L'omaggio della comunità accademica al prof. Giancarlo Magnano San Lio. Commovente cerimonia al Monastero dei Benedettini
«Un figlio che ha reso orgogliosi i genitori, un fratello che rappresentava un solido punto di riferimento, un padre perfetto, un marito che non ha mai mancato un appuntamento e che ha sempre avvicinato gli uni agli altri. Nonostante le difficoltà è sempre stato mosso dalla ricerca di verità autentica». Con queste parole, Rossella, moglie di Giancarlo Magnano San Lio, alla presenza delle figlie Roberta e Marica, ha ricordato il marito, docente dell’ateneo catanese, al quale il Dipartimento di Scienze umanistiche ha reso omaggio intitolandogli il Coro di Notte del Monastero dei Benedettini.
Una cerimonia in cui non sono mancati i momenti di commozione e aperta con la svelata di una targa commemorativa dedicata al docente, affissa proprio all’ingresso del Coro di Notte, luogo simbolo del Monastero dei Benedettini.
E, in fondo, alla sala, è stato posizionato anche un ritratto del docente - realizzato da Dilio Lambertini – ammirato da colleghi, studenti e amici che hanno affollato le sale del monastero, divenuto nel corso dei decenni un punto di riferimento per la città e per la cultura per intere generazioni di studiosi.
Ad aprire la cerimonia è stato proprio il rettore Francesco Priolo che ha ricordato il legame del docente scomparso nel settembre scorso con l’ateneo catanese e, in particolar modo, il suo impegno per un dialogo costante tra discipline umanistiche e scientifiche.
«Ricordare Giancarlo significa celebrare un uomo che ha dedicato la sua vita alla conoscenza, all’insegnamento e al dialogo tra culture», ha detto il rettore Francesco Priolo.

La targa affissa all'ingresso del Coro di Notte
Il prof. Magnano San Lio – che ha ricoperto gli incarichi di prorettore dell’ateneo e di direttore del Disum – è stato uno studioso attento e nel corso della cerimonia è stato sottolineato che il suo ultimo lavoro, dal titolo “Sartorius”, sarà completato grazie ai colleghi dell’ateneo.
Proprio il docente, negli anni, aveva dedicato a Quaderni Leif un suo studio dal titolo “L’uomo e il vulcano: la tutela dell’ambiente come cifra di una razionalità autentica”.
A seguire la prorettrice Francesca Longo ha ricordato la figura del docente come «un costruttore di ponti, un uomo perbene, di poche, ma misurate parole e profondamente onesto».
Parole riprese anche dalla direttrice del Disum, Marina Paino, che ha sottolineato come «Giancarlo fosse stimato e voluto bene da tutti». «Erano rassicuranti la sua profonda cultura, la sua pacatezza, la sua attenzione agli studenti, la sua riservatezza», ha aggiunto.
La professoressa Maria Vita Romeo, intervenuta in rappresentanza del Dipartimento di Scienze Umanistiche, ha celebrato il prof. Magnano San Lio come una figura capace di «amare il confine tra le scienze umane e quelle della vita».

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo
Sul contributo scientifico del prof. Magnano San Lio, è intervenuto Luigi Ingaliso, associato di Storia delle scienze e delle tecniche al Disum.
«Aveva scelto la filosofia come materia di studio riconoscendo le scienze dello spirito e le scienze naturali come necessarie per comprendere l'uomo e sè stesso - ha spiegato -. Sposando la definizione infinita e molteplice della vita secondo Dilthey, riteneva che la filosofia fosse un prodotto umano. La sua filosofia della vita aveva dunque un risvolto individuale e un risvolto collettivo: la responsabilità del nostro tempo e delle nostre scelte».
L’intitolazione del Coro di Notte al prof. Magnano San Lio rappresenta, dunque, non solo un tributo alla memoria di un grande studioso, ma anche un simbolo del valore culturale e umano che il docente ha saputo trasmettere durante la sua carriera. Questo luogo continuerà a ispirare studenti e ricercatori nei secoli a venire, diventando un punto di riferimento per chi desidera crescere, sia professionalmente che umanamente.
Il Coro di Notte, d’ora in avanti, non sarà solo un luogo di studio e ricerca, ma anche un simbolo di memoria, cultura e condivisione.

Un momento della cerimonia
Il prof. Giancarlo Magnano San Lio
Professore ordinario di Storia della Filosofia, è stato una figura di spicco dell’ateneo catanese, ricoprendo numerosi incarichi di responsabilità, tra cui quello di prorettore dal 2017 al 2019.
Studioso appassionato della storia culturale tra Ottocento e Novecento, si è dedicato in particolare allo studio dello Storicismo tedesco, delle intersezioni tra scienze umanistiche e naturali, delle relazioni tra modelli culturali con un focus sul rapporto Oriente-Occidente e sulla questione dei diritti umani nella società globalizzata. Autore di numerosi volumi monografici, edizioni critiche, traduzioni, saggi e articoli, ha curato l’edizione critica italiana di diversi scritti di storici e filosofi tedeschi contemporanei.
Ha partecipato e diretto numerosi progetti di ricerca, oltre a tenere conferenze e seminari in prestigiose Università europee e americane.
Nell’ateneo catanese ha ricoperto vari incarichi: presidente del corso di laurea in Filosofia (2007-2010), delegato del Rettore per la Formazione post-laurea (marzo-giugno 2013), direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche (2013-2017), componente del Senato Accademico (2013-2017) e prorettore dell’Università di Catania (2017-2019).
È stato membro del Consiglio Direttivo del Consorzio Interuniversitario “Civiltà del Mediterraneo”, del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in “Studi sul patrimonio culturale”, del Comitato scientifico del Master di II livello “Ricercatore Esperto di Nanotecnologie e Nanomateriali per i Beni Culturali” presso l’Università di Palermo e della Commissione per la Ricerca Scientifica di Ateneo.
Era anche socio nazionale dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche, dell’Accademia Pontaniana e dell’Accademia Gioenia, oltre che presidente della Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale e della Fondazione Sturzo.

Il ritratto di Dilio Lambertini