Alla Città della Scienza tanti giochi e esperimenti per i più giovani partecipanti alla Sharper Night tra laboratori e visite guidate
Il gufetto giallo con i suoi occhietti luminosi ha incantato tutti. Non solo i più piccoli, ma anche i loro genitori che, tra un suggerimento e un aiutino, hanno contribuito a realizzare la mascotte di Sharper Night.
Tra un colpetto di colore giallo, una sistematina al circuito e ai collegamenti, ecco che il “gufetto” ha lentamente preso vita illuminando i propri occhi, ma soprattutto i volti dei piccoli ricercatori che hanno affollato le sale della Città della Scienza.
Perché proprio dalla struttura di via Simeto che la Notte dei Ricercatori ha aperto le porte agli amanti della ricerca.
Una struttura che ha ospitato sei eventi a cominciare dal laboratorio di elettricità Accendi il gufo di Sharper personalizzato con tanto di nome. A curarlo il Csfnsm con Sebastiano Albergo, Livio Caruso, Carmelo Gorgone, Elena Geraci, Letizia Giuffrida, Alessia Tricomi e il supporto di Chiara Failla e Sebastiano Di Bartolo (dottorandi del PhD in Physics).

Un “viaggio” che è proseguito con HEPscape! Un’escape room per scoprire, giocando in squadra, la fisica del CERN e del Large Hadron Collider. Tra indizi e sorprese, i giovani hanno imparato come funzionano gli acceleratori, gli esperimenti e le particelle che studiamo ogni giorno.
A seguire Luce e Acqua, esperimenti che incantano, i giochi tra acqua e luce per scoprire la fisica nella vita di tutti i giorni. Esperimenti interattivi che spiegano i fenomeni di riflessione, rifrazione e dispersione, tra arcobaleni, specchi d’acqua e giochi di luce.
Rimanendo in acqua spazio a La vita marina al microscopio con i bambini immersi in osservazioni al microscopio di sabbie marine per riconoscere i principali gruppi di invertebrati guidati da Rossana Sanfilippo, Antonietta Rosso, Emanuela Di Martino.

Un momento della escape room
E ancora Salviamo l’ambiente imparando a conoscerlo per conoscere e monitorare l’acqua e il suolo e le loro caratteristiche per proteggere l’ambiente. Attraverso un sistema di sensori i piccoli hanno misurato la temperatura dell’acqua, controllato il livello di sali disciolti e verificato l’umidità del suolo per costruire l’habitat più adatto alla vita delle piante.
Un laboratorio sull’Internet of Things applicato all’ambiente grazie a Sebastiano Albergo, Livio Caruso, Elena Geraci, Letizia Giuffrida, Nelly Puglia, Francesco Sabister, Valerio Scimone, Alessia Tricomi.
E, infine, il tour Vietato non toccare: visite guidate a Città della Scienza tra collezioni museali di Ateneo e la vita di 13 scienziate bravissime oltre al planetario grazie a Chiara Ruffino, Giulia Raciti e Roberta Gribaldo. Tutto questo grazie ai volontari dell’Area Terza missione e CSFNSM – Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia come Adele, Alessia, Federica, Vincenzo.

Alcuni studenti dentro il Planetario