Il Case Study Day al team di “Geopolimeri per moduli lunari”

Gli studenti premiano gli studenti grazie alla giornata di confronto realizzata dal corso di studi in Scienza e Tecnologia dei Materiali. Sul podio anche “Antenna Rf mediante stampa 3D” e “Protesi sportive per Paralimpiadi in composito riciclabile”

Alfio Russo

La stampa 3D di compositi innovativi per la realizzazione di suole riciclabili, ma anche ceramici e metallici, fino ad applicazioni per il settore sportivo, automotive, aerospaziale e biomedicale.

Sono questi i progetti che gli studenti di Scienza e Tecnologia dei Materiali del corso di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica dei docenti Antonino Pollicino e Claudio Tosto hanno presentato in occasione della giornata, denominata Case Study Day.

Un interessante momento di confronto tra i gruppi di studenti per la presentazione dei progetti sviluppati dagli studenti sulla selezione dei materiali, con l’ausilio del software Ansys Granta EduPack.

Il software Granta EduPack, che fa parte del pacchetto Ansys Campus recentemente acquistato grazie allo sforzo congiunto tra i dipartimenti di Ingegneria civile e architettura e Ingegneria elettrica elettronica e informatica e l’Area Sistemi Informativi (diretta dal dott. Commis), è stato introdotto nei corsi di Scienza e Tecnologia dei Materiali dal prof. Claudio Tosto ed ha portato, lo scorso anno, alla vittoria del premio 2024 Ansys International Materials Selection Challenge.

A conquistare il primo posto il team Geopolimeri per moduli lunari composto da Salvatore Bonaventura, Francesco Dell’Albani e Leonardo Costarelli.

Al secondo posto il team Antenna RF in stampa 3D costituito da Alessandro Buonconsiglio, Raffaele Galvagno e Roberto Di Maria, mentre terzo si è classificato il team Eco-compositi per protesi sportive composto da Mattia La Spina, Matteo Iervolino e Andrea Catanzaro. In tutto erano tredici i team in gara.

Un momento della premiazione

Un momento della premiazione

Il premio è stato assegnato – come esperienza concreta di “learn by doing”, resa possibile dal Laboratorio Polimeri e Compositi del Dicar - dagli studenti stessi visionando le presentazioni dei colleghi e selezionando, con una peer review, i tre migliori progetti utilizzando il formato Ansys International Materials Selection Challenge.

I lavori della giornata sono iniziati con i saluti del prof. Matteo Ignaccolo, direttore del DICAr, e del prof. Gianluca Cicala, ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali e responsabile del Laboratorio Polimeri e Compositi.

Nei suoi saluti il prof. Cicala ha ricordato che l’acquisto del software, per la parte di competenza del DICAr è stata supportata tramite il progetto ReCOMP di cui è responsabile, è stato reso possibile anche grazie all’ottimo lavoro di raccordo con Ansys svolto dal prof. Stefano Mauro, associato di Sistemi Energetici per l’Ambiente.

i docenti Gianluca Cicala, Matteo Ignaccolo e Claudio Tosto

I docenti Gianluca Cicala, Matteo Ignaccolo e Claudio Tosto

Gli altri team in gara

Manifattura additiva di scarpe in materiali da riciclo (Danilo Greco, Rossella Finocchiaro e Antonio La Rosa), Moto d’acqua in stampa 3D (Simone Seminara, Pietro Varveri e Rosario Privitera), Manubrio per bici da corsa in stampa 3D metallica – analisi forense Olimpiadi Tokyo 2021 (Niccolò Battaglia, Massimiliano Salvatore Marri e Silvia Piazza), Materiali ceramici: Conventional vs Additive Manufacturing (Carmelo Calanducci, Eleonora Impellizzeri), Tool in stampa 3D per riparazione innovativa di materiali compositi (Sabatino Borreale, Mario Christian Papale e Vincenzo Di Gregorio), Manubrio Mountain Bike mediante mandrino in manifattura additiva (Salvatore Cannavò, Amedeo Badalà e Gabriele Fortunato), Bladder innovativo per creazione corpi cavi in materiale composito (Alfio Fresta, Katia Fisichella e Vincenzo Giustolisi), Racchetta da padel eco-friendly (Danilo Di Bella, Andrea D’Antoni e Stefano Gandolfo La Rocca), Dissipatori termici per elettronica di potenza (Simone La Spina, Daniele Parisi e Giuseppe Matteo Grasso) e Core material in stampa 3D per strutture sandwich nel motorsport (Vito Raffagnino, Nicola Giacchetta e Sebastiano Rapisarda).

In foto i team

In foto i team

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