Il Lago dei Cigni: l’eterna lotta tra il bene e il male

Una delle più celebri e prestigiose compagnie di danza al mondo, il Balletto di Stato della Georgia, ha debuttato al Teatro Massimo Bellini 

Alice Magnano
Un momento dello spettacolo al Teatro Massimo Bellini di Catania
Un momento dello spettacolo al Teatro Massimo Bellini di Catania
Un momento dello spettacolo al Teatro Massimo Bellini di Catania

Il Lago dei Cigni, il balletto famoso in tutto il mondo, che si snoda in un prologo e quattro atti su libretto di Vladimir Begichev e Vasil Heltzer, ha affascinato in questi giorni il numeroso pubblico presente al Teatro Massimo Bellini di Catania.

Protagonisti sul palco il corpo di ballo e i solisti dell’Opera and Ballet State Theatre di Tbilisi, mentre, sotto al palco, le scene sono state accompagnate dalla magnifica orchestra del Teatro Massimo Bellini con la musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij.

Il balletto è stato presentato per la prima volta il 15 gennaio 1895 al Teatro Imperiale Mariinskij a San Pietroburgo, Russia.

La melodia d’apertura è il primo tema del cigno; in esso risuona già una delle scale discendenti che si incontreranno poi in tutto il balletto. Queste scale alludono al destino che incombe sui due amanti, a cui purtroppo non potranno sottrarsi. 

Il Lago dei Cigni, uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, continua a mantenere intatto tutto il suo fascino per l’atmosfera lunare che accompagna l’apparizione di Odette, per il doppio ruolo di Odette-Odile, cigno bianco e cigno nero, e per l’eterna lotta fra il Bene e il Male.

Un momento dello spettacolo al Teatro Massimo Bellini di Catania

Un momento dello spettacolo al Teatro Massimo Bellini di Catania

La trama, romantica e avvilente allo stesso tempo, modellata su diverse fiabe popolari russe e tedesche, si svolge in Germania e racconta la storia della principessaOdette, il cui perfido sortilegio del mago Rothbart, a cui la principessa ha negato il suo amore, la costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. 

La maledizione potrà essere sconfitta soltanto da un giuramento d’amore: il principe Sigfrid se ne innamora e promette di salvarla.

Durante una festa nella reggia di Sigfrid, il mago presenta sua figlia, che ha assunto le sembianze di Odette, al principe che, convinto di trovarsi al cospetto della sua amata, le giura eterno amore. A quel punto il mago rivela la vera identità della fanciulla e Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfrid, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto d’amore a rompere l’incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici.

Le coreografie di Marius Petipa e di Lev Ivanov rivelano una capacità creativa nel modellare il corpo umano e relazionarlo al movimento di un delicatissimo cigno: uno spettacolo senza tempo anche grazie alle musiche di Čajkovskij, che ha composto questo capolavoro (la Suite Op.20) in modo sublime.

Il successo del compositore è dovuto alla sua capacità di esprimere sentimenti ed emozioni attraverso il linguaggio musicale, creando delle melodie che risuonano nei secoli. 

Uno spettacolo senza tempo e senza età, in cui amore, inganno e perseveranza si intrecciano in un’unica trama.