Il fascino della divisa entusiasma ancora i giovani

Al Salone dell’Orientamento le studentesse e gli studenti hanno potuto approfondire anche le opportunità offerte dalle forze armate

Alfio Russo
Stand dell'Esercito
Stand dell'Esercito
Stand della Guardia di Finanza
Stand della Guardia di Finanza
Stand della Marina Militare
Stand della Marina Militare
Stand della Marina Militare
Stand della Polizia di Stato
Stand della Aeronautica Militare
Stand della Aeronautica Militare
Stand dell'Arma dei Carabinieri
Stand dell'Arma dei Carabinieri
Stand della Protezione civile
Stand della Protezione civile
Stand della Protezione civile

L’interesse e l’entusiasmo delle studentesse e degli studenti per le professioni in divisa è ancora alto. 

Il 6 per cento dei maturandi, infatti, sono intenzionati a intraprendere una carriera nelle forze armate o di polizia e la ritengono la prima opzione per il proprio futuro professionale. Dai dati emerge un interesse più particolare per le divise di poliziotto e carabiniere, ma anche per le quattro forze armate.

E ovviamente al Salone dell’Orientamento dell’Università di Catania non potevano mancare gli stand con le forze armate e di polizia e dell’Arma dei Carabinieri in cui gli studenti degli istituti superiori hanno trovato tutte le risposte per intraprendere una carriera con le “stellette”.

Numerosi i giovani che sono ancora oggi attratti da un futuro professionale con la divisa in Marina e nell’Esercito, in Aeronautica come nei Carabinieri.

Lungo la pista del Cus Catania, per ciascuna forza armata e di carabinieri e polizia, il personale ha spiegato ai giovani tutte le varie opportunità. Dai concorsi agli arruolamenti per ogni livello ed esigenza: dalle accademie militari per i futuri ufficiali – Navale di Livorno, Esercito di Modena, Guardia di Finanza di Bergamo, Aeronautica di Pozzuoli e dei Carabinieri a Roma e a Modena – alle scuole per sottoufficiali e ai bandi per volontari in ferma prefissata.

Accessi che, come i test di ingresso universitari, richiedono diverse prove: dai quiz di cultura generale alle prove di matematica e italiano.

I rappresentanti delle forze armate al Salone dell'Orientamento

I rappresentanti delle forze armate al Salone dell'Orientamento

Ritornando ai dati emerge che il 6% dei ‘maturati’ sceglierà una carriera nelle forze armate, anche se i posti a disposizione – specialmente per le ‘accademie’ – non sono tantissimi.

Studenti con ‘curricula’ di tutto rispetto che scelgono la divisa non per ripiego, bensì come prima scelta: il 15% dei candidati ha voti alti, il 27% medio-alti. Quindi quasi la metà. Non è un caso che tra gli studenti interessati uno su dieci abbia dichiarato di aver maturato l’idea di indossare una divisa da piccolino, uno su quattro alle medie e uno su due alle superiori.

Nel campo sportivo in tanti hanno affollato gli stand informativi e dimostrativi dell’Aeronautica militare, della Marina militare, dell’Esercito, della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri. Accanto alle forze armate anche quelle di Polizia di Stato e Polizia stradale, della Guardia costiera e del Corpo forestale. Ovviamente non potevano mancare i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana (comitato di Catania) e la Protezione civile.

Ad affascinare ancor di più i partecipanti al Salone dell’Orientamento anche il seminario di Biologia forense tenuto da Giovanni Marcì, biologo molecolare forense e patologo clinico appartenente all’Arma dei Carabinieri.

Un momento del seminario

Un momento del seminario di Giovanni Marcì dell'Arma dei Carabinieri

“Il seminario – spiega Giovanni Marcì - è stato improntato sul ruolo del biologo nelle indagini di polizia giudiziaria, in particolare di come la figura del biologo forense sia lo spartiacque, spesso, nella risoluzione di casi forensi”.

“Immaginate una traccia di sangue sull'indumento di un sospettato – ha spiegato alle studentesse e agli studenti -. Accettare, ad esempio, che la traccia di sangue non sia umana, ma di origine animale”. “Si tratta di attività che solo un biologo forense può fare sulla scena di un crimine – ha aggiunto -. Questo consente di evitare procedure costose ed inutili come intercettazioni o indagini classiche così come è avvenuto in alcuni casi concreti”.

Nel corso del seminario il biologo Giovanni Marcì si è soffermato, trattandoli nello specifico, su alcuni cold case ed è stato possibile toccare con mano i test e le tecniche impiegate sulle scene del crimine. “Sono attività che solo un biologo forense può trattare e dimostrare concretamente”, ha detto in chiusura.

Un momento del seminario di Giovanni Marcì dell'Arma dei Carabinieri

Un momento del seminario di Giovanni Marcì dell'Arma dei Carabinieri

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