I futuri ‘campioni’ delle Neuroscienze pronti per le Olimpiadi regionali

Alla Scuola Superiore di Catania 40 liceali di tutta la Sicilia hanno seguito lezioni e incontrato giovani ricercatori, provando in anteprima l’esperienza di vivere in un campus universitario d’eccellenza

Un momento delle lezioni
Un momento delle lezioni
Un momento delle lezioni
Un momento delle lezioni

Tra loro, un giorno, potrà esserci magari l’autore di una scoperta fondamentale nell’ambito della coscienza o dell’invecchiamento, dello sviluppo o della salute mentale, o ancora della neuroplasticità, la capacità del cervello umano di modificare la sua struttura e la sua funzione in risposta all’esperienza e all’apprendimento, o dei meccanismi neurali che sottendono processi mentali, come l’attenzione, la memoria, il linguaggio, la percezione e il pensiero.

Di sicuro, già oggi, i 39 liceali che hanno partecipato nei giorni scorsi al primo stage di preparazione alla fase regionale delle Olimpiadi di Neuroscienze, che si terranno venerdì 15 marzo nella sede dell'Istituto per la Ricerca ed Innovazione Biomedica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRIB-CNR), in via Paolo Gaifami a Catania, hanno potuto ricevere, nella sede della Scuola Superiore dell’Università di Catania a Villa San Saverio, ben più di un ‘training’ specifico su queste affascinanti materie.

Una full immersion formativa sugli argomenti obbligatori prescritti dal regolamento della competizione ormai ultradecennale, gettando però lo sguardo su temi ‘avanzati’ quali le reti neurali, il rapporto tra il sistema immunitario e il sistema nervoso, la reazione di questo allo stress, i meccanismi che regolano il sonno, svariando tra aspetti clinici e teorici. E chissà che, oltre la scontata propensione verso gli studi di Medicina e Chirurgia, non abbiano già avuto modo di tracciare il loro futuro, con entusiasmo e consapevolezza.

«Organizziamo le Olimpiadi delle Neuroscienze da più di dieci anni – spiega Maria Vincenza Catania, dirigente di ricerca all’Irib-Cnr e coordinatrice regionale della competizione - e fin dalle prime edizioni abbiamo avviato un rapporto di consolidata collaborazione con la Ssc.

Un momento dell'intervento del prof. Daniele Malfitana

Un momento dell'intervento del prof. Daniele Malfitana, presidente della Scuola Superiore di Catania

L’evento è ormai diventato un appuntamento annuale con i giovani allievi delle scuole siciliane, sfruttando il traino della gara nazionale che fa parte dell’International Brain Bee attiva in oltre 50 paesi di tutto il mondo: l’obiettivo è quello di attrarre giovani talenti allo studio delle Neuroscienze e preparare i neuroscienziati del futuro che affronteranno sfide fondamentali, prima fra tutte la cura di malattie devastanti quali quelle neurodegenerative e infiammatorie del sistema nervoso, come la malattia di Alzheimer e la sclerosi multipla».

Quest’anno la manifestazione nazionale ha reclutato 2783 studenti in tutta Italia, di cui 271 siciliani e i partecipanti alla fase regionale sono i tre migliori di ogni scuola. Una quarantina di loro ha colto al volo l’allettante proposta dell’Associazione degli allievi della Scuola Superiore di Catania, che hanno deciso di organizzare, con il pieno supporto della governance della Ssc, lo stage di preparazione per la fase regionale delle Olimpiadi, con il coinvolgimento diretto di una quindicina tra gli allievi e le allieve dei corsi di laurea e di laurea magistrale appartenenti all’ambito delle Scienze della Vita.

«Penso che questa occasione possa rappresentare per i giovani che si avvicinano alla scelta universitaria un momento vivace di aggregazione e confronto – osserva la dottoressa Catania -, ma soprattutto una fondamentale esperienza formativa e un’importante occasione di orientamento per uno studio di eccellenza».

«La Ssc, specie in quest’ultimo anno – aggiunge il presidente Daniele Malfitana - si sta focalizzando molto sull’apertura della struttura al territorio, alle scuole, e dunque, ai tanti giovani che accedono a Villa San Saverio anche se solo per alcuni giorni e diventano “allievi temporanei”, provando a capire come funziona e cosa significa essere allievo di una Scuola universitaria di eccellenza. Allieve ed allievi provenienti da oltre 15 scuole siciliane stanno sperimentando con largo anticipo la vita all’interno di un campus, con la guida ed il supporto degli allievi effettivi che frequentano la Scuola e che provano così a cogliere interessi ed aspettative degli stagisti. E questo è, senza dubbio, il miglior modo per passare il giusto messaggio direttamente dalla viva voce dei protagonisti».

I 40 liceali che hanno frequentato le lezioni alla Scuola Superiore di Catania

I 40 liceali che hanno frequentato le lezioni alla Scuola Superiore di Catania

«Per noi non è un carico aggiuntivo di lavoro – spiega Lucia Di Pietro, 23 anni, iscritta al 2° anno di Biotecnologiche mediche, che coordina il gruppo di allievi Ssc -, ma è un’esperienza che arricchisce la nostra formazione: siamo chiamati ad approfondire gli argomenti e a salire temporaneamente in cattedra per spiegarli ai liceali, aiutandoli a comprendere come si fa ricerca».

I ragazzi, tutti fra i 13 e i 19 anni, provenivano dagli istituti Meli, Cannizzaro, Einstein di Palermo, Curcio di Ispica, Megara di Augusta, Manzoni di Mistretta, Leonardo di Giarre, Eschilo di Gela, De Sanctis di Paternò, Majorana di San Giovanni La Punta, Capizzi di Bronte, Lombardo Radice, Vaccarini, Galilei e Cutelli-Salanitro di Catania, avendo superato già la fase d’istituto. Per loro, quindi, un lungo weekend a base di lezioni, esercitazioni e anche momenti conviviali, “pillole” di ricerca a base di giovani studiosi catanesi, nei settori della biologia molecolare, della fisiologia e della neurologia.

Un ricco menu, insomma, a base di conoscenze teoriche e di esercitazioni pratiche, con la ‘ciliegina’ di un seminario dal titolo Sindrome del cromosoma X fragile: neurobiologia e prospettive terapeutiche a cura della stessa dott.ssa Catania.

«Non si tratta solo di trasferire concetti nuovi e stimolanti, ma di avviare al tempo stesso un proficuo scambio di idee tra studenti, allievi e docenti – conclude Lucia Di Pietro -. Oltre a preparare i ragazzi che si sono qualificati alla fase regionale delle olimpiadi ad affrontare al meglio la prova, ciò che realmente ci motiva è la voglia di trasferire la passione che ci anima ai ragazzi vicini alla fine del loro percorso liceale, momento chiave nella scelta dei loro percorsi futuri. Lo stage rappresenta infatti un’occasione per far conoscere la Scuola Superiore di Catania a quei giovani studenti di talento che potrebbero essere interessati alla formazione integrativa offerta gratuitamente da tutte le Scuole Superiori universitarie, e a sostenere i test di accesso alla Scuola, basati esclusivamente sul merito».