni studentesche. A supportare le attività del programma Erasmus le dott.sse Francesca Brancatelli e Enrica Cappadonna.

Gli studenti Erasmus nell'aula magna del Palazzo centrale

Gli studenti Erasmus nell'aula magna del Palazzo centrale